Nel migliore dei mondi possibili, l’odio si combatte col Prozac, l’ingiustizia col Maalox, la povertà con il Guttalax e il male con latte e miele e un bel po’ di riposo.

Gli squilibrati francesi – direttamente dall’Ansa -. I depressi tedeschi. Quelli con le emorroidi di Charlie Hebdo. Quelli tristi del Bataclan. I malati di solitudine perché la moglie balla salsa e merengue il giovedì sera, dell’aeroporto. L’angosciato con l’alluce valgo di Nizza. Questo sarebbe terrorismo? No, questo è il parco giochi della deficienza occidentale. Ognuno di loro, un’arma, una modalità, un massacro, una patologia. Un solo denominatore comune: l’Islam. Strano!? Nonostante sia ben chiara la derivazione della morte, il movente, il grido di battaglia di quella parte marcia, putrida dell’umanità e dell’Islam, i media occidentali, i regnanti sul trono d’Europa negano, illudono, sognano: mai l’Islam armò la mano di qualcuno; erano solo poveri scemi. Poveri scemi armati e pericolosissimi, nati, vissuti e cresciuti nel caldo ventre europeo, arrestati e rilasciati, sospettati e furtivi. Vicini ma lontani. Di cosa si tratta: di una truffa? Di una presa in giro?

Negazionisti ad occhi aperti, autolesionisti che ci sentono benissimo. Sentono Allahu Akbar, sentono le parole di rivendicazione dell’Isis. Sentono le sirene correre e i colpi partire dalla canna Beretta.

Allora, mettete del Prozac nei vostri cannoni!

Vuoi vedere che alla fine, gira, gira, è tutta colpa dell’Occidente? L’Occidente che marginalizza i depressi, i tristi e gli affetti da emorroidi è responsabile unico del terrorismo. Stress post traumatico, ansia, depressione. Sono questi i disturbi psicologici più diffusi tra i migranti. A registrarli un rapporto di Medici senza Frontiere, a riportarlo IlFattoQuotidiano – che da quando verrà legalizzata l’erba sarà il giornale più letto… -. Di chi è la colpa del terrorismo incontrollato? Dell’occidente che marginalizza chi ha problemi psicologici, di depressione, di tristezza, di emorroidi e di alluce valgo, finanche di colite spastica. Loro, frustrati, schizzati, ghettizzati, scaricano armata la rabbia, come i brigatisti in rivoluzione, come i popolani del Verga, si riprendono il loro spazio, uscendo dalla fogna della vita nelle periferie occidentali, fomentati dai movimenti xenofobi della destra europea, nel tentativo di restaurare il potere dei Visigoti e di screditare il pacifico mondo islamico, tradizione e identità sorella e millenaria.

Vuoi vedere che alla fine, gira, gira…

Come ci si può nascondere dietro alla scusa più stupidamente idiota, inguattarsi indegni e vigliacchi quando il sangue europeo ricopre il pavimento dei luoghi della nostra quotidianità? Come si può sminuire il peso incredibile che un attentato al giorno sta portando nelle nostre anime? Ancora in cerca di integrazione o vogliosi di sostituzione? Paura di aver fallito il grande disegno del progresso? Viene da pensare che l’Islam non lo integri. Né nel 1096, né nel 2016. Che tu sia Goffredo di Buglione, figurarsi Matteo Renzi o François Hollande. Non l’individuo di buon senso, ma la legge coranica. Non il fedele in buonafede ma l’Islam che non parla la tua lingua millenaria. C’è sempre stato un motivo se nel globo siamo stati e siamo vicini e non coinquilini. L’obbligo alla mescolanza è una rovina. È scritto tra le pagine della nostra secolare identità. Non ci riuscirono gli uomini saggi che ci hanno preceduto. Figurarsi oggi. Da Dante al crollo dell’impero romano, fino alle guerre d’occidente, nello stretto confine: ogni evento ce lo strilla ad alta voce. La storia ce lo grida. E quando gli uomini in ogni loro futuro, ignorano la storia, vanno quasi sempre a sfasciarsi contro il muro della presunzione. Gli uomini cooperano seppur diversi per tendersi una mano, non per annullarsi.

Insomma, per dirla con Mentana: “La situazione si deteriora, ma qualcuno continua a darne una lettura minimalista, quasi surreale. A leggere alcuni commenti sembra che la causa prima degli attentati più che lo Stato Islamico sia lo Stato Depressivo. Vogliono sconfiggere il terrorismo col Prozac”.

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