La crisi vista da vicino
Fondatore Europe Energy
direttore generale Grenke Italia
«L’emergenza ha evidenziato impietosamente la distanza siderale che separa lo Stato dalle imprese. Mentre assistevamo sconsolati alla strumentalizzazione politica dell’emergenza, allo scontro fra istituzioni (governo contro Regioni), a decisioni tardive e controverse, che contribuivano a scatenare la psicosi piuttosto che a fornire ai cittadini informazioni e linee guida chiare e tempestive, le imprese correvano ai ripari e si organizzavano in brevissimo tempo per fronteggiare una situazione del tutto nuova, e inattesa nelle proporzioni. Sono stati causati danni la cui portata sarà evidente nei prossimi 12-18 mesi. La sensazione è che a pagarne il prezzo più caro saranno le piccole imprese. Esercizi commerciali chiusi, turismo congelato, attività di intrattenimento vietate non sono misure indolori e colpiscono soprattutto le attività più piccole, che hanno meno mezzi per far fronte ad una situazione del genere».
amministratore delegato Iniziativa
«Non basta il rinvio del prossimo versamento Iva a scongiurare il rischio per tante aziende di chiudere i battenti e licenziare i lavoratori. Se il blocco delle attività si protrarrà oltre i 30 giorni, diventa prioritario pensare alla possibilità di congelare nel breve periodo i debiti finanziari delle aziende. In questo scenario di pandemia la stagione primavera-estate è persa e pochissimi, già appesantiti dalle mancate vendite attuali, correranno il rischio di fare lanci di produzione per il prossimo autunno o inverno, e ciò significa che anche con una ripresa dei consumi non ci saranno prodotti a sufficienza e le aziende non potranno recuperare il fatturato e le perdite di questo periodo. A fronte della richiesta di moratoria che le imprese avanzeranno alle banche, le stesse non classifichino tutta l’esposizione aziendale come forborne exposures. Infatti, al riguardo, le norme dell’Eba, l’autorità bancaria europea, prevedono specifiche regole di ‘governance and operations’, che limitano fortemente l’operatività prospettica delle banche verso le imprese. Tutto ciò sarebbe un colpo mortale per le nostre imprese».
Wall & Street