Un San Valentino imperiale a Vienna
Le esperienze da vivere nella capitale a febbraio spaziano dai balli da sogno alle lezioni di Valzer, dai tour nei palazzi sui passi di Sissi alle emozioni gourmet
Articolo di Matilde Depoli
Cosa potrebbe esaltare una vena romantica un po’ assopita più di un viaggio a Vienna in inverno, nell’anniversario dei 200 anni di Johann Strauss?
La capitale austriaca non ha perso un grammo del lustro finemente aristocratico che la insedia dal Medioevo sul podio delle città più affascinanti d’Europa. Sicuramente, quella con la qualità della vita più alta: per l’undicesimo anno di fila i dati di Mercer Study la incoronano come la città più vivibile dell’Austria, secondo i punteggi basati sui criteri di livello di sicurezza, efficienza dei trasporti pubblici, densità e varietà di realtà artistico-culturali e volumi di spazi di verde pubblico, che cospargono ben il 53% del territorio urbano viennese.
Il primo parco di Vienna, lo Stadtpark, venne inaugurato nel lontano 1826, parallelamente alla costruzione della Ringstraße. Proprio qui si trovano la statua dorata di Johann Strauss, meta di pellegrinaggio quest’anno per il duecentesimo compleanno del Re del Valzer, e i monumenti a Franz Schubert e Anton Bruckner.
Questa considerazione fortemente sentimentale per la natura dei viennesi è un’eredità della corona asburgica ed emblema della celebre Imperatrice Elisabeth. Indomita, ribelle al rigido cerimoniale di corte spagnolo, Sissi ritrovava sé stessa attraverso la fuga nella poesia, nei viaggi, nel verde e le imprese sportive, come palestra, nuoto, equitazione e delle interminabili passeggiate, che stremavano le sue dame di compagnia. Globetrotter ante litteram, la immaginiamo con un baule sempre pronto per viaggi improvvisi e ritiri solitari.
A passeggio nella vita di Sissi: il palazzo imperiale, il Museo dedicato, gli Appartamenti Imperiali
Si cammina sui suoi passi a Vienna, dove molti angoli naturali e architettonici portano il suo nome e ricordano con affetto e ammirazione i particolari della sua esistenza.
L’Hofburg era la residenza invernale, mentre Schönbrunn quella estiva. Il grandioso Palazzo degli Asburgo, dinastia che detenne le sorti dell’Austria e del Sacro Romano Impero per sei secoli, è ancora oggi il cuore ufficiale, identitario e storico della nazione.
Eretto nel XIII secolo ed esteso come agglomerato di edifici ed ali via via annessi, con il termine della monarchia nel 1918 venne convertito in un polo museale tra i più estesi e complessi del mondo e ora è sede del Governo. Tra le possenti mura barocche e gli sfarzi Rococò albergano inoltre il centro congressi, i musei nazionali, gli Appartamenti, la Cappella e il Tesoro imperiali, il teatro, le stalle, la celebre Scuola di Cavalleria spagnola con i magnifici destrieri Lipizzani, che si esibiscono ogni giorno, i parchi Volksgarten e Burggarten.
Sono aperte alla curiosità dei visitatori e alla lente degli studiosi le porte dei 24 ambienti più intimi delle Maestà Sissi (o meglio Sisi) e Franz Joseph: gli Appartamenti Imperiali.
Nella stanza delle udienze, sotto ai brillanti lampadari in cristallo di Boemia e agli intricati stucchi dorati, si stima che l’Imperatore abbia ricevuto 260.000 visite nell’arco della sua carriera. Il suo quadro preferito però, il famoso ritratto di Elisabeth con i capelli intrecciati di Winterhalter, è gelosamente custodito nello studio privato.
Si resta attoniti di fronte alla sala da pranzo con tavolo imbandito, contando il numero di portate e le ore trascorse accomodati al desco in compagnia della corte asburgica e delle teste coronate di tutta Europa. Comprensibile come Sissi seguisse una disciplina alimentare ferrea e pretendesse di iniziare le proprie giornate con l’attività fisica nella sala della ginnastica – anch’essa visitabile e corredata da tutti gli attrezzi originali ben conservati – dopo il rituale di tre ore dell’acconciatura della lunghissima chioma.
Ma la sua vera identità, troppo spesso fraintesa e velata da strati di fragilità infantile e mitica volubilità, trapela nel Museo di Sisi, allestito nell’Appartamento dell’Arciduca Stefano Vittorio. Il cosmo elisabettiano è composto da oggetti personali, quadri, abiti, lettere, cimeli e liriche composte dall’Imperatrice, messi in scena con creatività dallo scenografo Rolf Langenfass.
All’esterno, la passeggiata nella storia romantica austriaca conduce al monumento di Sissi nel Volksgarten e alla statua di Franz (e di Mozart) nel Burggarten, giardino in stile inglese privato dell’imperatore. Qui si trova anche l’oasi tropicale “Serra delle Palme” in puro stile Liberty su progetto di Friedrich Ohmann, che ospita l’originale “Casa delle farfalle”, rifugio di centinaia di farfalle esotiche in libertà e un caffè, immancabile a Vienna negli ambienti di comunità.
La luna di miele imperiale nel villaggio di Laxenburg, a pochi chilometri dalla capitale
A circa 15 km a sud di Vienna, il villaggio di Laxenburg divenne la residenza primaverile ed estiva prediletta dalla famiglia imperiale. La vita di corte e dell’alta società viennese raggiunse l’apice dello splendore nel Settecento, ai tempi dell’Imperatrice Maria Teresa, quando divertimenti, tornei e spettacoli del teatro di Vienna scuotevano la tranquillità del paesino e del suo Castello, Franzensburg.
Sissi e Franz trascorsero la luna di miele proprio a Laxenburg, tra lunghe cavalcate nei boschi e passeggiate nel florido parco di questo castello neo-medievale eretto su un’isola artificiale in mezzo al lago e arredato con tesori d’epoca prelevati da tutte le magioni dell’Austria.
I fantasiosi giardini del castello, un capolavoro di giardinaggio e orticoltura del XVIII – XIX secolo aperto tutto l’anno alle visite, sono costellati da numerosi edifici, grotte nascoste, templi e un sito per tornei. In questo contesto bucolico nacquero due figli alla coppia imperiale, l’arciduchessa Gisela e il principe ereditario Rodolfo.
Le cene panoramiche e le serate all’insegna del divertimento musicale
Una Vienna amichevole, elegante e priva di boria, lancia con gioia i visitatori nello scintillante vortice di ogni suo anfratto: si volteggia nei musei, nelle botteghe d’arte, nei caffè, lungo gli ampi viali alberati, nei giardini curatissimi, nelle sale da ballo, nei circoli esclusivi così come nelle piazze e persino nelle chiese frequentate da musicisti, cori e cantori.
Li frastorna di cultura, musica e arte – imperdibile una sosta di fronte al Bacio di Klimt al Palazzo Belvedere – e poi, all’imbrunire, la capitale spalanca il suo panorama da una posizione speciale.
La ruota del Prater simbolo di Vienna diffonde una dolce nostalgia al parco e rapisce le coppie per una cena da Belle époque. Infatti, l’esperienza gourmet da tre portate è servita sul Waggon for 2, una cabina-salottino che consente di brindare nel cielo.
E poi via, un altro giro di giostra e si rientra nell’incantesimo metropolitano, a passo di danza fino all’alba. Ai primi dell’Ottocento Ludwig Montoyer costruì lo sfarzoso Zeremoniensaal per le innumerevoli feste di corte e questa tradizione regale culmina a febbraio con gli epici balli viennesi.
La vita a Vienna fluisce come il suo fiume, nella melodia del Bel Danubio Blu.
I neofiti sono benvenuti: molte le scuole di danza tradizionali come Tanzschule Rueff, Tanzschule Elmayer e The Waltz School che propongono lezioni, workshop di gruppo o sessioni private. Chi non desidera cimentarsi ma solo divertirsi, al Prater lo spettacolo Strauss Dinner Show abbina il concerto della rinomata Johann Strauss Philharmonie alle voci di soprani internazionali alle coreografie del Balletto Reale di Vienna a una cena a ritmo di valzer, polka e marcia.
Come non aspirare alla surreale bellezza della scena del Kaiser-Walzer con Romy Schneider e Karlheinz Böhm nel film che rese Sissi immortale?
L’Hotel Kaiserhof accoglie alla maniera dell’arciduchessa Maria Teresa
La famiglia reale accompagna gli ospiti fin sulla soglia dell’hotel, se si alloggia al Kaiserhof.
Nomen omen: inaugurato nel 1896 come il più moderno del suo tempo – perché dotato di ascensore e riscaldamento, elettricità ed acqua corrente in tutte le camere – è il pupillo dell’arciduchessa Maria Teresa. Amica dell’architetto, persuase l’Imperatore Franz Joseph a chiamarlo Kaiserhof, niente di meno che “corte imperiale”. La garanzia di un soggiorno eccellente con standard igienici superlativi per gli ospiti era una priorità degli Asburgo.
Recensito dalle prime guide turistiche d’Europa già nel 1913, il Kaiserhof incarna i valori dell’accoglienza dell’antica Austria, adottati anche dalla nuova. Le 74 camere e suite combinano l’ariosa, morbida architettura ispirata al riscoperto stile Biedermeier di fine secolo con il comfort contemporaneo. Anche la colazione è signorile, tanto quanto il salone in cui viene servita.
“Best of the best 2024” secondo TripAdvisor, è l’indirizzo consono ad un soggiorno di San Valentino imperiale nella capitale asburgica.
Per ulteriori informazioni: www.wien.info
Instagram @Vienna | #ViennaNow
Strauss Dinner Show: straussdinnershow.com
Il Castello di Laxenburg: schloss-laxenburg.at
La Strada di Sissi: sisi-strasse.info
Hotel Kaiserhof Vienna: wien.hotel-kaiserhof.at