Il meglio dei prodotti di terra e di mare

 

INCONTRI DI GUSTO
A SAN VITO LO CAPO

 

 

Dalla nostra inviata Cristina Morisi

 

Dopo la grande partecipazione popolare dei giorni scorsi, il festival culinario “Bagli, olio e mare”, a San Vito lo Capo, si è la concluso ieri con un obiettivo ambizioso: raddoppiare l’offerta di degustazione non solo con le cene, ma con i due “pranzi con il naso all’insù”. Protagoniste del menù sono le eccellenze locali: il pesce, sia fritto che in forma di sugo nella pasta, e l’olio d’oliva di Castelluzzo, realizzato in loco da generazioni.

 

Questa rassegna, infatti, è frutto della sinergia di tante realtà unite dalla passione per il territorio, come CO.FI.OL (Consorzio Filiera Olivicola), O.R.O. Sicilia, Sicilia Food Awards, Federalberghi Trapani, il Comune di San Vito lo Capo e l’Associazione Turistico Culturale “Castelluzzo”. Altra parola d’ordine è sostenibilità, con la scelta di un luogo car-free, l’assenza di plastica e la raccolta differenziata al 98%.

 

 

Sulla spiaggia di Baia Santa Margherita sono stati allestiti bianchi tendoni per la preparazione del cibo, tra cui salta all’occhio la gigantesca padella, tavoli e panche, decorazioni luminose, sedie e un palco per concerti e dibattiti. Ad aprire la rassegna sono stati Francesco La Sala, sindaco di San Vito lo Capo e Vito Grammatico, presidente dell’Associazione Castelluzzo. Ieri sera invece sono intervenuti Antonio Marino, presidente di Federalberghi Trapani, Manfredi Barbera, CEO di Oleifici Barbera, fondatore di CO.FI.OL e consigliere di O.R.O Sicilia, Peppe Buffa, chef e direttore gastronomico e Guglielmo “Memmo” Gambina, de “I sentieri di Gù”, organizzatore dei due percorsi di trekking che hanno scandito la kermesse.

 

Giovedì Gambina ha condotto i visitatori attraverso gli oliveti degli antichi bagli, i casali della zona, alcuni ancora attivi e convertiti in strutture ricettive, come il Baglio Castelluzzo, il Baglio Poma con il ristorante Don Bartolo, per concludere con il Baglio Monteleone, dove la famiglia Todaro ha presentato bruschette condite con il loro olio.

Venerdì, invece, la meta di un percorso ad anello attraverso la costa è stata la secolare Torre dell’Isolidda, dove, al tramonto, sono state servite bruschette con diversi condimenti a base di tonno.

 

Scopo de “I sentieri di Gù”, di questa iniziativa e di “Bagli, olio e mare” – ha commentato Gambina in questa occasione– è promuovere le tante bellezze di San Vito, Castelluzzo e Màcari ma con uno sguardo nuovo, diverso dal turismo che consuma e distrugge, rispettoso, sia della natura che degli edifici. Già camminare nella Valle degli Olivi o lungo il Sentiero delle Vacche, significa una valorizzazione a misura d’uomo. Solo la condivisione, soprattutto con persone provenienti da differenti realtà e che non conoscono nulla di quanto questa parte di Sicilia può offrire, possono cambiare la mentalità.

Per tutti egli enti coinvolti, questa edizione di “Baglio, olio e mare” è stata un importante passo nella giusta direzione, punto di partenza per ulteriori cambiamenti già a partire dall’anno prossimo ancora tutti da rivelare.

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