MONFALCONE la città inattesa. Storie di Medioevo, arte e di cantieristica navale

Meno nota delle altre città di questa parte d’Italia, Monfalcone svela uno scrigno di cultura e l’affascinante storia della cantieristica navale italiana. Una città tutta da scoprire.

 

Di Michela de Faveri

 

Il Friuli-Venezia Giulia è una terra affascinante, con paesaggi così diversi che variano dalle pendici aspre ma sincere del carso fino al blu intenso e infinito della costa. Terra di castelli e confini, vini eccellenti e ottima cucina, non finisce proprio mai di rivelarsi come un territorio densissimo di storia antica e di sguardi alla contemporaneità.

 

È il caso della città di Monfalcone, normalmente poco nota negli itinerari turistici rispetto alle mete altisonanti di questo territorio, eppure intrisa di storia e capace di sorprendenti emozioni. La cosa da sapere subito quando si arriva qui è che si entra in un territorio a sé stante – né Trieste né Gorizia né Friuli – ! Si è nella Bisiacaria: zona geografico-linguistica posta a sud della provincia di Gorizia e inclusa in un immaginario triangolo che ha per lati il golfo di Panzano, il Fiume Isonzo dalla foce a Sagrado e il limite occidentale nell’Altopiano Carsico. Qui è radicata l’identità bisiaca, con il suo dialetto che è una variante autoctona del veneto (La Repubblica di Venezia qui era di casa) e con una forte influenza della lingua friulana. Di qui sono passati molti popoli e la loro sovrapposizione ha forgiato nel tempo, il carattere della gente che qui vive.

 

 

 

 

Proprio in questi giorni (Novembre 2023) è stato inaugurato il Museo Medievale della città, frutto di quattro anni di lavori di recupero e ricostruzione storica che ha rivelato la stratificazione della città in epoca medievale. Se la storia antica di questo territorio è ben nota in modo particolare quella legata al periodo romano (la Regione deriva il suo nome da Forum Julii)  meno nota era invece la storia del periodo medievale che ha rivelato una città di grande importanza commerciale. L’antica Monte Falconis era una città murata con porte d’accesso dotate di ponte levatoio e con un suo castrum. Nel Museo visibili, oltre ai resti murari delle vestigia medievali, le tracce della vita quotidiana con resti ceramici, manufatti metallici e soprattutto una spada in ferro databile al XIV secolo usata normalmente dalla cavalleria. E’ un reperto molto importante perché è proprio il tipo di spada che nel 1409 Fiore dei Liberi, il maestro di scherma cividalese autore del manuale Flos duellatorum, utilizzò come arma modello. Tutto intorno al Museo e sparsi nella città,  visibili i resti delle mura della città romana e di quella medievale a testimoniare la ricchezza della sua storia.

Non di sola storia respira a città di Monfalcone: la sensibilità e l’interesse per l’arte contemporanea la stanno facendo diventare meta di raffinato turismo intellettuale e appassionati d’Arte. È il caso della Mostra Dino, Mirko e Afro Basaldella. Destini paralleli e intrecciati visitabile fino al 18 febbraio 2024, alla Galleria Comunale d’arte contemporanea. Qui si dà luce ad una vicenda artistica di grande rilievo che vede protagonisti i tre fratelli Basaldella e che attraversa buona parte del Novecento. L’esposizione sviluppata in quattro sezioni e una parte documentaria ripercorre tre momenti e alcuni passaggi cruciali nella ricerca artistica dei Basaldella dagli anni Trenta agli anni Sessanta, all’interno di un contesto artistico italiano e internazionale che muta e si evolve nel tempo, esemplificato dalla presenza di alcune opere di altri pittori e scultori, il cui lavoro è stato un significativo termine di confronto e di interscambio.

 

 

La cosa che più sorprende a Monfalcone è la coesistenza nella vita cittadina del cantiere navale più grande d’Europa. A Monfalcone ha sede FINCANTIERI, qui polo navale dedicato alla cantieristica “civile” ossia alle grandi navi da crociera. Enorme e importantissimo, il cantiere di Monfalcone ha un fatturato annuo pari al 2% del PIL italiano.

 

 

L’impatto emotivo è forte, è un viaggio dall’archeologia classica all’archeologia industriale che qui si esprime nella sua forma vivente.
Ubicato nella piccola frazione di Panzano, il cantiere navale, fondato nel 1908 dagli armatori Cosulich, fin dalla sua creazione ha condizionato il territorio e la città gli si è sviluppata intorno. Quando fu inaugurato, la città di Monfalcone contava circa 3000 abitanti ma nel cantiere vennero impiegati circa 15.000 lavoratori. Ovviamente non c’era modo di alloggiarli in città e così gli armatori Cosulich, che con lungimiranza avevano acquistato tutti i terreni intorno al cantiere, costruirono il Villaggio operaio di Panzano per alloggiare le maestranze del loro cantiere.

 


A progettarlo fu chiamato l’Ingegnere Dante Fornasir (https://it.wikipedia.org/wiki/Dante_Fornasir) che organizzò urbanisticamente il villaggio per “strati sociali” creando delle vere e proprie isole architettoniche ognuna dedicata a specifiche categorie di lavoratori.
La struttura del villaggio rifletteva l’organizzazione sociale delle categorie lavorative del cantiere: gli operai semplici erano sistemati nelle villette più adiacenti al cantiere , verso il centro del paese avevano casa le gli operai specializzati sistemati in villette bifamiliari e nelle case ad 8 alloggi con pianta ad H con in modo che nessuno potesse incrociarsi e garantendo spazi di indipendenza e privacy a tutti. E poi, ancora più in là, lontano dal cantiere,  le Ville, una diversa dall’altra riservate ai dirigenti del cantiere nautico, bellissime testimoni di una umanistica concezione dello spazio, circondate da giardini e grandi alberi. Ma era anche una visione imprenditoriale molto moderna in quanto permetteva ad ogni singolo lavoratore di progredire nella scalata sociale attraverso il suo lavoro e quindi di migliorare la propria condizione accedendo a “benefit” qualitativamente più appaganti come case migliori e più rappresentative a livello sociale.

 

 

 

Il villaggio inaugurato nel 1927 era concepito in modo da fare crescere i suoi abitanti con la cultura del suo territorio. Ecco, quindi, la costruzione di un teatro bellissimo, il Teatro Timmel. Considerato un esempio dell’architettura  eclettica e decorativismo secessionista, il teatro era ornato da un ciclo pittorico in tredici tele eseguito nel 1921 dal pittore Vito Timmel. Il Teatro purtroppo non esiste più è stato abbattuto dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale che l’avevano pesantemente danneggiato. Una sua ricostruzione digitale è visibile all’interno del Museo della Cantieristica. Oltre alla cultura si è pensato anche allo sport con la realizzazione dello Stadio Cosulich, intitolato ai fondatori del villaggio e del cantiere e tutt’ora in uso. Interessantissimo dal punto di vista architettonico, lo Stadio Cosulich è l’unica struttura futurista esistente in Friuli-Venezia Giulia.

 

 

A completare il progetto di accoglienza dei lavoratori nel villaggio di Panzano, si costruirono due grandissimi edifici destinati ad alloggiare uno gli operai celibi (allora si iniziava a lavorare a dodici anni e quindi molti degli “ospiti” erano ragazzini orfani e soli) e l’altro ad accogliere gli impiegati celibi. Ora ambedue restaurati completamente, l’albergo degli impiegati celibi, altra opera significativa di Fornasir e summa della sua conoscenza  architettonica, è stato trasformato nel contemporaneo EuroPalace Hotel 4 stelle (https://www.europalacehotel.com/storia/). L’Hotel restituisce l’atmosfera del tempo della sua costruzione, grandi sale con colonne bianche, scalone centrale e soffitti ampi e rappresentativi. Era il “palazzo” per eccellenza che permetteva ai lavoratori del cantiere, che spesso arrivavano da piccoli villaggi e non erano mai stati in grandi contesti urbani, di entrare in contatto con la “città” attraverso la sua struttura imponente ed affascinante.

L’albergo degli operai celibi costruito nel 1919 a ridosso del cantiere navale per ottimizzare i tempi lavorativi, dopo anni di abbandono è stato totalmente restaurato e dal 2017 ed è sede del MuCA il Museo della Cantieristica Navale.
Unico in Italia il MuCA  è la parte vivente del grande processo di  musealizzazione e definizione culturale del patrimonio archeologico industriale del territorio di Monfalcone. Entrare in questo Museo significa ripercorrere un secolo di storia della cantieristica navale italiana. Ci svela la storia del cantiere, che è anche il riflesso della storia del nostro Paese e di come si sia adattato alle vicende della storia passando dalla costruzione di navi mercantili alla realizzazione di navi militari – sottomarini compresi – fino a giungere, in epoca più moderna a costruire solo navi da crociera, e tra quelle più ammirate del pianeta. Dai cantieri Fincantieri di Monfalcone e Marghera, infatti, escono le navi da crociera più belle (e grandi) del mondo.
Altra singolarità del MuCa è  l’essere un museo diffuso, che coinvolge il territorio in maniera diretta, non soltanto con il percorso interno al museo, ma anche con una serie di percorsi esterni nel villaggio di Panzano e di visite guidate all’interno dello stabilimento Fincantieri dove si possono ammirare le grandi navi da crociera in costruzione.

Il Villaggio di Panzano fu costruito per ospitare 5000 posti letto ed è il villaggio operaio più grande d’Italia.  I Villaggi Operai in Italia sono molti, di cui tre sono Patrimonio UNESCO: Villaggio Olivetti a Ivrea, San Leucio vicino a Caserta, e Crespi d’Adda. Panzano non è stato iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità ma il suo valore, paragonato ai siti UNESCO, è comunque inestimabile perché è l’unico villaggio operaio italiano ancora vivo e attivo su una fabbrica attiva che continua a produrre quello che produceva in origine. Questo lo rende unico in Italia (l’altro esistente in Europa è Rotterdam).

Tutto intorno la bellezza aspra e dolce della natura, con le sue grandi pianure e le dolci colline fino alle alture dolomitiche e al blu del mare, senza dimenticare che questa è terra di confine e proprio per la sua millenaria storia di commistioni e inclusioni di popoli culture e sapori, sa offrire una splendida ospitalità e una cucina raffinata e decisamente affascinante.
Siete pronti a sorprendervi?

Info pratiche:
Ufficio Informazione e accoglienza turistica Monfalcone
Tel. 0481 282352
https://www.comune.monfalcone.go.it/it/cultura-e-eventi-18778/ufficio-informazioni-turistiche-18788
VisitMonfalcone : https://visitmonfalcone.it/

Museo Medioevale Monfalcone
Piazza dell’Unità d’Italia
Tel. 334 6000121
Apertura tutti i giorni in orario ufficio (10:00 – 13:00 / 15:00 -18:00 – mart e Gio 10:00 – 13:00)
Entrata gratuita
mail: booking@comune.monfalcone.go.it
Sito web: https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/museo-medievale-di-monfalcone

MuCa – Museo della Cantieristica Navale
https://www.comune.monfalcone.go.it/it/cultura-e-eventi-18778/muca-18791
Biglietto d’entrata Museo e Cantiere Navale : € 5,00 (la visita al cantiere è solo su prenotazione)

Qualche suggerimento per mangiare bene
Ristorante ai campi
https://ristorante.aicampi.it/
Osteria La Rocca
https://www.osteriaallarocca.com/

Osteria La Greppia
Via Callisto Cosulich 54, Monfalcone

 

 

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