Giuseppe Verdi a Milano… O quasi

Di Stefano Passaquindici e Chiara Valcepina

 

 

Nel nostro precedente articolo, qui su blog de il Giornale “Viaggio per voi”, nell’invitarvi a percorrere un itinerario per ammirare le statue che si trovano a Milano, abbiamo citato anche quella di Giuseppe Verdi, che, lo segnaliamo ancora: sorge in Piazza Buonarroti, davanti alla “Casa di riposo per musicisti – Fondazione Verdi”, voluta e finanziata proprio dal maestro.

 

Abbiamo fatto anche una mezza promessa: “Un giorno vi racconteremo un itinerario affascinante che partendo da Milano”…

Ed eccoci qui, ma prima dobbiamo fare un piccolo passo indietro.

 

Occupandoci di escursioni e viaggi ricordiamo una pubblicità di un piccolo centro turistico di montagna nel cuneese (vista alla Bit – Borsa Internazionale del Turismo, molti anni fa), che recitava così: “A sole tre ore da Milano, a dodici ore dal Brasile”… Alcuni non capirono l’essenza di questo messaggio che mirava a cercare di stimolare i turisti sul fatto che alcune ore di viaggio sono sempre opportune quando si va a visitare qualcosa di bello. In una giornata, da Milano, si può andare al mare (sia in Liguria, sia in Toscana, sia sull’Adriatico), ma anche a Roma; in due giorni a Matera…

Poi, in vacanza il tempo si moltiplica e dopo un pomeriggio nella Capitale d’Italia o a Viareggio vi sembrerà di essere lì da due giorni.

 

Ecco perché oggi vi proponiamo di partire dal Giuseppe Verdi milanese, ma percorrere il suo viaggio di “emigrato” esattamente al contrario: da Milano a Roncole di Busseto (oggi Roncole Verdi) dove è nato.

 

Prima qualche “chicca”.

 

A Milano Giuseppe Verdi alloggiava al “Gran Hotel et de Milan”, che esiste ancora, in via Alessandro Manzoni 29, a trecentocinquanta metri dal “Teatro alla Scala” (quattro minuti a piedi). È molto conosciuta una sua fotografia dove, con mantello nero e tuba, arriva proprio in Piazza della Scala e, camminando a testa bassa legge il giornale.

 

Verdi morì (il 27 gennaio del 1901) proprio al “Gran Hotel et de Milan” e la tradizione racconta che, con grande rispetto per il maestro, i milanesi ricoprirono la strada di paglia sino a Piazza della Scala, affinché fosse attenuato il rumore delle carrozze e dei cavalli che passavano di lì. Una cortese attenzione per non disturbare il sonno eterno di Verdi. Erano davvero tempi civili.

 

Un vero itinerario “verdiano” dovrebbe iniziare proprio dal “Teatro alla Scala”, magari assistendo (in tempi opportuni) a un’opera e visitando il Museo teatrale (che riaprirà il 23 agosto). Per ora gustiamoci da fuori l’architettura del teatro che è certamente il più celebre del mondo, perché adesso dobbiamo partire.

 

L’itinerario che desideriamo proporvi è di soltanto un’ora e mezza di automobile (davvero un soffio di tempo; il Brasile è più lontano e anche quel piccolo centro turistico, che si chiamava: Garessio 2000).

 

Andiamo a Roncole Verdi, dove il maestro nacque e dove c’è ancora la sua casa natale. Siamo nella Provincia di Parma, a circa un’ora e mezza da Milano (tra autostrada e strade locali). Si percorre l’autostrada A1 sino a Fidenza, poi, il percorso è ben indicato.

 

Roncole Verdi è (almeno nella sua zona centrale) un vero fazzoletto di terra (molto simile a come era ai tempi della nascita di Verdi: troviamo la casa natale del maestro; di fronte il retro della chiesa in cui il giovane Verdi imparò a suonare (dove c’è ancora l’organo); un’edicola; un bar e una bottega dove acquistare Lambrusco, prosciutto, Parmigiano reggiano e Culatello (ma fate attenzione perché il Culatello, seppur delizioso, costa come l’argento…).

 

Accanto alla casa dove nacque Verdi, un altro bar, che fu dello scrittore papà di Peppone e don Camillo: Giovannino Guareschi. Il figlio Albertino (di cui si parla nei primi libri dell’autore) e le nipoti vivono ancora lì e mantengono vivo il ricordo dell’opera di Giovannino attraverso il lavoro del “Club dei 23”. C’è una mostra permanente e, naturalmente, un archivio con tutti i libri di Guareschi (in differenti lingue, perché egli è stato uno degli autori più tradotti nel mondo). Poi, molti documenti.

 

Dalle Roncole abbiamo due possibilità per proseguire il nostro itinerario: o verso Brescello (RE) dove furono girati tutti i film di don Camillo; o verso Sant’Agata (MN) dove si trova la splendida Villa Verdi, dove il maestro visse.

b

Questo piccolo viaggio è meraviglioso, ma ci raccomandiamo, per le visite, di informarsi prima sulle aperture e sulle prenotazioni.

 

Un appunto ai milanesi, che ci sovviene in chiusura di queste righe: la prima volta che Giuseppe Verdi si presentò al Conservatorio di Milano non venne accettato, per: “Scarsa attitudine alla composizione”…

PER INFORMAZIONI

https://www.museoscala.org/visita/

 

https://www.giovanninoguareschi.com/

 

https://visitbrescello.it/museo-peppone-e-don-camillo/

 

Tag: , ,