di Elena Pizzetti

 

 

Un’arca di Noè dalla bellezza travolgente che ha trasportato nel tempo antiche specie di flora e di fauna. Le Seychelles, 115 isole tra l’Equatore e il Tropico del Capricorno, sono insieme al Madagascar e alle altre isole dell’Oceano Indiano uno dei 36 Biodiversity Hotspot riconosciuti in tutto il mondo.

Sono state il primo paese al mondo ad inserire nel 1993 la tutela della natura nella propria costituzione e hanno il 58,61% del territorio dichiarato Riserva Naturale o Parco Nazionale; dal 50 all’85% della fauna e il 45% della flora endemiche. Senza filtro e senza inganno: i colori straordinariamente saturi e la luce argentea rimandano a un eden preistorico perduto dove le rocce granitiche che bucano il verde della vegetazione si protendono morbide verso il turchese cristallino del mare. Come a Mahé, Praslin e a La Digue, ritenute tra le isole oceaniche più antiche al mondo, dove le dimensioni delle foglie nelle foreste che si arrampicano sui rilievi e scendono fino al mare giurassiche .

Mahé, Constance Ephelia

Consapevolezza green 

Un ambiente così unico ed emozionante è il tesoro indiscusso di questo arcipelago che si sta prodigando in molte iniziative per proteggerlo, tanto che la tutela di questo ecosistema da favola è divenuto un vero e proprio stile di vacanza. A cominciare dai resort, dove gli ospiti sono coinvolti direttamente in attività che salvaguardano flora e fauna. Come al Constance Ephelia di Mahé, certificato Green Globe ed eletto Indian Ocean’s Leading Green Resort 2023 ai prestigiosi World Travel Awards. Si estende su 120 ettari lussureggianti confinanti con il Parco Nazionale del Morne Seychellois che copre quasi il 20% dell’intero territorio dell’isola (il più grande dell’arcipelago), tra due spiagge di borotalco delle quali la nord parte del Parco Nazionale Marino di Port Launay.

Constance Ephelia, Mahé

Constance Ephelia è un resort 5 stelle con servizio al top immerso in una natura la cui varietà riassume quella dell’arcipelago: giardini fioriti curati da una task force di 30 giardinieri, fitta foresta tropicale (con tanto di percorso zip-line) che circonda anche le ville sulle colline affacciate sulla scogliera, e un’area centrale protetta di 30 ettari dove crescono le sette tipologie di mangrovie endemiche dell’arcipelago. Zona umida di rilevanza internazionale (la più estesa dell’Oceano Indiano) già secondo la Convenzione di Ramsarn del ‘71, rappresenta un prezioso alleato contro le alluvioni, un immenso filtro naturale e un ecosistema di molte specie animali, dal gigantesco granchio delle mangrovie ai numerosi piccoli pesci che qui hanno modo di crescere e nutrirsi protetti dai grandi predatori.

Per favorirne la riforestazione, Markus Ultsch-Unrath, Health, Safety & Environment Project Manager del resort, cura la nursery (sono già state reimpiantate 4300 mangrovie), organizza lezioni didattiche per gli studenti e coinvolge gli ospiti nel progetto di re-planting. In kayak tra le mangrovie o a piedi al loro limitare, quest’area si presta ad avvincenti scoperte. E, se si ha fortuna (ma la produzione è ancora molto limitata), a colazione si può assaggiare il miele delle mangrovie ottenuto da una colonia di api che Markus ha introdotto nell’area.

La nursery delle mangrovie al Constance Ephelia

Uno stile di vacanza

“True by nature” recita lo slogan di Constance che si realizza in atti concreti ogni giorno “Il resort utilizza acqua che desalinizza direttamente, la ricicla per irrigare – spiega Stephane Duchenne, general Manager dell’Ephelia – , ha abolito la plastica (anche la linea di cortesia utilizza contenitori in bio-plastica) e dalle capsule del caffè ottiene alluminio impiegato per realizzare biro che vengono regalate ai bambini locali”. “La cucina privilegia i prodotti freschi e locali “aggiunge Giovanni Ottone, sous chef  “dal pesce alla verdura alla frutta”. In tutti i cinque ristoranti, ognuno con la sua differente offerta: dalla cucina mediterranea con tocco italiano dell’Helios a quella asiatica dell’Adam & Eve, dalle serate a tema del Corossol ai piatti creoli del Seselwa fino all’eleganza del Cyann che, se a mezzogiorno propone freschissimo sushi, la sera sorprende con piatti che combinano la precisione delle tecniche culinarie francesi con la leggerezza della cucina asiatica. Gli avanzi in parte vengono utilizzati per nutrire le tartarughe giganti Aldabra che vivono nel resort “capitanate” dalla più anziana Dusty di 130 anni, operazione che coinvolge anche gli ospiti se lo desiderano. In qualsiasi sistemazione si alloggi Ephelia assicura sempre un contatto diretto e rilassante con la natura. Si può scegliere tra 42 camere con vista giardino, 184 junior suite, 40 senior suite, 22 family villa con piscina privata, 18 beach villa, 8 hill villa con piscina e vista a volo d’uccello sul mare e la faraonica presidential con due piscine. Nel Constance Kids Club i bambini dai 4 agli 11 anni, tra caccie al tesoro nella vegetazione e lezioni di cucina e artigianato, imparano a conoscere questo straordinario ambiente naturale e la sua cultura creola. La natura ispira anche i prodotti e le tecniche utilizzate nella spa (la più grade dell’Oceano Indiano), con le sue 18 cabanas attorno a una piscina circolare, dove lo yoga è cullato dal suono ipnotico dell’acqua e dalla brezza tropicale.

Grand Anse Kerlan al Constance Lemuria, Praslin

Al leggendario Lemuria

15 minuti di aereo o due ore di barca separano Mahé da Praslin, l’isola degli alberi takamaka e della riserva naturale Vallée de Mai, una foresta vergine che sembra provenire dalla preistoria dove cresce la palma “Coco de Mer” il seme più grande della terra (può arrivare a 20 kg) dalla morbida forma di un bacino femminile. Narra la leggenda che fu chiamato così dagli indiani che trovavano questi semi sulle spiagge trasportati dall’Oceano. Ed è leggendario anche il Constance Lémuria, resort 5 stelle lusso certificato Green Globe, che porta il nome del mitico continente scomparso.

Constance Lemuria

Si ritiene che Praslin, così come Mahé e La Digue, tutte isole di origine granitica, siano le vette di un enorme altopiano sommerso staccatosi dall’Africa 65 milioni di anni fa. “Arrivando al resort non si vedono costruzioni ma si costeggia il campo da golf” spiega Robert Matombé, Turtle Manager. Il campo, unico regolamentare delle Seychelles, corre come un tappeto scintillante anche su una ripida collina al cui culmine si trova il tee della buca 15, affacciato su Anse Georgette, tra le spiagge più belle del Pianeta. Dopo aver attraversato uno scampolo di natura “giurassica” tra specchi d’acqua, massi e lussureggianti piante, un grande gong annuncia l’apertura delle porte dell’Huna Bar, affacciato sulla baia.

Grand Anse Kerlan, Constance Lemuria

Una natura da tutelare

Il programma per la tutela ambientale del resort protegge la lunga Grande Anse Kerlan, mezzaluna di borotalco dalla natura selvaggia, introvabile in un contesto da resort. Qui vengono a nidificare le tartarughe marine, che impiegano 25-30 anni per divenire adulte. Compiono immensi viaggi oceaniche per raggiungere la spiaggia dove sono nate. Qui depongono le uova in profonde buche che scavano e poi ricoprono. Robert si occupa di proteggere i nidi e le uova, operazioni che possono anche coinvolgere gli ospiti, invitati a segnalare qualsiasi avvistamento. Assistere alla schiusa, che avviene di notte dopo circa 2 mesi, è un momento di profonda emozione. Ma nel resort ci sono anche altre creature: gigantesche tartarughe di terra Aldabra, (nome di un remoto arcipelago delle Seychelles dove ne esistono ancora molti esemplari) che qui vivono e si riproducono grazie alle cure di Robert. Accarezzandole, si scopre quanto siano in grado di interagire e quanto apprezzino la dolcezza umana. E si potrebbe stare molto a lungo con loro. Appositi cartelli ne ricordano i nomi e forniscono semplici regole di comportamento.

 

Tartarughe felici al Constance Lemuria

 

Robert nell’eco-kiosk del Constance Lémuria

Nell’eco-kiosk vicino a Anse Kerlan si trovano tutte le informazioni su fauna e ambiente, ma basta passeggiare con Robert per scoprire nomi di piante e uccelli. Il kid club ha un giardino botanico che è un compendio di tutte le piante locali, ognuna con il suo cartellino esplicativo, inclusa la mitico palma coco de mer. Tante attenzioni e sforzi hanno valso al resort il premio Green Travel Awards 2024 assegnato dal Gruppo Italiano Stampa Turistica. “Gli ospiti apprezzano sempre di più l’impegno a preservare questa natura – spiega Bruno Le Gac, general manager del Lémuria – e si lasciano coinvolgere molto volentieri”.

Cucina e design

“Il pesce e i prodotti locali sono privilegiati”  spiega Jordi Vila, executive chef del resort, catalano dallo stile molto personale ricco di sperimentazione e di citazioni di diverse culture, in particolare mediterranea e giapponese. Da gustare allo scintillante ristorante gourmet Diva, à la carte, presso la Club House, con vista sull’undicesima buca del campo da golf. Se qui il design è contemporaneo all’Huna Bar rimanda ai colori e alle geometrie dell’Africa, mentre al Legend, il ristorante della colazione e dei raffinati buffet serali, ha vivacissimi tocchi di rosso ed evoca atmosfere da via della seta.

Constance Lemuria, Huna Bar

Il Nest, appollaiato tra le due Anse Kerlan, ha la forma circolare del nido e offre frutti di mare e specialità creole, mentre, nella Petite Anse Kerlan, sabbia finissima, massi granitici e acque smeraldine, si trova il beach restaurant Takamaka, pieds dans le sable, che propone sushi e carpacci di pesce appena pescato. Il design parla del luogo: tocchi di turchese che rimandano all’Oceano e calde tonalità della terra giocano nelle 88 junior suite e nelle 8 senior suite. Otto le ville con piscina privata e una presidenziale, una sorta di resort nel resort, appollaiata sulla baia rocciosa all’estremità più a sud della baia di Anse Kerlan come in un sogno. Trattamenti con prodotti aromatici ispirati alla vegetazione dell’Oceano Indiano tra tecniche locali e internazionali nella spa, pura oasi di relax.

Constance Lémuria, cena tra le rocce al Nest

Info: www.constancehotels.com.

 

 

Elena Pizzetti

@epizzet

 

 

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