25Mar 18
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L’elezione dei presidenti di Camera e Senato ci consegna una condizione politica con inediti riposizionamenti partitici e di singole leadership. M5S e Lega, considerati dalla stampa movimenti populisti e antisistema (ma la Lega governa gran parte del Nord da una ventina d’anni e i Cinquestelle la capitale d’Italia e Torino!), quindi poco propensi alla sfiancante dialettica parlamentare, hanno adottato con eccellente, e per certi versi insperato acume tattico, tutti gli strumenti per raggiungere un traguardo condiviso. Lo hanno fatto con qualche azzardo e furbizia e, nel caso della Lega, con una fuga in avanti che ha rischiato di fare […]
Il blog di Luigi Iannone © 2024
05Mar 18
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C’è una linea tendenziale che, nonostante tutti i sillogismi, le previsioni, gli scenari di medio termine fatti dalla solita flottiglia di paludati commentatori televisivi, appare netta, marcata, chiara: l’Italia come oggi è, non piace ad una stragrande maggioranza di cittadini …per parafrasare una vecchia frase di Amendola, ripresa poi da Prezzolini, poco più di un secolo fa. C’era da aspettarselo, e infatti così è stato. Qui, però, non stiamo assistendo ad una di quelle ordinarie vittorie elettorali che, di volta in volta, possono toccare in sorte all’uno o all’altro schieramento; vale a dire, non si sta schiudendo innanzi ai nostri […]
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04Feb 18
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Luca Traini è il fascista perfetto. L’uomo che ha terrorizzato la città di Macerata, esplodendo colpi da un’auto in corsa verso tutte le persone di colore, nella stessa zona dove abitava quel nigeriano che ha seviziato la giovane Pamela per poi farla a pezzi e riporla in due valigie, è il fascista perfetto. È il fascista perfetto perché pare avesse alle spalle una candidatura alle comunali per la Lega di Salvini e dunque ha le stimmate per essere considerato tale. Quando poi è stato preso dalle forze dell’ordine, si è tolto il giubbotto, si è messo sulle spalle una bandiera […]
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25Mag 16
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Giorgio nacque a Napoli per sventura. Era diretto a nord, dalle parti del castello di Racconigi, dove lo attendeva una famiglia di alto lignaggio di cui mai nulla si seppe. Mentre era in volo, si sfilò dal fagotto della cicogna e cadde ai piedi del Vesuvio. E perciò all’anagrafe fu registrato come Giorgio il Napolitano. Fu allevato da una famiglia benestante che impartì ordini precisi alla governante: il pargolo doveva essere tenuto lontano dalla plebe; uniche frequentazioni possibili, salotti chic, scrittori ed intellettuali. Fino ai dieci anni non ebbe cognizione del fatto che in quella città vi fossero vicoli bui […]
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