Il 23 Novembre 2018 la grillina Laura Castelli sventolò sotto il naso dell’ex ministro delle finanze Pier Carlo Padoan un grafico, “insegnandogli” la correlazione “a cinque topi” tra spread e mutui. Nella diatriba vaccino-si e vaccino-no, a me torna in mente quell’evento memorabile. Sembra un’era geologica fa, eppure è molto attuale.

Tornando al sorprendente articolo di Jemima Kelly che ho trattato nel mio ultimo post, immaginiamo un intellettuale con le seguenti caratteristiche. E’ molto intelligente. Si taglia i capelli da solo. E’ talmente spigoloso e antipatico, da risultare (perlomeno a me) molto simpatico per l’effetto degli opposti che confinano. Se è sindaco di una città, ha la tendenza a trattare i cittadini come dei rompiscatole.

Ipotizzando un livello da uno a dieci di narcisismo, a un personaggio come lui, io attribuirei un punteggio felliniano: otto e mezzo.

Non sono psichiatra e neppure psicologo, ma io il narcisismo me lo immagino come una campana di vetro sotto la quale tutti amiamo metterci di tanto in tanto. Dentro quella campana abbiamo un citofono che usiamo per comunicare con l’esterno. Se qualcuno dice qualcosa che NON ci piace, aggrottiamo la fronte per quel fastidioso rumore di sottofondo, e spegniamo il citofono. Da quel momento in poi, quelli che parlano lì fuori ci appaiono come ridicoli pesci rossi che boccheggiano fuori dalla boccia, accrescendo di molto la nostra autostima.

Quel tipo di narcisista durante il lockdown ha subito un ulteriore trauma. Pensavamo che uno intelligente come lui, l’algoritmo dei social networks se lo sarebbe fritto la sera in padella. Non avevamo previsto che, nella solitudine dei numeri primi, l’algoritmo l’avrebbe bombardato di informazioni sempre in linea con le sue opinioni forti, creando all’interno della campana di vetro un nocivo effetto serra.

Credo che sia questa la condizione che ha colpito alcuni di noi durante il lockdown. Non si spiega altrimenti perchè il primo vaccino anti polio del 1955 fosse stato accolto come una liberazione, per quanto estremamente imperfetto, mentre ora abbiamo le casalinghe e i casalinghi non solo di Voghera, ma di tutte le città d’Italia, che sventolano numeri e dati, convinti di aver sgamato il gomplotto interplanetario contro la brava gggente.

Nonostante il Movimento Cinque Stelle non se la passi benissimo, l’illusione “uno vale uno” è ancora qui tra noi.

 

L’immagine su questo blog è di Deborah Joy Bormann @deborahjoybormann.

Deborah nasce a Trieste, città di confine, da padre statunitense e madre spagnola. Vive a Bologna, Pisa, Amsterdam, Madrid, San Francisco. Una serie di coincidenze e passioni la porta a Torino, oramai città d’adozione.
Spirito indipendente, visionario e… disperatamente ottimista.
Madre, compagna, insegnante, arteterapeuta e artista.
Da sempre adora leggere, scrivere, pensare e creare.

Le idee espresse da Andrea nei suoi articoli non rappresentano necessariamente le opinioni e le convinzioni di Deborah.
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