La maggioranza dei partecipanti alla 49esima edizione del Forum annuale di The European House – Ambrosetti a Cernobbio ha giudicato in modo positivo l’operato del governo Meloni, mentre le opinioni sono molto negative sulla tassa sugli extra-profitti. È quanto emerge dai risultati del televoto, a cui hanno risposto i rappresentanti al Forum Ambrosetti. In particolare, il 69% della business community ha considerato in modo positivo l’operato del governo. Negativo il giudizio da parte di circa il 18,3% dei presenti. La manovra sugli extraprofitti delle banche: il 33,3% della platea ha valutato molto negativamente la proposta (62,8% il totale dei voti contrari). Ecco le opinioni di alcuni partecipanti al workshop.

 

Gianluca Garbi (ad Banca Sistema): «Una tassa sugli extramargini delle banche, dopo tanti trimestri consecutivi di crescita degli utili, era prevedibile. Certo, la modalità non è corretta ma è nell’ordine delle cose. Il gradimento della platea è evidente anche la quota di partecipanti che ha assegnato un voto nell’area della sufficienza è numerosa e, dunque, il giudizio complessivo non può considerarsi come qualcosa di definitivamente acquisito. La proposta per facilitare il riscatto degli Npl? Quei pochi che oggi vengono acquistati al 100% del valore nominale contribuiscono a ripagare i molti che spesso non vengono ripagati. Se si fissa ex ante un prezzo di acquisto, si metteranno in difficoltà gli istituti che operano in questo mercato».

 

Antonio Amati (general manager Almaviva): «C’è una complessiva soddisfazione nei confronti dell’operato del governo anche se vi sono dei punti critici. La manovra sembra complessivamente definita nei suoi indirizzi generali, dunque il punto fondamentale diventa realizzare tutti gli investimenti previsti dal Pnrr. La proposta sul salario minimo? Nell’Information Technology le retribuzioni hanno un livello superiore al minimo individuato dalla proposta di legge (9 euro lordi l’ora; ndr), il vero problema è trovare i profili adeguati».

 

Lorenzo Benigni (Senior Vice President Gruppo Elettronica): «Il nostro gruppo opera nel settore difesa che si basa su budget pluriennali, dunque un eventuale rallentamento della congiuntura non dovrebbe incidere sull’andamento del business. Il vero problema non è il salario minimo ma l’occupazione: per formare un giovane ingegnere noi impieghiamo dai 3 ai 5 anni, poi arriva un colosso hi-tech come Google che offre retribuzioni molto superiori e a noi tocca ripartire da capo. Questo tipo di concorrenza crea distorsioni sul mercato».

 

Valentino Confalone (Country Presidente Novartis Italia): «Il gradimento è reale perché è un governo che ha prestato grande ascolto al mondo delle imprese. Ora la priorità è la legge di Bilancio per tradurre le aspettative in atti concreti. Se non si adottano le misure giuste, il rischio è che il calo del Pil non sia un fenomeno transitorio. La priorità sono la realizzazione degli investimenti del Pnrr e la semplificazione. La Spagna ci ha superato nella pubblicazione di studi clinici in soli due anni perché ha defiscalizzato e semplificato. Noi, invece, dobbiamo riuscire ad attrarre investimenti perché abbiamo costi di produzione tra i più bassi in Europa. Inoltre, la manovra dovrà dare risposte sul payback sanitario».

 

Achille Colombo Clerici (presidente Assoedilizia): «Il nostro giudizio sull’operato è positivo perché le azioni intraprese hanno portato risultati dal punto di vista della crescita, prima dell’ultima battuta d’arresto. Il problema è il Superbonus 110% che, comunque, è una misura che vorremmo in qualche modo confermata per le positive ricadute economiche. La soluzione potrebbe essere quella di un Fondo comune europeo per la l’efficientamento energetico, materia che attiene la direttiva recentemente approvata. In Italia queste spese ricadono sulle spalle delle famiglie in quanto l’81% di esse è proprietario di immobili, a differenza del resto d’Europa. Dunque, non si può pensare che siano i privati a farsene interamente carico».

Gian Maria De Francesco

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