La discussa e discutibile visita del presidente Mattarella lo scorso luglio a Trieste culminata con lo strambo omaggio ai quattro terroristi slavi del Tigr — fucilati nel 1930 dopo una scia di sanguinosi attentati contro obiettivi civili italiani — e le commemorazioni più o meno felici dell’impresa dannunziana di Fiume hanno fugacemente riportato l’attenzione sulle intricate vicende del confine orientale d’Italia.  Come al solito i media ci hanno afflitto con narrazioni superficiali quando non fuorvianti, riducendo la questione adriatica in schematismi talvolta nostalgici e retorici o, troppo spesso, incredibilmente auto colpevolizzanti. Risultato: la tragedia novecentesca delle terre istriane e dalmate […]