ALBANIA EMERGENTE

 Nel Paese delle Aquile, tra borghi, castelli e bazar

Provato per voi

La spiaggia del Meliá Durres

 

 

Di Camilla Golzi Saporiti

 

Dopo il boom estivo, la scoperta e lo sviluppo dell’Albania non si fermano. Perché non c’è solo il mare che bagna 400 chilometri di coste e che, specie lungo il litorale ionico nel sud del Paese, tra luglio e agosto, ha attirato tanti turisti (anche italiani) in cerca di vacanze a prezzi convenienti. Il Paese delle Aquile ha molte altre carte da giocarsi. Città, borghi, castelli, siti archeologici e musei completano il quadro e rendono l’Albania una delle mete emergenti del turismo europeo e mondiale più interessanti del momento. Tanto da far parlare di sé persino il Times e il Guardian.

Noi del Giornale  siamo andati al centro-nord del Paese per studiare e cercare di capire il “caso” Albania.

 

 

IL RISCATTO, DAL REGIME ALLO SLANCIO ECONOMICO E TURISTICO

 

Una sorta di riscatto, quello che sta vivendo l’Albania, se si pensa al periodo buio, dal 1976 al 1991, in cui è stata chiusa e segnata da una delle più feroci dittature comuniste, per poi essere sempre bistrattata dai Paesi balcanici vicini e spesso sfiduciata dalla comunità internazionale.

 

 

Solo di recente è riuscita ad alzare la testa e intraprendere un cammino di apertura e sviluppo, oltre che di piena democrazia.

Con un PIL in crescita stimata del +2,2% nel 2023 e del +3,4% nel 2024 e un livello di servizi, collegamenti e alberghi che si sta via via innalzando, l’Albania di oggi ruota attorno a Tirana, dove per forza bisogna passare. È qui che si trova l’unico aeroporto, perlomeno al momento: a Valona, nel sud, dal 2021 sono in corso i cantieri per l’inaugurazione, prevista nel 2027, del secondo aeroporto nazionale. Servito con buona frequenza anche da varie compagnie low cost, in primis Wizz Air, il volo accompagna in due ore scarse dall’Italia alla capitale albanese, principale centro economico, commerciale e culturale del Paese.

 

TIRANA IN EVOLUZIONE

Tirana concentra un milione di abitanti (il cui stipendio medio è di 500 euro al mese) ed è in piena evoluzione. D’interessante da visitare c’è piazza Scanderbeg. È il cuore della capitale. Ristrutturata nel 2017, è un rettangolo di 24mila mq con un mosaico di pietre naturali provenienti da tutte le terre storicamente albanesi. Completamente pedonalizzata, alterna panchine e aree verdi, anche grazie alle quali nel 2018 ha ricevuto il premio Europeo per lo Spazio pubblico urbano. Al centro è posizionato il monumento equestre in bronzo di Scanderbeg, eroe nazionale, mentre attorno si affacciano i principali edifici storici della città, e cioè: la Moschea Et’Hem Bey, l’Opera, il Palazzo della Cultura e il Museo Storico Nazionale. Per ammirare la piazza in tutto il suo insieme, l’ideale è salire in cima alla Torre dell’Orologio. Da non perdere, poi, il bazar Pazari i Ri, considerato tra i mercati più belli d’Europa complice la struttura in acciaio e vetro.

 

DURAZZO E DINTORNI

Da Tirana ci si può spostare verso Durazzo, porto commerciale per eccellenza nei cui dintorni stanno sorgendo strutture alberghiere degne di nota, come il nuovo Meliá Durres Albania (www.melia.com). Cinque stelle inaugurato a maggio 2023, gode di ampia spiaggia affacciata sull’Adriatico, pineta, ristoranti a buffet e con menu à la carte, SPA e ogni comfort.

 

Tra i punti di forza dell’hotel,  la posizione strategica per esplorare la parte più tipica dell’Albania del centro-nord, fatta di litorali incontaminati, con falesie e spiagge di sabbia come Capo Rodoni, dove ancora non c’è niente, e cittadelle in cui il passato si intreccia con il presente, tra fortezze medievali, monasteri e siti archeologici. A partire dalla prima capitale Kruja, che conserva i resti, purtroppo scarsi, dell’antico castello, il Museo Nazionale dedicato a Scanderbeg e un paesino simil bazar di impronta ottomana.

 

 

Altro castello, decisamente meglio conservato, si trova a Berat, la città delle finestre e del Museo iconografico Onufri.

 

Nessun castello, ma tempio e odeon ad Apollonia, sito archeologico risalente al 588 a. C. che, oltre a nascondere l’inaspettato e incantevole monastero di Santa Maria, del IV secolo, affascinò Cicerone. Nelle sue Filippiche definì Apollonia magna urbs et gravis, città grande e importante.

 

 

 

 

Informazioni:
www.visitalbania.it 
www.melia.com
Wizz Air

 

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