Le ricette per la crescita dell’Italia

Al Salone del Risparmio che organizzato da Assogestioni a Milano dall’11 al 13 aprile ho avuto modo di presentare una ricerca svolta presso 3.000 italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni riguardante vati temi collegati al mondo del risparmio e degli investimenti. Uno dei capitoli più interessanti, secondo me, è stato quello in cui si è approfondito il tema della crescita del paese. Gli italiani hanno la sensazione che essa non sia affatto partita (solo l’11% la sente, un 20% ne percepisce un avvio nei prossimi mesi, ma la maggioranza assoluta, ovvero il 55%, ne postpone […]

  

Stato del Risparmio? il min. Padoan batte un colpo

Prende il via il Salone del Risparmio a Milano tra l’11 e il 13 aprile 2017, giunto ormai alla sua ottava edizione. Sebbene possa ad uno sguardo superficiale sembrare una fiera delle SGR (Società di Gestione del Risparmio), il Salone, nato dopo un momento molto complesso nel rapporto tra cittadini e istituzioni funanziarie, rappresenta a tutti gli effetti un appuntamento che coniuga divulgazione,  riflessione e cultura riguardo tematiche spesso ostiche. Correva la fine del 2008 quando al fallimento di Lehman Brothers corrispose una forte preoccupazione tra i risparmiatori sul potenziale fallimento delle banche e dei fondi di investimento che raccoglievano […]

  

Non esiste più il digitale

Secondo un rapporto di Trackx il mondo è totalmente pervaso dai social network, al punto che la definizione di online/offline sta assumendo un significato quasi inverso: le cose accadono prima in Rete e successivamente nel mondo “reale”. I dati sono impressionanti non tanto per il numero in sé, quanto per i tassi di crescita ancora a doppia cifra. Ci sarebbero allo stato attuale 2,8 miliardi di persone che utilizzano i social network, con un incremento pari al 22% solo nell’ultimo anno. Domina Facebook con un’audience stimata di 1,9 miliardi di persone che vi accedono almeno una volta al mese e […]

  

Snapchat: affare o rischio?

Tiene banco la IPO di Snapchat a Wall Street in questi giorni. L’app famosa per essere molto popolare tra i teenager statunitnesi e per aver “osato” rifiutare una generosa offerta da parte di Mark Zuckerberg qualche anno fa, arriva quindi a quotarsi. Con un valore stratosferico. E forse ingiustificato (?). 24 Miliardi di dollari è quanto vale complessivamente allo start. Ma ecco la sorpresa: in un giorno è già salita a 33,5 milairdi, dato che le sue azioni inizialmente a 17 dollari ha chiuso la prima giornata a 24: +40%. Senza dubbio un affare per chi l’ha presa al prezzo […]

  

Vieni a fare uno stage?

Mentre sale il tasso di disoccupazione giovanile in Italia, soprattutto grazie alla riduzione del numero di giovani inattivi (sic!) ovvero coloro che avevano rinunciato a studiare, formarsi professionalmente o cercare lavoro, trovando certificazione nelle parole del Ministro del Lavoro Poletti secondo il quale “nel quadro complessivo preoccupa la situazione dell’occupazione giovanile, per cui alla diminuzione del tasso di inattività tra i giovani corrisponde solo un aumento della disoccupazione”, fiorisce in modo quasi incontrollato ormai il fenomeno degli “stagisti”. Sono figure che pur di entrare in contatto con il mondo del lavoro, seppur con titoli di studio e competenze importanti, vengono […]

  

Netflix e i finti big data

L’analisi delle abitudini degli utenti di Netflix offre una ghiotta occasione per una riflessione sui Big Data, i Data Insights e le analisi che riempiono i sonni dei direttori marketing di tutto il mondo. Andiamo con ordine. Netflix annuncia di aver trovato dei pattern “interessanti” tra i dati rilevati in tutto il mondo relativi alle abitudini dei propri abbonati. La cosa migliore è riproporvi la loro metodologia: “Netflix ha analizzato i dati di visualizzazione di oltre 86 milioni di iscritti in più di 190 paesi nel periodo compreso tra gennaio 2016 e ottobre 2016. La ricerca ha esaminato i cambiamenti […]

  

Il segreto di Facebook: è pieno di bolle e non le cura

La “malattia” di Facebook e di altri social network (Googleplus, Pinterest, …) e motori di ricerca è ormai sempre più conosciuta tra gli addetti ai lavori, me non tra  la massa di utenti che ne utilizza (gratuitamente) i servizi. Si tratta delle cosiddette “bolle informative” che infestano, grazie agli algoritmi in continua evoluzione, la presentazione di notizie e contenuti a disposizione di ciascuno. Di che cosa si tratta? Partiamo da una premessa fondamentale: questi servizi per poter esistere e guadagnare hanno bisogno che le persone non solo li utilizzino (prerequisito), ma che trascorrano più tempo possibile su di essi, tanto […]

  

Punti di (s)vista referendari

Le analisi del voto al Referendum si susseguono e dicono tutto e il contrario di tutto. Come accade ovunque, e ancor di più quando l’appartenenza politica e/o ideologica la fa da padrone rispetto ad una competizione elettorale. In questo caso specifico forse ancor di più, sia per la rilevanza mediatica che nel Belpaese ha ossessionato la campagna elettorale, sia per la caratteristica dell’espressione del voto: una scelta dicotomica rispetto a una riforma complessa e multitematica. In alcuni studi qualitativi condotti in questi mesi è emersa un’interpretazione via via differente da parte degli elettori: in primo luogo la rilevanza di alcuni […]

  

il cimitero e l’apnea

Ad una settimana dall’esito del Referendum Costituzionale inizia l’apnea da parte di entrambi gli schieramenti. Dopo risse, insulti e contrapposizioni di ogni sorta si lancia lo sprint senza concedersi il lusso di respirare. Ed in campo stanno scendendo, come ampiamente previsto, anche attori che sembrano dei marziani (o forse a mal pensare dei portatori di interessi mal celati). L’ultimo in ordine di tempo è stato il Financial Times che gufa sul probabile fallimento di ben 8 banche italiane nel caso di vittoria del No. Come se l’equazione “espressione del voto popolare” = “guai ai vincitori” pendesse da una sola parte. […]

  

Il futuro in mano a chi non hai scelto

I Millennials Statunitensi hanno scelto, secondo le analisi post voto, in maggioranza il candidato sconfitto, ovvero H. Clinton. Se nelle elezioni precedenti che avevano portato e confermato B. Obama alla presidenza il loro voto era stato decisivo per l’elezione, per la Clinton le percentuali sono scese di quel tanto da non risultare più un fattore così d’impatto: era il 60% per Obama, è stato il 54% per la Clinton. I prossimi quattro anni (o otto in caso di rielezione) vedranno quindi il nuovo presidente alle prese con lo sviluppo di politiche che nel suo programma prevedono una marcata discontinuità con […]

  

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