Una notte d’Aprile mi sono svegliato di soprassalto, ripensando a una frase di Geminello Alvi: «Il capitalismo (…) persegue il lusso del superfluo, ma richiede lo stato di guerra o stampa di banconote» (qui). Negli undici anni tra il 2009 e il 2020, la banca centrale americana ha “stampato” seimila miliardi di dollari: un diluvio di denaro mai visto, se si considera che nei novantacinque anni precedenti (1913–2008) l’offerta di moneta era cresciuta gradualmente da cinque miliardi a poco meno di mille (qui). Dopo anni di inutili tentativi di ridurre la liquidità in circolazione, l’inflazione post-pandemia ha rotto gli indugi, […]