Da Benito a Beppe, tutte le bugie sul Debito

[photopress:DEBITO.png,full,centered] Quello che vedete qui sopra è un grafico del rapporto debito/pil in Italia dal 1900 a oggi. Lo ha pubblicato Bloomberg per ricordarci, ove mai ce ne fosse bisogno, che a fine 2012 l’Italia ha raggiunto un nuovo record con un rapporto al 127%, il più alto dai tempi di Benito Mussolini. Anzi, a essere precisi dal biennio 1924-1925 quando – tra elezioni e successiva legiferazione dittatoriale – il Duce conquistò il potere assoluto nel Paese. A quei tempi il debito/pil viaggiava attorno al 160 per cento. Ma erano altri tempi… Quello che però a Bloomberg interessa molto meno […]

  

Mediobanca: Italia ostaggio del Fiscal Compact

[photopress:SarkoMerkelMonti.jpg,full,centered] Il report di Mediobanca Securities sulle elezioni italiane ha fatto molto rumore. La precisa analisi di Antonio Guglielmi, sostanzialmente, indica due possibilità strettamente politiche dopo il 25 febbraio: un pronto ritorno alle urne perché un’eventuale asse Bersani-Monti non avrebbe la forza necessaria per portare avanti un cammino riformista. un ricorso al bazooka della Bce, l’Omt, per mettere il Paese al riparo da un nuovo attacco speculativo sui titoli di Stato nel caso in cui a prevalere fosse il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, «sgradito» ai mercati internazionali. Un’altra incognita sullo spread, secondo Mediobanca, sarebbe poi rappresentata dalla variabile politica connessa […]

  

Fonsai, ecco come si calcolano i dividendi

[photopress:FONSAI.jpg,full,centered] Il salvataggio di Fonsai da parte di Unipol che ha posto fine al gruppo  Ligresti è stato una delle operazioni più travagliate degli ultimi anni: Unipol (appoggiata da Mediobanca) e il fronte composto dal Fondo Sator di Matteo Arpe e da Palladio Finanziaria di Giorgio Drago  si sono a lungo dati battaglia per imporre la propria soluzione. Prima il collegio sindacale di Fonsai e poi la Consob di Giuseppe Vegas hanno criticato con durezza la vecchia gestione del gruppo assicurativo dei Ligresti, oggi oggetto di plurime indagini da parte della magistratura fino all’iscrizione nel registro degli indagati per concorso in falso in bilancio di Giancarlo […]

  

Premiata Latteria Montepaschi

[photopress:Enrico_Bondi.jpg,full,centered]   Piano con le querele!!! Non siamo mica Beppe Grillo che, prima all’assemblea di Mps e poi in varie dichiarazioni pubbliche, ha accennato a buchi di bilancio senza fondamento paragonando la sua situazione al disastro Parmalat creato a fine 2003 da Calisto Tanzi & C. Ripetiamolo, a scanso di equivoci: Mps non ha voragini patrimoniali derivanti da comportamenti illeciti! Il gruppo creditizio  di Rocca Salimbeni  ha un deficit (causato da perdita di valore dei Btp e di coperture errate in derivati) più che sanato dal ricorso ai Monti-bond per 3,9 miliardi (+170 milioni di cedola sui Tremonti-bond scaduti a fine […]

  

TuttoMontePaschi – Il presente

[photopress:Profumo_Viola_1.jpg,full,pp_image]             La gestione di Fabrizio Viola e Alessandro Profumo ha risolto parzialmente alcuni dei problemi elencati nel post precedente, ma ne ha lasciati altri aperti. Antonveneta è stata azzerata: in bilancio non vale nulla e dunque non può più appesantire i conti del Monte. Quelle operazioni in derivati sono state chiuse con perdite, ma rappresentano solo un ricordo. Come voltare pagina, però? Il Monte dei Paschi dovrà ripagare già da quest’anno circa 500 milioni allo Stato. I Monti-bond da 3,9 miliardi. Di questi 1,9 miliardi serviranno per ripagare i vecchi Tremonti-bond scaduti alla fine dell’anno scorso. […]

  

Il Credit Suisse non fa credito all’Italia

Il Credit Suisse non si lascia conquistare dai saldi di Piazza Affari e lascia appeso il cartello «trattare con cautela» sui bilanci delle grandi banche italiane: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi e Ubi Banca Al palato della casa elvetica, che ieri hanno diffuso uno studio ad hoc,  la preferita resta Intesa Sanpaolo di Enrico Tomaso Cucchiani, cui gli analisti del Credit Suisse riconoscono una redditività strutturale più elevata del resto del settore: il giudizio resta  «neutrale», con un target price però arrotondato da 1,35 a ,140 euro. Va un po’ peggio alla Unicredit di Federico Ghizzoni che, a causa degli irrisolti nodi del sistema Italia,  si […]

  

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