Mimmo Jodice a Palazzo Velabro  

Nel raffinato mixed-use hotel, nel cuore della Città Eterna,  inaugurata la mostra

 “il cielo è quasi tutto azzurro”, un omaggio al Mediterraneo del grande maestro della fotografia italiana del Novecento.

 

 

 

Mimmo Jodice fa il suo ingresso a Palazzo Velabro, gioiello settecentesco all’interno della cornice dei Fori Imperiali Romani, con “Il cielo è quasi tutto azzurro”  un  omaggio al Mediterraneo del grande maestro napoletano della fotografia italiana del Novecento.

 

Una selezione di scatti in mostra fino a settembre, in collaborazione con Galleria Vistamare diretta da Benedetta Spalletti, che esplora le radici culturali del Mediterraneo per condurre il visitatore ad una riflessione sui temi della memoria e delle origini e sulla persistenza del passato nel presente. La macchina fotografica di Jodice diventa “macchina del tempo”, facendo rivivere l’archeologia che riconquista una nuova espressività, riscrivendone la storia.

 

Il dialogo con l’antico, riletto con gli occhi della contemporaneità, trova eco all’interno di Palazzo Velabro anche nell’opera di Joseph Kosuth “Maxima Proposito Ovidio”, 2017, le cui parole di luce al neon riportano frasi tratte da una serie di testi di Ovidio e nell’opera di Ettore Spalletti, il grande maestro della luce, in ‘Dittico, Azzurro Toro”, 2014.

 

“Sono molto entusiasta di questa collaborazione con Palazzo Velabro” – ha dichiarato Benedetta Spalletti, fondatrice della Galleria Vistamare – “Trovo sia straordinario che un luogo votato all’ospitalità accolga al suo interno l’arte contemporanea. Mi piace pensare alle fotografie di Mimmo Jodice esposte all’interno del Palazzo come ad un dono offerto alla città di Roma. È anche un omaggio al grande maestro napoletano che ha da poco compiuto novantanni e che con il suo sguardo ci insegna a guardare con occhi nuovi anche ciò che crediamo di conoscere”.

 

Come sospeso nel tempo, Palazzo Velabro è un raffinato mixed-use hotel, inaugurato la scorsa primavera e con il suo concetto di Quiet Luxury subito divenuto punto di riferimento nel circuito dell’ospitalità dell’hotellerie di lusso della Città Eterna,  grazie alla  gestione di LHM, white label company specializzata in hotel management, oggi leader in Italia nello sviluppo del format Condohotel e Mixed-use Hotel.

 

 

“Il concept di Palazzo Velabro richiama l’originaria vocazione della struttura, un tempo residence per artisti e turisti, restituendo al contempo un nuovo spazio di “accoglienza  culturale” nel cuore della città dove il contemporaneo si mischia all’antico, il razionalismo incontra l’ipermoderno, l’arte contemporanea dialoga con le fotografie storiche” – ha dichiarato Cristina Paini, Ceo e Founder di LHM – “Un mixed-use hotel che vuole essere votato all’arte in tutte le sue dimensioni (dall’arte figurativa alla letteratura fino al cinema), non solo nella forma, ma soprattutto nel concreto, attraverso progetti artistici che oltre a valorizzare i grandi maestri italiani come Mimmo Jodice, Gabriele Basilico , Ettore Spalletti, diano spazio e voce anche a giovani talenti come Edoardo Piermattei.

 

Con 27 home suite e 6 camere di design, distribuite su 5 piani e separate dagli spessi muri romani, Palazzo Velabro riunisce sotto lo stesso tetto l’idea del design e dell’arte contemporanea, dei libri e del cinema, dello studio del verde e dell’eccellenza gastronomica,  facendo vivere ai suoi ospiti un’esperienza esclusiva che combina l’intimità di un soggiorno in una residenza privata con tutto il comfort offerto dai servizi alberghieri.

 

Tra i servizi per i visitatori una biblioteca a consultazione libera dedicata a Roma, con la curatela di Maria Vittoria Baravelli che firma la selezione dei volumi evocativi della magia di Roma come città eterna e culla del cinema. Negli altri spazi di Palazzo Velabro è dislocata la collezione di fotografie di autori storicizzati tra cui Aurelio Amendola, Piero Gemelli fino alle suite dove sono presentate oltre 70 fotografie del mondo romano del secondo Novecento italiano scattate da Marisa Rastellini, a cura di Maria Vittoria Baravelli. A questo si aggiunge il piccolo cinema  Velabro, una sala che propone 3 spettacoli quotidiani ed è possibile riservare per proiezioni private, la terrazza quadrata al primo piano che si affaccia su un giardino e che guarda il Palatino. Completano l’offerta una zona fitness, il ristorante Apicio 16 con piatti della tradizione romana rivisitati in chiave attuale e il bar connesso con l’esterno del Palazzo.

 

PALAZZO VELABRO

 

STORIA DEL PALAZZO VELABRO E VALORIZZAZIONE

Nella Primavera 2023, all’interno della cornice dei Fori Imperiali romani, inaugura Palazzo Velabro ultimo nato di casa LHM: raffinato mixed-use hotel che si impone come punto di riferimento nel circuito dell’ospitalità della Città Eterna, grazie alla gestione di LHM, white label company specializzata in hotel management guidata da Cristina Paini founder e CEO, oggi leader in Italia nello sviluppo del format Condohotel e Mixed-use Hotel.

Costruito nella prima metà del 1700 e trasformato negli anni ‘60 dall’Architetto razionalista Luigi Moretti, oggi Palazzo Velabro, che porta il brand Design Hotels™ di Marriot, torna a vivere con 27 suite di design e 6 camere. Gli ospiti potranno quindi fruire di un’esperienza esclusiva che combina l’intimità di un soggiorno in una residenza privata e il comfort offerto dai servizi alberghieri tra cui ristorante, bar con terrazza, sala fitness e cinema.

L’immobile è stato valorizzato da un intervento tailor-made all’insegna dell’arte contemporanea e del design, grazie al progetto di interni dello studio di architettura milanese Garibaldi Architects.

Oggi le caratteristiche principali della storia dell’edificio sono ancora visibili: dall’integrità della struttura architettonica settecentesca – preservata totalmente sia nelle facciate sia nella suddivisione interna degli spazi – fino ai segni dell’intervento di Moretti.

Quattro gli elementi protagonisti che il progetto di GaribaldiArchitects ha voluto utilizzare in omaggio al Maestro e alla città di Roma: colore, legno, marmo, terra cruda.

  • Il colore non rappresenta una scelta decorativa, ma di valorizzazione delle figure piane che, insieme alle fasce perimetrali e ai soffitti, sottolineano la continuità dei muri nella loro curvatura. L’idea del colore ha poi preso vita propria determinando tre differenti palette cromatiche vintage, nel verde salvia, rosa mattone e blu cobalto.
  • Il legno di noce cannettato curvo anni ‘50, che diventa boiserie e arredo.
  • Il marmo, elemento, che da sempre rappresenta la città eterna, è stato inserito all’interno del progetto e declinato per il Velabro con l’arabescato e la breccia viola.
  • la terra cruda colore cipria utilizzata per il pavimento al piano terra  e per le pareti che rafforzano la matericità dei muri e il senso di intimità dei luoghi.

 

 

 

 

GLI SPAZI, I SERVIZI E LA GESTIONE FIRMATA LHM

Palazzo Velabro ha preso l’originaria vocazione di residence della struttura per espanderla ed arricchirla: l’ospite può godere dell’esperienza dei servizi alberghieri scoprendo anche i nuovi outlet di Palazzo Velabro.

  • La zona d’ingresso, sovrastata da volte impreziosite dall’affresco “Histoire d’eau #1”, opera site specific di Edoardo Piermattei  presenta un’istantanea della città eterna, ritratta utilizzando i suoi elementi fondativi, l’acqua e il tempo.
  • Il “Social Floor” è arricchito da diversi servizi dedicati alla cultura e allo svago: il “petit cinema” (Cinema Velabro) – la cui programmazione prevede anche proiezioni speciali – un corridoio che funge da parete espositiva per ospitare mostre temporanee di giovani artisti,  sotto la direzione artistica delle art curator Chiara Guidi e Maria Vittoria Baravelli, una sala per piccoli eventi privati completamente equipaggiata, una biblioteca con una selezioni di volumi speciali “100 libri x Palazzo al Velabro” , ed una palestra.
  • Nel ristorante di Palazzo Velabro, Apicio 16, sarà possibile avvicinarsi alla filosofia culinaria del Palazzo per proporre una cucina antica, fatta di piatti del passato e sapori forti, interpretati in chiave contemporanea. A completare l’offerta ristorazione, un servizio bar aperto e connesso con la terrazza esterna del Palazzo.
  • La Terrazza, di forma quadrata, si affaccia su un giardino romano e si trova inaspettatamente al piano primo, in una posizione protetta e privilegiata. Lo spazio è impreziosito dal progetto di landscape dello studio romano di Blu Mambor che ha previsto la realizzazione di un giardino rigoglioso in grado di garantire un’atmosfera rilassante.
  • A completare l’intera gamma di servizi: le stanze e gli appartamenti che si sviluppano dal piano 1 fino al 5, suddivisi in tre tipologie: Junior Suite, Suite e Standard, con metratura variabile dai 30 ai 80 mq, tra cui 27 home suite dotate di cucina in modo da garantire la riservatezza di un soggiorno come a casa propria, ma con i servizi tipici dell’hotellerie.

 

Il sistema di wayfinding dei piani è stato progettato dallo studio milanese di grafica La Tigre, che ha supervisionato per LHM un progetto svolto con gli studenti di NABA e ha anche realizzato l’immagine coordinata di Palazzo Velabro che declina il simbolo della porta dell’arco di Giano in tutti i dettagli, dal logo fino alla segnaletica interna.

 

 

L’INTERVENTO DI GARIBALDI ARCHITECTS

L’intervento di interni firmato dallo studio milanese GaribaldiArchitects si è posto il duplice obiettivo di valorizzare il contesto storico di prestigio in cui sorge Palazzo Velabro e di creare un luogo esclusivo ma al contempo accogliente, dove arte contemporanea e design si incontrano.

Il progetto fonda la sua riconoscibilità su alcuni temi declinati nei sei piani di Palazzo Velabro.

  • Con l’obiettivo di valorizzare l’identità storica del Palazzo, sono state preservate le partizioni originarie settecentesche, sia in planimetria e sia in facciata. Sono inoltre stati valorizzati i segni dell’intervento di Moretti, dalla smussatura degli angoli fino ai dettagli materici.
  • Roma è la città italiana dove sono stati chiamati gli artisti da tutto il mondo, dove antico e contemporaneo si sono confrontati lasciando importanti testimonianze. E’ con la stessa filosofia che la committente Cristina Paini di LHM e l’architetto Alessia Garibaldi di GaribaldiArchitects, appassionate di arte contemporanea, hanno pensato a questo progetto come a uno spazio con opere d’arte sia site specific che da progetti in divenire. Gli spazi appositamente studiati, come la parete espositiva della lounge d’ingresso, i corridoi e le suite, vedranno i giovani artisti romani e non, confrontarsi sul tema del contemporaneo spaziando dall’arte, alla fotografia, alla letteratura fino al cinema, il tutto sotto la guida di diversi art Curator, come Chiara Guidi e Maria Vittoria Baravelli.
  • In tutti gli interni progettati per Palazzo Velabro sono presenti citazioni e contaminazioni che vengono dall’Oriente: la percezione dei materiali, lo stile essenziale e minimale, la capacità di trasformare gli spazi cambiando pochi elementi, sono alcune delle suggestioni alla base del progetto. Questa filosofia, in cui i materiali sono veri e raccontano la propria natura, si ritrova nei muri del Velabro, dove gli intonaci non sono stati tirati volutamente a piombo, dove tutto è fatto a mano senza glossature, dove il nuovo sembra già vissuto.

 

Gli elementi del progetto

  • Le stampe delle moquette rasate sia nella zona palestra che nei corridoi, derivano dal disegno giapponese della rappresentazione dei rami di pesco in fiore di Kyoto, nella declinazione cromatica della Gouache Blu per i corridoi e della china nera per la palestra.
  • Nelle tre tipologie di stanza, la testa letto è disegnata e pensata come un paravento in pannelli con gli angoli “curvati alla Moretti”, suddivisa in listelli di legno e boiserie cannettata con la parte superiore caratterizzata da una carta da parati di gusto cinese declinata per la prima tipologia di stanza nella versione scura effetto guscio di tartaruga–noce, per la seconda nella versione chiara ninfee verdi-frassino e per la terza nella versione pannello giapponese rafia avorio–noce.
  • In tutte le stanze gli arredi come lo scrittoio e i pannelli tv sono caratterizzati da un tubolare in legno bicolore che ricorda le strutture di bambù dei ponteggi asiatici o la forma degli shangai disegnata per i piedi dei comodini e la consolle d’ingresso.
  • I grandi specchi tondi omaggiano il sole nascente, le linee curve degli arredi seguono l’idea morettiana, strizzando l’occhio agli anni ‘50 in una stratificazione di stili dove è difficile dire cosa prevalga all’interno delle stanze e, in generale, nel progetto. Ogni ambiente ha le sue declinazioni, sta al viaggiatore scegliere quale luogo abitare e quale colore sentirà più familiare.
  • Una stanza speciale è inoltre quella dedicata alla sala cinema, che non solo si inserisce a pieno titolo in una città come Roma, famosa in passato per i suoi attori nel periodo della dolce vita e in grado oggi di offrire ai clienti uno spazio totalmente immersivo dove potersi rilassare con servizi dedicati e film on demand.

 

Gli spazi comuni

Il piano terra “Social Floor” presenta nella zona reception sia arredi su misura – tutti progettati da GaribaldiArchitects, tra cui il bancone e sedute – sia alcuni pezzi d’autore. Da questo spazio si arriva al corridoio, concepito come una parete espositiva sospesa per le mostre temporanee. Proseguendo, si giunge all’area dedicata al ristorante/bar che combina diversi stili ed atmosfere, spaziando da quelle orientali – presenti in dettagli come la carta da parati effetto rafia – fino all’iconicità del bistrot parigino, ripreso nell’arredo tailor-made del bar o nelle panche in velluto blu.

Al piano terra sono inoltre allestite la zona palestra – minimal e leggera nell’arredo e nei dettagli – e Cinema Velabro, che alterna pareti in boiserie di noce con muri bordeaux scuro, arricchite da poltrone di design. Per tutto il piano terra il lighting realizzato in ottone naturale è personalizzato per Palazzo Velabro dall’artista e designer Luigi Serafini.

Per quanto riguarda i corridoi, la scelta è ricaduta sul colore grigio perla per le pareti; la moquette presenta un ulteriore rimando al mondo orientale – attraverso il disegno dei rami dei fiori di pesco – e dei toni che variano dal grigio al blu.

 

 

Le suite e le stanze

L’intervento nelle stanze e negli appartamenti declina con colori e materiali diversi le suggestioni alla base del concept.

  • La junior suite presenta una palette sui toni del verde e dal punto di vista dei materiali il legno scelto è il frassino chiaro. Come per il Social Floor, anche per le stanze il progetto ha previsto la realizzazione di arredi su misura (dal divano fino agli armadi a muro).
  • La suite, il cui colore principale è il blu cobalto, utilizza lo stesso design della junior ma con il legno noce sia per la boiserie che per gli arredi, abbinata alla carta da parati effetto guscio di tartaruga nei toni del marrone e i plafoni blu cobalto.
  • La standard presenta toni più neutri, dal rosa al mattone, abbinati al noce canaletto. Uno stile più minimalista che si riflette anche nella carta da parati liscia e priva di disegni dettagliati.

 

Palazzo Velabro

Coordinate

Indirizzo: Via del Velabro 16 – 00186 Roma

sito web: www.palazzovelabro.it

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