Quando si apre l’antico portale sfugge la dimensione spazio-temporale. L’androne che svela i retaggi del glorioso passato nobiliare degli Zurla saluta i visitatori e li introduce nella vita di corte dell’anno domini 1520.

Palazzo Zurla De Poli, dimora rinascimentale a Crema, peculiare modello veneziano di cittadina in provincia di Cremona, è membro dell’Associazione Dimore Storiche Italiane e del circuito Dimore Storiche Cremonesi. Edificato nel periodo di grazia per la città sotto la guida della Serenissima dal nobile Leonardo Zurla su lascito testamentario del padre Giacomo, marito di Barbara Castiglione, zia del famoso Baldassarre Castiglione cortigiano e uomo politico di Mantova, il palazzo è un esempio di pregio del Rinascimento civile a Crema. Villa di caccia e di delizia dai canoni cinquecenteschi lombardi all’interno delle mura venete, consta di un giardino all’italiana con specie arboree potate secondo i dettami dell’arte topiaria e sobrie facciate un tempo ornate da affreschi ispirati al poema epico della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, una volta protetti da un loggiato a ordine gigante ormai perduto dall’incedere della Storia.

Come da usanza dell’epoca, lo sfarzo si riserva ai solenni ambienti interni. Lo scalone in fragile pietra arenaria conduce al piano nobile, un’infilata sorprendente di quattro stanze affrescate, decorate, arredate e vissute ancora oggi dalla famiglia De Poli, proprietaria del palazzo dal 1936.

Scorcio del giardino all’Italiana di Palazzo Zurla De Poli

Il Salone d’Onore rompe immediatamente le linee severe esterne e presenta un pavimento in cotto originale, un camino monumentale che celebra il valore militare di Evangelista Zurla, che armò una galera nella battaglia di Lepanto, un tavolo ligneo settecentesco e una volta a botte di ben 8 metri d’altezza completamente affrescata con le scene del celeberrimo mito di Amore e Psiche, tratto dal libro “Asino d’oro” di Apuleio (II secolo d.c). L’ampiezza dello spazio, la ricchezza dei fregi e degli stucchi scolpiti a cingere la volta e la raffinatezza del tratto pittorico segnano un netto contrasto con il rigore architettonico. Così le tre sale attigue, affrescate con cicli a tema sacro, come la rara parabola del figliol prodigo, che porta la firma di uno dei maggiori artisti locali del tempo, Aurelio Buso De Capradossi, che lavorò a Mantova con Giulio Romano, a palazzo Marino a Milano, a Villa del Principe a Genova e contribuì a portare la maniera romana della scuola di Raffaello Sanzio in terra lombardo-veneta.

Il Salone d’Onore di Palazzo Zurla De Poli

Il percorso di visita in piccoli gruppi accompagnati da guida laureata in storia dell’arte comprende il tour di circa un’ora all’intero piano nobile e alla corte. Il punto di ritrovo è direttamente al palazzo in via Tadini 2, dieci minuti prima della partenza di ogni tour. Nelle domeniche 12, 19 e 26 marzo i tour partono alle ore 11, 15 e 16..

Palazzo Zurla De Poli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In particolare, domenica 19 e 26 marzo l’itinerario di una gita fuori porta a Crema si arricchisce con la possibilità di visitare a prezzo conveniente i due palazzi storici privati protagonisti della puntata di “Paesi che vai…” di Rai 1 dedicata ai segreti artistici della città. Il pacchetto di due tour guidati comprende l’ingresso a Palazzo Terni de’ Gregorj alle ore 11:00 e a Palazzo Zurla De Poli alle ore 15:00 a 16 euro per gli adulti, gratuito per ragazzi fino ai 12 anni e persone con disabilità.

 

Palazzo Terni de’ Gregorj

La prenotazione è obbligatoria per la capienza limitata via email scrivendo a info@palazzozurla-depoli.it o via messaggio al 339 8086059. Il costo di ingresso ai singoli palazzi è di 10 euro per gli adulti, gratuito per ragazzi fino ai 12 anni e persone con disabilità. Per informazioni sulla storia e gli eventi culturali di Palazzo Zurla De Poli si rimanda al sito www.palazzozurla-depoli.it e ai canali social @palazzozurladepoli.

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