Dalla Marcia su Roma a Il Marcio su Roma
Qui è Radio Ciofeca.
ATTENZIONE!
Oggi, XXVIII Ottobre Anno II dell’E.R. (Era Renzista), il duce di Roma, Sua Chirurgia Ignazio Marino, potrebbe ritirare le dimissioni da podestà romano. Dopo averle annunciate qualche settimana orsono, sospinto da una folla di acclamanti accoliti, il Podestà Marino ANNUNZIA che potrebbe ripensarci e che, inoltre, la sua integerrima giunta lavora e guarda avanti, ritta sulla cima delle macerie.
Il Podestà Marino potrebbe clamorosamente annunciare di rimanere alla testa dei suoi uomini di governo: è il Marcio su Roma. La storia si rinnova. Il nuovo avanza: avanza così tanto da andare a male.
Novantatre anni fa la Marcia su Roma, novantatre anni dopo il Marcio su Roma.
Ad un certo punto, basta! È snervante, scioccante. Non occorre entrare nei gangli del tecnicismo. Qualora Marino se ne andasse, addio, qualora non se ne andasse lo farebbe per mettere pressione al PD, allora il PD, stizzito, lo potrebbe sfiduciare ma non avrebbe i numeri da solo in Consiglio; a quel punto dovrebbe sentire il parere dell’opposizione che però si diverte a tenere tutti col fiato sospeso e quindi potrebbe: a) decidere di votare la sfiducia b) di non farlo. Chi è d’accordo e chi no, chi se la tira e chi no, poi tavoli, giochi, contromosse, franchi tiratori, franchi paraculi…
E BASTA, per pietà, per favore. La politica nostrana, nelle sue ultime performance d’interruzione democratica, nel partorire uomini e dichiarazioni, nella tremenda via che ha preso, nello svuotare ancora ed ancora il serbatoio contenente la residua dignità italica, assomiglia sempre più ad un misto tra una Spa ed un parco giochi. Roma ad una Cloaca. La Capitale diventa l’allegoria della prigionia.
A questo punto non serve più sciorinare un’ottima analisi politica. Fa riflettere semplicemente quanto quaquaraqua, tragicomica e farsesca sia diventata la politica italiana, a livelli decisamente gravi, proprio nell’era del leader 2.0, quello cross mediale biciclettato, che rispetta l’ambiente, gira in bici e si fonde tra televisione, amministrazione, web, unendo linguaggi, tempi e modalità. Quello modernamente occidentale, di qualità. Menomale che la politica, di questi tempi, si nutre di personalizzazione, della salvifica immagine dell’uomo singolo, traghettatore, in cui è più facile mostrare il leader rispetto al partito, vecchio macchinone euro 0 inquinante. Se questi sono gli esempi, superati i partiti, altro che crossmedialità, altro che dignità nazionale. Altro che…
I romani pretendono rispetto, gli italiani anche. Che si dimetta Marino, per favore, con tutti i filistei.
“La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato” – W.Churchill
FINE DISPACCIO