ESPERIENZE IN BASILICATA

 

Da “Vergogna ” d’Italia a Capitale Europea della cultura, Matera si riscopre e pensa al futuro

 

di Stefano Passaquindici

 

 

Non è mai troppo tardi per scoprire o rivedere la particolarissima città di Matera. Per me, che a 59 anni ho girato mezzo mondo, visitarla per la prima volta è stata al contempo una grandissima emozione e il definitivo colmare una grave lacuna. Matera è stata, infatti, l’ultimo capoluogo di provincia che mi mancava da visitare in tutto il nostro Belpaese. Ed è stata una scoperta davvero sorprendente. Leggere libri e articoli su questa città o vederne le immagini, come ho fatto per anni, non basta a capirne nel profondo la sua bellezza e particolarità.

E’ una città che non si può visitare senza conoscerne un po’ di storia. Perché oltre ad essere una delle più antiche al mondo ha una storia alle spalle davvero particolare.

Una delle caratteristiche principali della storia della città di Matera è quella che il suo territorio è stato abitato senza soluzione di continuità dal paleolitico fino ai nostri giorni, pertanto Matera viene considerata una delle città più antiche al mondo, la terza, per l’esattezza.

 

Nei dintorni della città sono state rintracciate zone preistoriche con interessanti ritrovamenti archeologici (San Martino – Serra Rifusa – Picciano – Tirlecchia – Murgecchia – Serra d’Alto – Timmari).

Per circa 7000 anni la vicenda umana si è svolta negli stessi luoghi, e senza dubbio anche questa caratteristica ha contribuito a proclamare la città dei Sassi Capitale della Cultura Europea 2019.

La città è sorta in un’area rupestre a ridosso di una grande spaccatura carsica, chiamata “Gravina”, e si è sviluppata in un rapporto quasi di simbiosi con la stessa roccia, tanto che, sull’altipiano murgico che la sovrasta, si trovano ancora, come abbiamo accennato, alcuni villaggi preistorici, come quello di Murgia Timone, il più conosciuto e facilmente raggiungibile, e di Murgecchia.

I Sassi, che fino alla fine del 1700 erano un esempio di integrazione perfetta fra l’uomo e l’ambiente, hanno subito negli ultimi due secoli un degrado notevole, che li ha portati all’appellativo di “vergogna nazionale”. Diventano una sorta di ghetto contadino dove le condizioni sociali si fanno sempre più difficili. L’aumento di popolazione (oltre 15.000 abitanti) porta ad una frantumazione dei vicinati in più unità e ad un uso abitativo anche di quegli ambienti prima adibiti a cisterne o depositi.

Nel 1948 nasce la questione dei Sassi di Matera, sollevata da Alcide De Gasperi . I Sassi diventano il simbolo nazionale dell’arretratezza e del sottosviluppo del meridione d’Italia. Nel 1952 si giunge allo stanziamento di fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che avrebbero costituito la città nuova nella quale far confluire le 15.000 persone che abitavano le case-grotta. La città di Matera diventa così un autentico laboratorio; nasce la Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera, promossa dall’UNRRA-CASAS ed istituita da Adriano Olivetti, presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e dal sociologo Friedrich G. Friedmann, che si avvale di esperti in diverse discipline quali storia, demografia, economia, urbanistica, paleoetnologia, sociologia, ed intervengono esponenti prestigiosi dell’urbanistica italiana, per progettare e creare quartieri che riprendano il più possibile i modelli di vita sociale dei Sassi. Di questi nuovi quartieri quello realizzato dall’INA-Casa, denominato Le “Spine Bianche”, rappresenta ad esempio un’opera di grande rilevanza architettonica di quella corrente  Neorealista del Razionalismo italiano del secondo dopoguerra. Nel 1986 una nuova legge nazionale finanzia il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre trent’anni di abbandono. Nel 1993 i Sassi di Matera vengono dichiarati dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità. Nel 2014 la città viene nominata Capitale europea della cultura per il 2019.

Camminare lungo i vicoli di questa città dei Sassi consegna emozioni ad ogni passo: dalla chiesa rupestre con antichi affreschi alle enormi cisterne (alcune visitabili) per la raccolta dell’acqua; dalle case contadine ai moderni alberghi diffusi all’interno dei Sassi; dalle botteghe artigiane ai panorami e agli scorci impagabili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al tramonto e con le luci della sera Matera assomiglia a un presepe e commuove a ogni sguardo. Di giorno è tutto un itinerario da seguire per scoprire luoghi, piazze e anfratti millenari. Ovviamente essere accompagnati da una brava guida locale è molto importante perché consente di ottimizzare i tempi e di visitare luoghi impensabili che, senza spiegazioni, direbbero molto meno.

Così come è importante dormire in città perché, se di giorno è visitata da migliaia di turisti e di scolaresche che talvolta provocano ingorghi e code negli ingressi alle varie attrazioni, al tramonto la città si svuota e rimangono solo i cittadini e i fortunati che vi pernottano, con tutta la città a disposizione da godere pienamente tra panorami, passeggiate, visite e cene in totale tranquillità.

L’occasione per visitare questa città Lucana è stata la manifestazione “Fucina Madre” dove oltre 4.000 persone hanno ammirato le opere dei 44 artigiani lucani che dal primo al 5 maggio scorsi  hanno esposto le loro opere negli ambienti de Le Monacelle, in via Riscatto a Matera, nell’ambito della terza edizione di Fucina Madre, voluta e organizzata da Apt e Regione Basilicata. Ancora una volta “Fucina Madre” si conferma appuntamento di grande interesse per la valorizzazione dell’artigianato artistico e dei suoi molteplici linguaggi.

 

Per cinque giorni, artigiani provenienti da ogni area della Basilicata hanno esposto i loro prodotti trovando l’attenzione dei numerosi visitatori, molti dei quali turisti che hanno colto questa opportunità per acquistare e portare a casa alcuni di questi manufatti.

La manifestazione si è arricchita, fra l’altro, di iniziative come conferenze, concerti e due mostre.

Di particolare rilievo proprio l’incontro dibattito sul tema del souvenir inteso come oggetto in grado di raccontare l’identità e la storia di un luogo, di un paesaggio. Infatti per tutelare l’identità di Matera e di tutte le altre città contro la globalizzazione che obbliga a trovare gli stessi oggetti e souvenir (quasi tutti made in Cina) in qualsiasi città del mondo ci si trovi,  la valorizzazione dell’artigianato locale e il divieto di vendere paccottaglia turistica è davvero l’unica strada percorribile ed efficace.

Le conferenze ci hanno aiutato a comprendere ancor di più quanto sia importante, soprattutto in una città come Matera, proporre e valorizzare produzioni di qualità, che interpretano e raccontano i valori del nostro territorio”, ha affermato  il direttore di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti. E aggiunge: “La sensazione più bella è stata quella di vedere soddisfatti gli operatori, un gruppo sempre più coeso di artisti di tre generazioni che danno vita al nostro territorio attraverso gli oggetti che essi realizzano.

La principale novità di quest’anno, quella di consentirne la vendita, è stata particolarmente apprezzata da turisti provenienti letteralmente da ogni parte del mondo. Un riscontro positivo anche per le conferenze e gli eventi artistici, che hanno arricchito di ulteriori contenuti ed emozioni quest’edizione dell’Expo.

Il messaggio che resta dopo queste cinque giornate è la volontà, nata in questi giorni, di lanciare la proposta di un luogo espositivo permanente, nel centro della città dei Sassi, dove gli artigiani possano esporre e vendere le loro opere. Sarebbe un bel segnale di come la creatività artigiana possa contribuire alla tutela di quell’autenticità e identità che il turismo di massa rischia di minare. Su questo – conclude Nicoletti – lavoreremo insieme alle istituzioni cui compete questo tipo di iniziative”.

Per visitare bene non solo Matera ma tutta la Basilicata, ultima regione nata in Italia, ci si può rivolgere a Elle Viaggi, operatore da noi provato sul campo e ampiamente promosso con tanto di lode, che organizza non soltanto visite guidate ma soggiorni, transfer, prenotazioni. Ma, soprattutto, esperienze di tutti i tipi da vivere sul territorio, come quelle – al contempo interessanti e divertenti –  da noi provate in laboratori artigianali di cartapesta, ceramica, pittura di oggetti simbolo (come il Gallo materano, un fischietto da dipingere a mano). Non meno interessante l’esperienza in un forno storico e la preparazione del pane locale o quella della visita al museo dell’amaro Lucano a Pisticci. Insomma cultura e divertimento assicurati in mano a dei professionisti. Per informazioni e contatti: www.elleviaggi.com .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per maggiori informazioni su Matera e su tutta la Regione: www.aptbasilicata.it; www.basilicataturistica.com