Trieste, agenti uccisi: tutta colpa di che professa l’ anti divisa e del politicante corretto
Questa Europa proprio non funziona. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Moltissime direi. Ma in questa specifica circostanza la colpa non è dell’Europa ma bensì dell’Italia e più precisamente di una certa parte della politica italiana.
Quella di sinistra si intende! Il comparto sicurezza da sempre è stato osteggiato dalla sinistra ed utilizzato come un argomento scomodo da screditare e delegittimare perché è storicamente nel DNA di questa gente non essere di certo vicina a chi indossa una divisa. Totalmente avversa direi, perché culturalmente assai lontana dalle istituzioni che compongono il comparto sicurezza. La tragedia che è avvenuta a Triste ad esempio è uno di quei casi dove andavano usate le manette. Pensate se i Poliziotti avessero ammanettato quel criminale immediatamente appena questo si presentò in Questura per costituirsi. E provate ad immaginare se questa notizia dell’ammanettamento in Questura di un semplice ladro di motorini fosse trapelata all’esterno della caserma Cosa sarebbe successo? Ve lo dico io cosa sarebbe successo. Qualche ben pensate di sinistra o Radical chic avrebbe subito gridato alla scandalo dando dei fascisti ai poliziotti perché si erano permessi di ammanettare un innocuo ladro di motorini. E di situazioni analoghe a questa che abbiamo semplicemente ipotizzato ne abbiamo viste e sentire moltissime da parte degli esponenti della sinistra. Ed è proprio per questo che ormai gli agenti delle forze dell’ordine molte volte non adottano più tutte le misure precauzionali verso i fermati e verso i delinquenti da arrestare per tutelare la loro sicurezza per timore di finire strumentalizzati da qualche radical chic o politicante di sinistra e triturati dalla gogna mediatica. In Italia solo in caso di evidente e concreta pericolosità del soggetto si possono usare le manette, altrimenti non vanno assolutamente utilizzate. Anche se il soggetto è un fermato e non un arrestato, come si dice in gergo le manette assolutamente non vanno utilizzate. E le fascette in plastica ? Ma per L’amor del Cielo nel nostro Paese mettere le fascette in plastica per legare i polsi ad una persona arrestata per la gente di sinistra rappresenterebbe calpestare la dignità di un essere umano. Non importa che sia le manette che le fascette in plastica vengano usate dalle polizie di tutta Europa sia per mettere in sicurezza un delinquete e sia per rendere innocuo un soggetto pericoloso che gli agenti reputino possa nuocere alla sicurezza altrui. Ma in Italia, assolutamente no! Perché altrimenti I soliti sinistroidi, radical chic, comunisti da salotto e illuminati di sinistra sarebbero subito pronti ad urlare allo scandalo. Per questa gente è da fascisti ammanettare o legare i polsi con delle fascette a dei delinquenti o a dei soggetti che assumo atteggiamenti che li rendono pericolosi per la collettività. E se per caso a qualcuno venisse in mente di addestrare le forze dell’ordine ad usare meglio le armi che hanno in dotazione, o per acquisire tecniche atte alla loro difesa personale, o per migliorarsi all’uso di nuove tecniche di immobilizzazione e di messa in sicurezza dei delinquenti, per la gente di sinistra sarebbe come avallare dei fanatici. E non sia mai che le forze dell’ordine si permettano di usare le camere di sicurezza per porre in sicurezza una persona fermata che assume degli atteggiamenti violenti o autolesionisti in caserma senza che vi siano però misure coercitive in atto, perché commetterebbero un abuso che per i sinistroidi rappresenterebbe una azione Fascista e brutale verso un essere umano anche se pericoloso per se stesso e per gli agenti. Solo in un Paese come l’Italia dove ancora esiste una sinistra così ipocrita e falsa le cose normali diventano anormali e poi ci si lamenta che nel nostro Paese chiunque si senta padrone di fare ciò che vuole e non abbia alcun timore di infrangere le leggi e non rispettare le regole. Vediamo extracomunitari che arrivano in Italia e si comportano come meglio credono, fanno ciò che vogliono con una arroganza e una prepotenza inaudita che solo in un Paese come l’Italia e solo grazie alla sinistra becera e falsa gli può essere concesso. La verità è che la morte dei due agenti della Polizia di Stato a Trieste e figlia di quello schifo del politicamente coretto. È figlia di una sinistra falsa e anti italiana. Non sia mai che una persona che ha semplicemente rubato un motorino venga ammanettata. Non sia mai che un soggetto agitato che può diventare un pericolo per la collettività e per gli agenti delle forze dell’ordine precauzionalmente venga ammanettato. Perché qualora accadesse e qualcuno filmasse la scena con un cellulare e quel video diventasse virale partirebbe la solita gogna mediatica contro le forze dell’ordine. E sapete come andrebbe a finire? Che gli agenti si ritroverebbero sotto processo ed il criminale libero. Povera Italia! Gli agenti delle forze dell’ordine devono svolgere il loro lavoro in modo sereno e consapevoli del fatto che la politica e le istituzioni devono supportarli e difenderli non accusarli e denigrarli. Quante volte abbiamo visto Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri e Militari essere insultati, picchiati, offesi ed abbiamo assistito anche a scene dove dei delinquenti addirittura si sono permessi di sputare addosso in segno del disprezzo più profondo verso questi veri e propri eroi in divisa. Eroi che solo in Italia sono dovuti rimanere immobili difronte alle offese, alle botte ed agli sputi perché altrimenti il giorno dopo non sarebbero stati i delinquenti a ritrovarsi in un’aula di tribunale ad affrontare un processo ma bensì gli agenti stessi. Roba da matti! Adesso vedo molte persone che fino a ieri sono stati i primi a criticare e a sputare sentenze sull’operato degli agenti delle forze dell’ordine versare lacrime e fare dichiarazioni di cordoglio e vicinanza agli agenti deceduti e alle loro famiglie. Lacrime di coccodrillo le definirei. Fatemi una cortesia grandi falsoni, non permettetevi di far finta di piangere per loro, di piangere per i nostri angeli in divisa. Almeno evitate alle famiglie e ai colleghi di questi due eroi caduti mentre svolgevano il loro lavoro questa triste ipocrisia. L’Italia è piena di Matteo e Pierluigi. Tutti gli operatori delle forze dell’Ordine sono Matteo e Pierluigi. Chi lavora tutti i giorni indossando con onore, coraggio e spirito di abnegazione un pezzo del nostro Stato, quello più alto, quello più puro e quello che ci rende orgogliosi di essere e sentirci italiani, la divisa deve essere rispettato e aiutato da vivo. Non commiserato da morto. www.IlGiornale.it