Mentana Open: giovane e accattivante

«L’impaginazione in generale, i caratteri, la fruizione della pagina non sono accattivanti. Poco giovane», segnala il signor Giuseppe Camaldo Vassallo a Enrico Mentana sul profilo Facebook del giornalista. «Scusi, ma lei è quello della foto? E ci vuole spiegare cosa è giovane e cosa è accattivante?», replica il direttore ed editore. Immantinente aperto alle critiche, impermeabile all’impermalimento come alle lusinghe dell’autoreferenzialità, con le pagine correlate di Gino Strada e Roberto Saviano, così ci appare Open: un’epifania di libera informazione multimediale. Ora, apprezzando l’aristocratica saviezza di Mentana, così superiore alle facili smargiassate, mi sento quasi in colpa nel recensire i primi […]

  

Commissario per il Web

Non saprei dirvi quante volte ho iniziato questo pezzo. Forse una trentina negli ultimi 15 mesi. Ma ho sempre desistito… perché il mostro che abbiamo di fronte ha tante teste: scapezzata una, ne spunta un’altra. Prima di ingegnarci nel rispondere, è necessario porsi le domanda corrette, impresa già sufficientemente impegnativa. Ma questa volta vorrei tentare. E’ legittimo regolamentare il Web dinamico? Se sì, è possibile senza mutilare la libertà di espressione? E se ancora sì, chi stabilirebbe le regole? Pone seram, cohibe, sed quis custodiet ipsos custodes? Ovviamente avverto, come tutti voi, la deriva della deregolamentazione. Tutti hanno in mano […]

  

Lettera ai giornalisti di destra

Squisitissimi, con la presente intendo segnalare a voi nobili araldi della stampa reazionaria che la campagna anti-grillina in essere è controindicata, disutile; mi spingerei a scrivere cretina. Non vi sembra ancora sufficientemente chiaro, amici e colleghi? Non vedete il calco ancora caldo di un grottesco e sinistro grugno sul parabrezza dell’elicottero di Berlusconi? Non è lì, quel grugno, per rammentarcelo? Questa operazione bellica ricorda infatti da vicino quella, di rara inettitudine, della stampa antiberlusconiana: un cannoneggiare sordo, monomaniacale, morboso. E come lo valutavamo allora? E a quali successi militari portò lo stolido nemico? Oggi i gazzettini di De Benedetti sono […]

  

Mentecattocomunisti e genetisti contro il razzismo

Il razzismo è la sostanza contaminata con cui le canaglie avvelenano i pozzi delle persone dabbene. Chiunque non si dichiara d’accordo con il loro stolido apostolato, è marchiato come razzista. Ora, sull’organismo di un essere senziente questo veleno ha il blando effetto di uno sciroppo per il gargarozzo, solo più nauseante; eppure moltissimi ne sono ancora vittime. Ultimi in ordine di tempo i titolari di un circolo di Susa, che dopo aver esposto un messaggio digitale in cui dicevano di non voler ospitare nigeriani e senegalesi per rispetto verso la memoria di Desirée, si sono sentiti in dovere di rettificare […]

  

Boldrini, Lucarelli, Lerner e il grullismo ideologico

Il sinistro raglio del catechismo nonpensante è ineluttabilmente arrivato, come annunciato. La patetica goffaggine del rovesciamento ideologico della verità, della realtà, ha il suono somaro della dissonanza cognitiva e guizzo nemertino nei riflessi pavloviani della Boldrini, di Lerner, della Lucarelli, serpeggiando pestilenzialmente fra i nostri avamposti multimediali. «Anzichè trasformare il dolore per la povera Desirée in un set cinematografico in diretta Facebook, il Ministro Salvini lavori nel suo ufficio al Viminale e metta in campo misure concrete per la sicurezza di tutti e tutte. Io sto coi cittadini e le cittadine che non sopportano più degrado, incuria e violenza», scrive […]

  

Sondaggio sui sondaggi

Chi di voi, affezionatissimi, è stato assoggettato a un sondaggio demoscopico? Vi hanno interpellato? 1. Sì, più volte 2. Sì, una volta 3. Mai 4. Non so, non ricordo 5. Salvini fomenta l’odio. Siete un campione affidabile, per numerosità e rappresentatività, perché fra di voi ci sono anche comunisti e interisti. Ve lo domando perché personalmente nessuno mi ha mai pungolato in 20anni abbondanti di comprendonio… eppure siamo sommersi da deliberazioni sondaggistiche, caratterizzate da un infaticabile zelo conoscitivo, calate dall’alto di avamposti accademici di inoppugnabile terzietà: Euromedia Research, diretta da Alessandra Ghisleri; l’onnipresente e vagamente iettatorio Nando Pagnoncelli di Ipsos […]

  

Ritratti: Beppe Severgnini

Del nostro zazzeruto amico vale ciò che Gadda diceva dei pechinesi: «La vitalità di questi mostriciattoli è una cosa incredibile. Verrebbe voglia di accarezzarli, poi di acciaccarli». Come sanno bene i più attenti lettori di questo blog, divido i giornalisti in colposi e dolosi. Severgnini temo sia un intermedio equivoco: da una parte, vittima incolpevole di un provincialismo ancestrale, è autenticamente infatuato delle coglionerie cosmopolite che uggiola agli italiani; dall’altra è un canuto paraculo, zelante secchione della cialtroneria multimediale. Quando ci racconta il mondo – perché lui è un ragazzo di mondo – quando ci parla dell’America – che lui […]

  

“Appenderli per i piedi”

«Sia chiara una cosa. Dobbiamo reagire, indignarci, batterci, denunciarli, resistere fino alle estreme conseguenze, e se sarà il caso appenderli per i piedi. Mai più fascisti». Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, via Twitter.

  

Ritratti: Diego Fusaro

Comunque agisca, l’intellettuale sbaglia. Esordisco assiomaticamente per introdurre una puntata della rubrica che sarà irritualmente un elogio della vittima. Motivato da un accanimento mediatico perseverante, immite, odioso e ingiusto, culminato il 10 ottobre scorso nella trasmissione televisiva Tagadà, condotta da Tiziana Panella, nel corso della quale il filosofo Diego Fusaro è stato annichilito. Ridotto al nulla dal nulla che lo circondava. Ora, l’osservatore avvertito che abbia anche solo intercettato il professore nella sue innumerevoli comparsate televisive, non può non percepire, con il radiorivelatore della ragione, le virtù che il nulla mediatico animalescamente nasa e aggredisce: pensiero, erudizione, educazione. Tre macchie […]

  

Repubblica cieca

«Caro Di Maio, non abbiamo paura: continueremo a raccontare la verità». Questo il titolo del poderoso editoriale firmato Mario Calabresi. La cui parafrasi è: «Detestato Di Maio, ci stiamo cacando in braca: continueremo a taroccare la verità». La letterina di richiamo del direttore di Repubblica al leader dei 5Stelle metterebbe tenerezza, non facesse ribrezzo. Il dettato è infallibilmente pedestre, la cifra stilistica malconcia, e quanto ai contenuti vale ciò che già avevamo segnalato in passato: un genuino compendio della depravazione intellettuale e morale dei galoppini di un regime boccheggiante, chiamati con una pernacchia a fottere l’opinione pubblica e oggi furenti, […]

  

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