A 18 km dal centro di Parigi, la città reale di Saint Germain-en-Laye è tra le più affascinanti dell’Île-de-France

di Elena Barassi

@elena_barassi

L’affaccio senza soluzione di continuità su Parigi e la valle della Senna lascia senza respiro in questa dimora senza tempo dove nacque Louis XIV il 5 settembre 1638.

Ci rimase molti anni prima di trasferirsi nella celebre Versailles ma il Pavillon Henri VI, ultima vestigia del castello-Neuf, fatto costruire da Enrico II e oggi un hotel di charme, conserva uno stretto legame con la nobiltà francese tanto da essere stato teatro, lo scorso novembre, di un grande ballo in onore di Napoleone III per il 150esimo della sua morte.  Negli ampi saloni che tuttora conservano gli sfarzi e l’eleganza d’antan sembra quasi riecheggiare, pure, il suono del pennino di Alexandre Dumas, mentre componeva il capolavoro dell’intrigo I 3 moschettieri. In fuga dal turbinio della Ville Lumière, Dumas sceglie Saint Germain-en-Laye, la città reale per eccellenza della Francia che ha accolto, nei secoli ben 29 re e regine, come rifugio perfetto. Ed è proprio a pochi km da qui in un giardino all’inglese nel cuore degli Yvelines che all’apice della sua fama, nel 1844, decise di realizzare il suo sogno che così descrisse al proprio architetto Mi disegnerai un parco all’inglese al centro del quale voglio una casa rinascimentale. Per il mio studio, un padiglione gotico circondato dall’acqua… Ci sono delle sorgenti, mi farai delle cascate “. Esuberante come la complessa personalità del drammaturgo e viaggiatore instancabile, lo Chateau di Monte Cristo su una collina alle pendici di Port-Marly è proprio come la desiderava. Un’affascinante residenza con facciate interamente scolpite in cui la storia, la natura e l’anima dello scrittore sono onnipresenti: motivi floreali, angeli, strumenti musicali e armi si affiancano a vari animali. Sorprende pure, all’interno, il salone moresco, una vera e propria follia secondo Balzac, sopravvissuta grazie al mecenatismo del re Hassan II del Marocco.

Nel romantico giardino paesaggistico all’inglese, dove grotte, sentieri, ruscelli e folti alberi sembrano un fitto labirinto in cui perdersi, si erge l’edificio più sacro a Dumas: lo Chateau d’If, un castello neogotico, in cui lo scrittore si ritirava a scrivere indisturbato per lunghi giorni. Di castelli reali, Saint Germain-en-Laye ne possiede uno ed è tra i più belli dell’Ile de France. Lo Chateau vieux, che ha attraversato i secoli al ritmo dei grandi eventi della storia, fu la sontuosa residenza di Luigi VI, Francesco I e non solo prima di essere trasformato in prigione e, in seguito, il più importante museo archeologico per mano di Napoleone che attualmente espone quasi 30.000 reperti di notevole valore storico tra cui la Venere di Brassempouy, la più antica rappresentazione di un volto umano. Nell’imponente castello dall’elegante profilo in stile rinascimentale in pietra chiara e con le finestre rivestite di mattoni rossi, la cappella è un radioso capolavoro gotico.

Prima nel suo genere, sarà il modello per la Sainte-Chapelle di Parigi. Gettate le spalle all’imponente castello, si estende su più di 3.500 ettari l’antica foresta reale di Saint Germain, luogo di caccia preferito dai re di Francia e in particolare da Luigi XIV, che include pure la Terrazza del parco, progettata da André Le Nôtre, giardiniere di Luigi XIV, che è un capolavoro di prospettiva che oggi domina il quartiere degli affari della Défense e la Senna. Il borgo medioevale di Saint Germain-en-Laye conserva ancora le tipiche abitazioni del XVII e XVIII secolo che conferiscono alla città un fascino senza tempo. Ce ne sono più di 50 da ammirare ma, senza dubbio, le più intriganti sono quella al numero 23 di Rue du Vieil Abreuvoir che ospitava M.me de Maintenon, governante dei figli di Re Sole che divenne, in seguito favorita e poi sua seconda moglie, l’Hotel Rohan di M.me Campan in Rue des Ursulines, dove Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone, andava a scuola e quella del duca di Montausier, tutore del figlio maggiore di Luigi XIV. Partendo dal numero 38 di Rue du pain dove si trova la casa natale di Claude Debussy, oggi un museo che riunisce tutti gli oggetti legati al famoso compositore francese si fa tappa in Rue de la Salle dove si trovano le case più antiche della città fino a raggiungere la Place du Marché Neuf, incorniciata dai portici di edifici datati inizio Ottocento. L’indirizzo perfetto per fare scorta dei celebri formaggi Le Saint-Germain e Le Debussy.

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