Referendum, i giovani italiani si sono rotti le palle di morire di fame e ammalarsi di futuro
Senza troppi sofismi. Non organizzano più un corteo. Non si stampano più i volantini, né mettono adesivi sul megafono grigio, quello nella stanza più umida e buia della sezione. Quel bugigattolo in cui c’è solo una sedia, una lampadina appesa al soffitto e rotoli, rotoli di manifesti; probabilmente schifano la tessera del partito e, forse, azzardano un po’ nel mischiare capra e cavoli, nel farsi sentire solo quando “si deve”, nell’ignorare la Costituzione – e non solo – per parecchi giorni all’anno. Ma incarnano lo spirito del ribelle jungeriano, quello che si difende usando “tecniche e idee del suo tempo”. […]