31Mag 16
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Le sceneggiature cinematografiche? Ormai, le decidono gli sponsor. Che esista la pubblicità (più o meno) occulta nei film non lo scopriamo certo oggi. Ma se una volta i prodotti degli sponsor venivano inseriti quasi con arte all’interno di una trama, adesso è evidente come molte scene vengano costruite per mostrare, senza ritegno, la marca di aperitivo, quella del cellulare, il modello di auto, la bibita gassata, l’hotel che ospita e via dicendo. Creando più un senso di fastidio che la voglia di comprare l’oggetto proposto. E’ un po’ come nei giornali. L’inserzionista compra lo spazio e tu devi costruire, intorno […]
Il blog di Maurizio Acerbi © 2024
26Mag 16
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Da lunedì, su twitter, è partito il tormentone #GiveCaptainAmericaABoyfriend, date al macho per eccellenza a fumetti, l’eroe patriottico, ovvero Captain America, un fidanzato, lanciato dai fan progressisti del superoe per cambiare il suo orientamento sessuale nel prossimo film a lui dedicato. Offrendo anche possibili candidati per far innamorare il mitico personaggio Marvel, su tutti Bucky Barnes, alias The Winter Soldier. Del resto, nel vasto mondo Marvel non mancano supereroi apertamente omosessuali come Northstart, che si è anche sposato con il compagno Kyle Jinadu, o Colosso. Mystica, nel fumetto degli X-Men, adotta addirittura una bimba, Rogue, con la compagna Irene – […]
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24Mag 16
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Avete letto bene. Il costo del biglietto per entrare in sala cambia a seconda che ci sia sole o pioggia. E non solo: il prezzo che paga l’utente sarà influenzato anche dal gradimento del film, dall’andamento sui social, dagli avvenimenti in città, dalle recensioni, dall’anticipo con il quale si acquista e molto altro ancora. Non è fantascienza, ma una rivoluzione che sta sperimentando, da poco, il milanese Plinius, sala innovativa che potrebbe cambiare l’approccio dello spettatore con la settima arte. Merito di un software della startup DynamiTick che prendendo in esame quaranta variabili permette, ogni venerdì, di offire una programmazione […]
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19Mag 16
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Nel mondo del cinema, è un caso più unico che raro. Un regista che si finanzia di tasca propria il suo film senza pesare sullo Stato, senza richiedere, cioè, contributi a noi cittadini che paghiamo le tasse, è materiale da studio scientifico, da esposizione. Gli andrebbe fatto un monumento a Stefano Calvagna e non solo per la qualità delle sue pellicole che sono godibili, fruibili dal pubblico, con un’anima. Oggi, ad esempio, esce nelle sale (e vi invito ad andare a vederlo) Si Vis Pacem Para Bellum, girato in soli dieci giorni, costo totale 17mila euro. Ebbene, questo thriller metropolitano, scritto […]
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13Mag 16
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Per carità, senza nulla togliere alla bravura dei nostri doppiatori (tra i migliori al mondo), ma volete mettere la bellezza di vedere un film in lingua originale, pur se sottotitolato? Poter sentire la vera voce dei vostri beniamini, le loro cadenze, i loro toni. Tutta un’altra cosa. In Italia, ci sono sale cinematografiche che li trasmettono nella loro madrelingua, ma sono eccezioni. Non abbiamo la sensibilità e, forse, il coraggio di provarci con più convinzione. Sarà poi che siamo un popolo tendenzialmente pigro (dipenderà dalla nostra vocazione al mammonismo?) e l’idea di dover fare la fatica di leggere per novanta […]
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12Mag 16
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Cos’è? Una presa in giro? Un modo sarcastico di raccontare la crisi economica? O davvero, Money Monster, da oggi nelle sale, in concomitanza con Cannes, si è preso sul serio? Perchè, sulla carta, l’operazione, firmata in regia da Jodie Foster, e affidata alle interpretazioni di George Clooney e Julia Roberts (incredibile, non si fa inquadrare le gambe) prometteva faville, ma come commedia. Invece, bastano 15 minuti per capire che il film prende una piega sbagliata, inverosimile, irreversibile. Riassunto doveroso della trama: Clooney è Lee Gates, analista finanziario televisivo che fa una trasmissione dove, tra un balletto e l’altro, regala consigli […]
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11Mag 16
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Che barba, che noia. Inizia Cannes e come puntualmente succede in concomitanza con i Festival cinematografici (ovvero Berlino e Venezia) i giornali saranno costretti a parlare di film che, salvo rare eccezioni, la maggior parte del pubblico pagante, poi, non andrà a vedere in sala (o che magari neanche arriveranno al cinema). Giusto per capirsi, vi riporto i dati degli incassi, arrotondati, degli ultimi vincitori delle varie passerelle cinematografiche, ovvero: Festival di Venezia 2015: Ti Guardo (Venezuela) 55.000 euro 2014: Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza (Svezia)314.000 euro 2013: Sacro GRA (Italia) 970.000 euro 2012: Pietà (Corea del Sud) […]
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09Mag 16
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“Il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie…..Io mi chiamo Pericle Scalzone…Di mestiere faccio il culo alla gente”. E’ l’inizio di Pericle il Nero, il romanzo di Giuseppe Ferrandino dal quale è stato tratto l’omonimo film che rappresenterà, unico, l’Italia a Cannes, nella Selezione Ufficiale di Un Certain Regard. Con poche speranze di vittoria, vista la pochezza di una pellicola che finisce per poggiarsi unicamente sulle spalle e gli sguardi di un comunque convincente Riccardo Scamarcio. Un peccato perché il libro di Ferrandino offriva vari spunti per tirarne fuori un noir esistenzialista incalzante, […]
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06Mag 16
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“Ma che è un cartone, sto Jeeg?” E tu che stai a spiegare che, no, che si tratta di uno dei migliori film italiani della stagione, pluripremiato ai David. Del resto, l’Italia ha rialzato la testa, dopo un lungo periodo di vacche magrissime. Dopo il ciclone Zalone e il meritato successo di Perfetti Sconosciuti (quasi 17 milioni di euro di incasso), ha conquistato il cuore della gente anche Lo chiamavano Jeeg Robot, opera prima di Gabriele Mainetti (segniamoci il suo nome), sorprendente per intuizioni, freschezza di idee, bravura del cast (stunt compresi). Tanto che a distanza di dieci settimane dal […]
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05Mag 16
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Toh, un politico corrotto che non è forzatamente di centrodestra. Abituati, come siamo, a veder rappresentate, al cinema, le peggio sciagure, sempre affibbiate al solito schieramento elettorale, sorprende che il regista Giorgio Amato si sia limitato a descrivere il suo Ministro senza attribuirgli un partito. Rendendo, così, trasversale, per non dire universale, la sua denuncia del malaffare della nostra Politica. Richiamando, alla mente, quelle commedie che, a fine anni Sessanta, riscrissero il genere dotandosi di una apparente superficialità che, in realtà, venava la comicità di dramma, fotografia fedele dell’Italia. Con la struttura dell’opera teatrale, va in scena questo affresco davvero […]
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