Festival e rievocazioni riempiono di musica le terre dell’antico Ducato di Urbino

Rocche e tesori nascosti nell’entroterra pesarese. Un Itinerario della Bellezza da scoprire

Di Cinzia Meoni

 

 

“Marchignolo” in festa nell’estate 2021. Festival e rievocazioni storiche riempiono di colore e musica i borghi dell’antico Ducato di Urbino, quell’entroterra marchigiano che sconfina verso l’Emilia-Romagna a lungo conteso tra il Papato, i Montefeltro, i Malatesta, gli Sforza e Della Rovere (www.regione.marche.it). Terre di leggende, musicisti, cavalieri, alchimisti e buongustai dove si dipana un vero e proprio Itinerario della Bellezza, come lo ha definito Amerigo Varotti, direttore della ConfCommercio di Pesaro Urbino che ha svelato con percorsi dedicati il patrimonio naturale, storico, archeologico e artistico del territorio.

Tra i cinquanta chilometri di spiaggia sabbiosa che si stendono al di là del confine con l’Emilia-Romagna e l’entroterra collinare, sono numerose i tesori da scoprire nei piccoli borghi medievali, nei musei sperduti, nei piccoli teatri pronti a rifiorire con nuove stagioni e anche tavola, grazie alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Gli appuntamenti dell’estate 2021 possono fornire un’ottima occasione per perdersi tra colline pesaresi punteggiate da rocche, dove le fila di cipressi delimitano i campi di girasole e coltivazioni.

A iniziare da Pesaro e dal suo Rossini Opera Festival di Pesaro (dal 9 al 21 agosto). Qui si ripercorrono le orme del “cigno di Pesaro” avventurandosi tra le sale interattive del Museo Nazionale Rossini (museonazionalerossini.it), inaugurato due anni fa nei saloni affrescati di Palazzo Montani Antaldi e nei ristoranti che ripropongono ricette ispirare al compositore ottocentesco. In attesa delle rappresentazioni serali del Festival, ci si rilassa percorrendo i sentieri panoramici del Parco Regionale di San Bartolo o sulla spiaggia segreta di Fiorenzuola di Focara, raggiungibile solo a piedi dall’omonima località arroccato a duecento metri sopra il livello del mare, per poi chiudere la giornata nella scenografica Casteldimezzo alla Taverna del Pescatore (tavernadelpescatore.it), un locale a picco sul mare dove la tradizionale “marchignola” (e non solo) è portata avanti da generazioni. E, mentre si gustano le chiocciole di mare, tra le chicche gastronomiche del territorio, lo sguardo abbraccia le spiagge della Riviera Romagnola e si spinge fino a Gradara e alla Rocca di San Marino.

Il Palio delle Oche di Cagli (7-8 agosto) e, a Mondavio, Rinascimentica, la Festa Rinascimentale che rievoca la presa di possesso della Rocca da parte del Duca Giovanni della Rovere (14- 15 agosto), conducono alla scoperta di due borghi sospesi nel tempo dove apprezzare la opera di Francesco di Giorgio Martini, archistar senese del Quattrocento (ma anche ingegnere di macchine belliche) che, in pieno Rinascimento, ha ridisegnato il territorio marchigiano, tra arte e politica, per conto di Federico da Montefeltro.

A Cagli un torrione ellittico nasconde un sorprendente cunicolo sotterraneo di 360 gradini, il “soccorso converto”, che collegava la cittadina alla piazza d’arme della fortezza sovrastante sul colle dei Cappuccini fatta saltare in aria da Guidobaldo, figlio di Federico, nel 1502 pur di non cederla all’invasore, Cesare Borgia.

A Mondavio, adagiata tra Valli del Metauro e del Cesano, il paese si è sviluppato attorno alla fortezza costruita tra il 1482 e il 1492 e arrivata intatta ai nostri giorni. Le spiagge di Fano e, sconfinando nella provincia di Ancona, di Senigallia (dove fino all’8 agosto si svolge il Summer Jamboree), sono a poche decine di chilometri da questa oasi di pace e bellezza dove rallentare il ritmo quotidiano all’Hotel Ristorante Palomba (lapalomba.it) con la cucina di Adele Cerisoli che fa rivivere la tradizione del Nord delle Marche. Da non perdere i “tacconi allo sgagg” (pasta con farina di fave, condita con lardo e aglio), i passatelli e le specialità a base di tartufo. Per conoscere tutti i segreti del prezioso tubero, tra le eccellenze delle colline marchigiane, Cianni Tartufi & Figli (ciannitartufi.it) organizza escursioni guidate sul territorio con dimostrazione della cava e degustazioni (120 euro per quattro persone).  A una manciata di macchina da Mondavio si può inoltre visitare la cantina di Villa Ligi di Pergola (villaligi.it) e partecipare ai percorsi di degustazione del vernaccetta, ovvero il Pergola Doc, vino che deriva da un clone aleatico di origine antiche, lasciandosi poi incantare dalle leggende legate al Bianchello del Metauro, un vino che sarebbe stato causa della sconfitta di Asdrubale nella battaglia del Metauro del 207 a.C.

In questo paesaggio collinare, si staglia anche la Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro Auditore, una fortezza strategica dal punto di vista militare e, al contempo, una residenza nobiliare ricca di rimandi esoterici che pare abbia ispirato Frank Lloyd Wright nella realizzazione del Guggenheim di New York. Tra le mura di questo “scrigno”, hanno trovato alloggio nel corso della Seconda Guerra Mondiale migliaia di capolavori dell’arte italiana, sopravvivendo così al conflitto bellico grazie all’intuizione del sovrintendente alle Gallerie delle Marche Pasquale Rotondi. La rocca prende vita con le visite guidate dei volontari come Silvano Tiberio, memoria storica del borgo sul lago Mercatale che si vanta di custodire le reliquie di San Valentino.

Delle rocche di Francesco di Giorgio Martini a Fossombrone e a  Pergola rimangono solo antiche vestigia che lasciano immaginare la potenza del Ducato. Un giro in questi due borghi porta a scoprire tesori di grande fascino ben lontani dai grandi circuiti, oltre a eccellenze del territorio come il visner o vino di visciole (varietà di ciliegie selvatiche), presidio slow food, come quello prodotto dall’azienda agricola Gentilini (visciolatagentilini.it).

A Fossombrone, snodo nevralgico della Via Flaminia sorto sul fiume Metauro, antico confine del Ducato, si visitano il Museo Civico Augusto Vernarecci nelle sale dell’antica Corte Alta e la chiesa di San Filippo Neri un gioiello barocco che fino al 17 ottobre ospita (insieme alla Pinacoteca civica) la mostra “Giuseppe Diamantini pittore e incisore dalla Marche a Venezia”, e si cena con i cappelletti cacio e pepe dell’Osteria Zanchetti (osterianchetti.it).

Pergola infine ha combattuto per anni per mantenere nel suo territorio un gioiello incredibile: i Bronzi Dorati, l’unico gruppo di bronzo dorato giunto dall’età romana ai nostri giorni. Le statue, rinvenute casualmente nel 1946 da due contadini a Catorceto di Pergola, sono state “difese” a fine Anni ’80 con presidi di guardia dei cittadini davanti al museo e persino con la costruzione di un muro che evitasse, per così dire, lo spoglio. E, proprio grazie alla prova di orgoglio di trent’anni fa di questo antico borgo, oggi i Bronzi costituiscono una ragione in più per scappare dai grandi circuiti del turismo di massa e girovagare, avvolti nel silenzio, tra le colline dell’entroterra pesarese percorrendo gli Itinerari della Bellezza. 

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