Si chiama Botania Relais & Spa questo cinque stelle (affiliato The Leading Hotels of the World) dove tutto, dai giardini ai ristoranti, parla di natura

 

Di Elena Luraghi

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Un tripudio di verde accoglie gli ospiti appena varcati i cancelli del resort: palme nane, bouganvillea, oleandri di tutti i colori, azalee, fichi, ulivi ma soprattutto erbe aromatiche – tantissime, dal rosmarino alla lavanda, dal mirto al timo – e l’aroma inconfondibile dei limoni. È un eden sensoriale, quasi un percorso olfattivo che abbraccia l’aria e stordisce i sensi. Una sensazione che ti accompagna a ogni passo, in ogni ora della giornata, mentre passeggi sulle terrazze fiorite o lungo il viale incorniciato da palme (questa volta altissime), quando curiosi negli orti dove crescono le verdure che ritroverai la sera nel piatto oppure guardi le piante in vaso della serra elegantemente arredata con mobili di campagna, pianoforte a coda e divani chiari sui quali si accomodano gli ospiti mentre parlano con Claudia, guest relator e fidata consigliera delle escursioni più belle da fare sull’isola.

 

Ischia è bellissima, un saliscendi di curve e colline che hanno il loro tripudio verticale nel Monte Epomeo (789 metri), scorci sul mare e paesi color pastello con le piazzette abbracciate da case antiche (un incanto Forio) dove la giornata scorre a ritmi slow. Proprio a Forio si trova il Botania Relais & Spa, hotel diffuso della famiglia Polito (proprietari anche dell’esclusivo Therasia Resort Sea & Spa a Vulcano): 10 architetture tutte bianche per massimo 40 camere in una tenuta di oltre 3 ettari, quelle più in alto con vista sul mare e nelle giornate limpide anche sul Vesuvio. “Suggestivo, ma è meglio che non si veda perché secondo un detto isolano quando la silhouette del vulcano è nitida il tempo cambia e arriva la pioggia”, racconta il f&b manager Roberto Castaldi.

 

La profezia per fortuna non si avvera spesso, la pioggia rimane quasi sempre confinata in mare aperto e la giornata all’interno del resort trascorre in totale relax sotto il sole, fra un cocktail a bordo piscina o al bar La Grotta (in una grotta naturale scavata nel tufo) e una passeggiata fino al vicino parco termale Negombo, con le piscine di acqua di mare o terapeutica immerse nel verde di un giardino botanico bellissimo allungato fino alla spiaggia. Imperdibili anche le attività organizzate dal Botania per la gioia degli ospiti, dal wine tasting ai corsi di acquarello o di cucina, questi ultimi gettonatissimi una volta gustata la cucina di Tommaso Luongo, giovane executive chef ischitano dei tre ristoranti dalle altrettante anime e cucine: il Corbezzolo, informale di giorno e fine dining la sera, sulla terrazza illuminata da lanterne appese sui rami degli alberi; Nonna Marì, inno della cucina campana di una volta, con i tavoli apparecchiati all’aperto, vista mare; Il Mirto, tempio della cucina vegetariana e vegana premiato per la sua bontà dalla filosofia eco con la stella verde Michelin (l’unico sull’isola ad aver ricevuto il riconoscimento).

 

“La maggior parte della materia arriva dai nostri orti, due all’interno della tenuta e il terzo, il più grande, a pochi minuti da qui”, racconta lo chef, nato sull’isola e cresciuto alla scuola dei grandi stellati, dal ristorante di Pasquale Palamaro al Regina Isabella a Ischia a quello spagnolo di Ferran Adrià. Nonna Marì è aperto solo a pranzo, Il Corbezzolo ha un menù di carne e pesce appena pescato che mescola tradizione e innovazione, la vera esperienza però è Il Mirto, con i menù da 4 e 7 portate che portano in tavola i sapori dell’orto biologico, trasformando un semplice riso bollito in un’esplosione sensoriale, un carciofo in un’alchimia di sfumature per il palato, una zuppa di piselli in un arcobaleno cromatico di sensazioni. E un tris di asparagi ed erbe in un quadro di Picasso al quale lo chef ammette di essersi esplicitamente ispirato, tanto che prima di servirlo ti portano per gioco la copia ad acquarello del dipinto originale, esposto in chissà quale grande museo del mondo. Professionalità e ironia qui vanno a braccetto.

 

La stessa filosofia green, lo stesso amore per la natura è presente anche nella Garden Spa, dove i trattamenti, dal rituale signature a quello per il viso, sono all’insegna della botanica e delle piante officinali, depotenziate da ogni possibile effetto allergenico. Ci si rilassa cullati dalle mani esperte della terapista, mentre dalle vetrate affacciate sul giardino si riflettono con giochi di luci e ombre le silhouette delle piante (cosa c’è di più bello di un massaggio alle erbe biologiche davanti a un’esplosione di natura)? Sono all’insegna del genius loci anche i cocktail del bar tender Onofrio anche lui, come tutti qui, ischitano doc. Preparati (e decorati) con le erbe dell’orto, con aggiunta di spirits o di kombucha fatta in casa, rievocano anche nei colori l’esplosione di verde che abbraccia il Botania. Nomen omen.

 

Per informazioni: www.botaniarelais.com/