Premessa

Un’immaginaria riunione di condominio

Benvenuti a questa riunione di condominio, cari vicini. Non ci eravamo mai resi conto del pericolo che correvamo nel nostro quartiere, fino a quando non abbiamo esteso a TRE isolati la portata degli allarmi nei nostri appartamenti, anzichè limitarla ai confini degli appartamenti stessi. Abbiamo constatato che nel maggiore raggio di controllo, le sirene dei nostri allarmi suonano ininterrottamente, a causa degli evidenti continui tentativi di intrusione da parte di ignoti nel nostro spazio vitale. Siamo angosciati per quanti potenziali delinquenti si nascondessero là fuori a nostra insaputa.

Voglio ricordarvi, cari amici, che l’allarme di casa è un sistema di difesa, non di attacco: dovrebbero ficcarselo nella testa i trogloditi che, anzichè darci manforte in questo periodo terribile, non fanno altro che criticare l’estensione di quello che è solo un innocente sistema per salvaguardare la nostra incolumità. Cari condomini non voglio ingannarvi con false rassicurazioni: ora siamo tutti minacciati. In gioco c’è la sicurezza delle ventisette famiglie rappresentate a questo tavolo. D’ora in poi, ognuno di noi è a rischio di attacco: se non reagiamo compatti a questo infame tentativo di destabilizzarci, presto quei bastardi entreranno nelle nostre case. La parola d’ordine è una sòla!

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Se pensate che il punto di vista dell’amministratore di condominio sia puro e semplice surrealismo applicato alla geopolitica di quartiere, è utile ricordare che dopo il crollo dell’Unione Sovietica fu la Nato ad allargare a più riprese il proprio raggio “difensivo” verso Est, non la Russia verso Ovest. I sostenitori di quella politica si sono nel tempo convinti di averlo fatto in segno di pace, e quando il 24 Febbraio 2022 la Russia invase l’Ucraina (già permeata da esercitazioni, intelligence e armi della Nato) il lamento incredulo di un autorevole editorialista del Corriere della Sera ricorda il grido di sgomento dell’immaginario amministratore di condominio.

Scrisse, infatti, Aldo Cazzullo nel suo editoriale del 25 Febbraio 2022: «Ora rischiamo di avere Putin o un suo fantoccio sui confini orientali della Nato e dell’Unione Europea». Nel caso la Russia NON avesse attaccato, la mossa successiva sarebbe stata di accogliere l’Ucraina nell’alleanza atlantica. Come avrebbe reagito il giornalista al realizzarsi del medesimo scenario osservato dalla prospettiva contraria?

Al vertice straordinario sull’Ucraina del 26 Febbraio 2024, “l’amministratore di condominio” Emmanuel Macron ha cominciato a battere la lingua sul tamburo. Decriptando il suo bellicoso tam tam, pare del tutto evidente che i Paesi dell’Unione Europea stiano valutando la possibilità di inviare truppe in Ucraina. Per capire quanto, da uno a dieci, gli abitanti del Portogallo siano pronti a morire per prevenire un’eventuale futura invasione della Lettonia, le faremo sapere.

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