di Alessandra Gesuelli

Venezia torna a risplendere e conferma anche per il 2021 la Mostra internazionale d’arte cinematografica che si svolgerà al Lido dal 1º al 11 settembre 2021. Fino al 21 novembre 2021 prosegue la Biennale d’Architettura che in questi mesi ha animato la zona intorno a Sant’Elena. Una occasione nuova per tornare a visitare la splendida città, dove il turismo sta lentamente tornando con le regole e le precauzioni richieste dal periodo. E’ anche l’anno di un compleanno importante, per i 1600 anni della città, che da tradizione è stata fondata nel 421. Nella città lagunare non sono mancate le nuove aperture e i nuovi progetti annunciati in questi mesi e che ora attendono solo la ripresa piena dei flussi turistici. Ecco le più interessanti novità per riscoprire Venezia.

Un brindisi per Venezia al Cipriani

Per festeggiare i suoi 1600 Venezia ospita diverse iniziative in vari luoghi della città. Tra questi non poteva mancare l’hotel Belmond Cipriani che la celebra nel suo Bar Gabbiano con lo speciale cocktail, 421 Venezia Mia, del capo barman e maestro Walter Bolzonella. Una reinterpretazione d’autore di uno Spritz, per un aperitivo a bordo piscina dell’iconico hotel. Per il mix di ingredienti Bolzonella si è ispirato alla storia della città. Dalle spezie, al vino Malvasia, al Maraschino, produzione iniziata nella Dalmazia Veneta, sotto la repubblica di Venezia nel 1759. Per la componente Bitter, la scelta è ricaduta sul grande classico, il Select, nato a Venezia nel 1920 e dalla metà degli anni 60, ingrediente principale per lo Spritz Veneziano più amato. Per finire, il Prosecco Bisol Crede Brut. Il drink è servito in uno speciale bicchiere di vetro colorato, fatto realizzare per il Cipriani da Ars Cenedese di Murano. E dopo l’aperitivo, cena all’aperto con vista verso San Marco, dalla punta della Giudecca al classico Cip’s. Quest’anno riscoperto anche dai veneziani, non solo dalla clientela internazionale, valorizza nel menù i piatti della tradizione, grazie al lavoro attento dello chef Roberto Gatto. Provate il fegato alla veneta e per l’abbinamento con il vino, affidatevi ai consigli del sommelier e restaurant manager Adamello Bianco, una vera istituzione.  Per una esperienza unica e indimenticabile c’è anche lo stellato Oro con il suo unico tavolo, coccolati in cucina dallo chef Davide Bisetto. 

Sui tetti del nuovo hotel Ca’ di Dio

All’ingresso della zona dell’Arsenale, apre il 27 agosto il nuovo Ca’ di Dio, della collezione V-Retreats di VOIhotels, brand dell’hotellerie di lusso del Gruppo Alpitour. Gli interni sono curati dalla famosa designer e architetto Patricia Urquiola che è intervenuta con il suo stile inconfondibile in questa dimora storica, realizzata nel ‘500 dall’architetto Jacopo Sansovino lungo la Riva degli Schiavoni. Nella proprietà 66 camere e junior suite, una spa e due giardini privati, antichi chiostri della casa veneziana. Due i ristoranti: Vero, che offre un dehor con magnifica vista sulla laguna e sull’isola di San Giorgio ed è aperto a tutta la città, ed Essentia, all’ombra degli alberi di mimosa, per cenare all’aperto. A questi si aggiunge Alchemia Bar, per sorseggiare un cocktail e un bicchiere di champagne. L’hotel, grazie alla collaborazione con l’azienda Cuzziol Grandi Vini, ha una carta particolarmente curata di bollicine sia italiane sia francesi. Tra queste, propone alcune anteprime uniche come l’Assemblage 2012 di Bruno Paillard, maison molto amata dagli intenditori. Prodotto esclusivamente con la prima spremitura, la più pura, di 8 grandi terroir di Pinot Nero (60%) e Chardonnay (40%), il 20% dei quali è stato vinificato in piccole botti di rovere antico, questo Assemblage ha fatto 8 anni di affinamento in cantina, inclusi almeno dodici mesi di riposo dopo la sboccatura. Un prodotto dal carattere gourmand e concentrato, sostenuto da una bella freschezza salina.

Malamocco: un angolo di Lido che è un altro mondo

Proprio all’estremità del Lido di Venezia, lontano dal glamour della Mostra del Cinema e dalle spiagge più frequentate, c’è un angolo di Venezia da scoprire, perché conserva intatta l’atmosfera di una volta. E’ l’antico borgo di Malamocco, con le sue basse case colorate, i campielli come piccoli mondi a parte e l’atmosfera autentica. Tra le calli, la dimora di Ca’ Alberti, della fine del 16°secolo, accoglie gli ospiti con 5 camere nella profumata Corte degli Agrumi e 8 suite, al primo e secondo piano del Palazzo. Arredata con mobili antichi, e originali lampadari in vetro di Murano, fa assaporare agli ospiti una Venezia più intima e segreta. Merito delle due locandiere Michela Cafarchia e Micaela Salmasi che gestiscono con grande cura l’ospitalità e la cucina. Non solo. Grazie proprio all’Associazione Le Locandiere da loro creata, promuovono i prodotti del territorio e le tradizioni culinarie attraverso serate di degustazioni enogastronomiche, lezioni di cucina, cene racconto, incontri letterari e molti altri appuntamenti e itinerari nella Laguna. Affidatevi a loro per un giro tra le isole meno conosciute.

Vigneti nascosti tra calli e broli

A due passi dalla stazione di Santa Lucia la seicentesca Chiesa di S. Maria di Nazareth nasconde un piccolo segreto. Nell’annesso Convento dei Carmelitani Scalzi vengono coltivate dai frati una ventina di varietà di uve recuperate nel territorio lagunare con l’intento di salvaguardare la biodiversità viticola di Venezia. Ogni pianta, dalle viti alle erbe aromatiche, è disposta secondo un progetto/disegno numerico e simbolico dalle forti valenze bibliche e spirituali. Il Consorzio Vini Venezia ha scoperto qualche anno fa questo antico brolo (orto-giardino) nel quale era presente un vecchio vigneto. Così è nato il progetto di recupero e i wine tour oggi prenotabili attraverso il sito. Andate  tra settembre e ottobre,  quando avviene la vendemmia e i colori dei filari si fanno brillanti ed intensi.

Lo spirito local di Sant’Elena

Proprio nell’area della Biennale, Sant’Elena è un quartiere rimasto orgogliosamente se stesso da sempre. Il bel parco dove giocano i bambini e le panchine ombreggiate dove chiacchierano i vecchietti, sono anni luce dalla Venezia turistica che ora sta tornando. L‘hotel Indigo Venice, del gruppo IHG, non è nuovo ma ha riaperto quest’anno con il consueto stile funky che caratterizza il brand, puntando a far conoscere e scoprire proprio questo vero spirito veneziano. Dal recupero di un ex convento degli anni ’30 nasce dunque un hotel di 75 camere che si ispirano nel design anche al’artigianato locale, con lampadari soffiati in vetro che illuminano la lobby e lanterne nei toni del grigio, verde e ocra. All’interno anche pezzi unici come la stampa di Alberto Valese, artigiano veneziano che fu il primo ad importare in città la tecnica Ebru da Istanbul. La location strategica dell’hotel, ben collegata al Lido e ai vaporetti per Murano e Burano vi faranno venir voglia di stare sempre qui durante le vostre visite a Venezia. 

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