I Mondiali 2014 saranno ricordati per l’ennesima figuraccia internazionele dell’Italia, per il Brasile «asfaltato» dalla Germania e le conseguenti lacrime di David Luiz, per la furbata di Louis Van Gaal che nei quarti di finale ha cambiato il portiere dell’Olanda per vincere ai rigori (scelta non ripetuta, sfortunatamente contro l’Argentina). Ma i Mondiali 2014 saranno anche ricordati come la prima grande sperimentazione «a tutto campo» del social media advertising. Tutte le grandi multinazionali, coinvolte dal business della palla rotonda, si stanno cimentando in annunci mirati nelle tweetline o nelle singole home page di Facebook. Non sempre, però, le major sembrano […]