Val Gardena, meraviglia di arte e paesaggio
ISPIRAZIONE DOLOMITI
Val Gardena, meraviglia di arte e paesaggio
In quota, tra cime disegnate dal vento
e sculture scolpite nel legno e nel ghiaccio
di Camilla Golzi Saporiti
Scolpite dal vento e pennellate di colori e riflessi che cambiano dall’alba al tramonto, le vette del Gruppo del Sella, del Sassolungo, del Sassopiatto, delle Puez–Odle e del Cir incorniciano la Val Gardena, disegnando Ortisei, Santa Cristina e Selva
In paese, a valle, in quota, ovunque si guardi, loro, le Dolomiti, ci sono. Onnipresenti, ti proteggono. Magnetiche, ti ipnotizzano. Uniche, ti incantano. Sempre. Cambiano le prospettive e ti sorprendono ogni volta con profili che sono capolavori naturali. Persino nei rari giorni coperti riescono ad attirare, suscitando la speranza che a un certo punto il cielo si apra e il sole torni a illuminare guglie e pinnacoli. Belle, bellissime, ma non solo da vedere: le Dolomiti della Val Gardena sono soprattutto da vivere con gli sci ai piedi, lungo 175 chilometri di piste tracciate a regola d’arte, collegate da impianti di ultima generazione, con tanto di seggiovie riscaldate, e adatte a ogni livello.
Se il Monte Pana è l’ideale per bambini e principianti, la Sasslong è la sfida per esperti e appassionati di adrenalina. E che dire della discesa che da Seceda arriva a Ortisei? Con i suoi 10,5 chilometri – è tra le più lunghe delle Dolomiti – regala grandi soddisfazioni e grandissimi panorami. Sì, perché il bello in Val Gardena non è «solo» avere un’infinità di piste a scelta – che si moltiplicano con l’accesso diretto al Sellaronda, complice il Dolomiti Superski – ma è anche la grande bellezza dei paesaggi che sfilano sotto gli occhi. Gli stessi paesaggi che si godono dalle vetrate e dalle terrazze panoramiche delle tante baite che costellano il comprensorio.
Da non perdere in cima al Seceda, a 2.410 metri di quota, Sofie, dove il titolare Marcus ha creato un gioiello di baita arredata in legno e giustamente amata per cucina tipica e vista strepitosa su Sassolungo, Sassopiatto, Odle e Alpe di Siusi. Non da meno Daniel, baita che conquista con taglieri di speck, salumi e formaggi serviti su slitte di legno, ma anche con canederli, strudel fatto in casa e altra veduta sulle cime da togliere il fiato, ma non l’appetito.
Se in quota i piatti sono l’inno alla tavola altoatesina, nella stube del 1700 del ristorante stellato Suinsom, a Selva, sono un’opera d’arte culinaria. L’indirizzo – all’interno dell’Hotel Tyrol, quintessenza dell’ospitalità di montagna di charme – offre una cucina gourmet con tocco mediterraneo, si declina in degustazioni da 5 o 6 portate o à la carte ed è opera di Alessandro Martellini.
Dai capolavori dello chef, sempre a Selva, si passa ai capolavori dello scultore Gerhard Demetz. Gardenese di fama internazionale, scolpisce blocchi di legno, che poi assembla per dare vita a sculture che spesso ritraggono figure di bambini con espressioni introverse e pose provocatorie. Queste sculture da Selva volano in esposizione nel mondo. Mentre restano in Val Gardena, nel centro di Ortisei, le sculture di ghiaccio di giovani artisti locali che, con estro e pazienza, scalpelli e martelli, portano avanti la tradizione, mostrandola in tutta la sua bellezza ghiacciata.
Tra gli alberghi consigliati, Boutique Hotel Nives, 4 stelle superior nel centro di Selva, con suite confortevoli, Spa, personale a dir poco accogliente e garage; info: www.valgardena.it; www.suedtirol.info