Siamo in campagna elettorale? Tutti promettono tutto? Tutti vedono tutto? Ecco, la sinistra inizi, con maturità, ad assumersi le proprie responsabilità verso i centri sociali. Figli degeneri, sì, ma anche parte, e NON va dimenticato, dell’immaginario antifascista.

E qui casca l’asino.

Mentre Casa Pound deve perdere tempo a giustificarsi (visto che mediaticamente e politicamente, ogni strenua resistenza alle “destre”, in queste settimane, è direzionata sul movimento della Tartaruga. Casa Pound da sciogliere, da disintegrare, da impedire, da interdire, da internare etc.), il Paese si rende conto che non esisterebbe violenza se non fosse per i centri sociali. Ed anche Fratelli d’Italia ne fa le spese.
Perché non è la schermaglia, il cane sciolto, la testa calda scappata al controllo; l’idiota vagheggiante, il pupazzo marcescente, le botte di provincia, vecchie come un sindaco democristiano che fa le rotatorie per giustificare la propria presenza, come una mela caduta troppo lontano dall’albero della saggezza. No. In questo caso è stato brado, selvaggio, incoscienza, delirio. E schifo.

Quale?

27066743_1948997515114717_2637384974171832138_nQuello di quel curioso caso di latente umanità che ci conferma sempre più che la trasgressione, oggi, è esattamente nel rimanere integri. Donne e uomini integri. Piantati al terreno durante la tempesta di sabbia. Che esaltano, e scagliano contro il mondo degli uguali, la propria potente essenzialità, la propria evidente naturalità, strutturata in una coscienza critica, in un indirizzo spirituale e culturale che non riesce ad essere corrotto. Che non è esattamente conservazione, ma blindatura dall’auto-annullamento, anticristo della schiavitù. Tutto in automatico, calcolando sempre la più semplice, ma la più basilare, delle considerazioni: faber est suae quisque fortunae, ciascuno è artefice della propria sorte. Le donne e gli uomini fanno le idee, e ci annegano in mezzo. Le donne e gli uomini creano e disfano. Le donne e gli uomini ricordano o diventano complici. Militano o replicano. Fanno tutto loro. Nulla c’è di autodeterminato, se non appunto, le donne e gli uomini e l’atto con cui ci si determina secondo la propria legge. Partecipanti, cittadini, votanti.  All’alba dei morti votanti.

Una sorta di grezzo pezzo di delinquenza, dalle mani delicate come würstel, e dal volto angelico come un galeotto de L’Avana, appartenente ai centri sociali, ha deciso, proprio ieri, durante l’assalto ad un banchetto elettorale di Fratelli d’Italia, a Milano, di accucciarsi su del materiale del movimento, di tirare giù i pantaloni, e di pisciare, su di esso.  In mezzo alla strada. Elegantemente mandando a fare in culo chi la stava contestando; sorridendo d’odio piccolo.

Tra le testimonianze: Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e capogruppo di Fdi in Lombardia, come riporta proprio il Giornale. L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio, un blitz «che ha portato al ferimento di due persone – ha denunciato – Da una macchina recante la targa di Varese, di cui abbiamo recuperato il numero, sono scese due donne e un uomo». Che a un certo punto hanno cominciato a prendere a pugni «uno dei nostri militanti che distribuiva materiale elettorale». Vista la scena, si è fermato un ragazzo, ha aggiunto De Corato stesso «che è venuto in soccorso dell’aggredito, rimediando pure lui dei pugni»

Le destre devono sempre giustificarsi delle proprie accezioni radicali; e per questo vengono punite agli occhi della storia. Vengono isolate, since 1945, vengono annientate. Le sinistre, no. Palesemente. E non è una scoperta.

L’antifascismo estremo ha quasi sempre un contatto viscerale, carnale. È legato agli sputi, al sangue, alle feci, figurate o meno. Al tocco. Alla rottura. È gonfio di liquido ribollente, mentre diventa una patente di sana e robusta Costituzione. Ed esprime con sé contraddizione: è i bambini che, in fila per due, accorrono al santuario della Costituzione, della laicità dello Stato, dell’unica via d’intederlo. Sono le gite alla Camera, o al Senato, accolti da Grasso, il profeta dei Liberi e Uguali, in abito talare, che gli ricorda quanto schifo facciano i fascisti, proprio in nome della libertà e dell’uguaglianza che rappresenta, e quanto l’unico, incontestabile valore del cittadino italiano sia raccolto nell’antifascismo, e da un lato, gli spaccavetrine, i contestatori seriali (tali da prendersela persino con quelli di sinistra, come nel caso di molte occupazioni, negli anni, di sedi del PD da parte dei centri sociali, giustappunto), i pisciatori di striscioni, gli strilloni, i tiratori di estintori, i campioni italiani di G8 di Genova, i rollaerba, ascoltatori di Jazz in incognito.

Da lì, a lì. Dall’inizio alla fine. Ma pare tutto normale. Da sinistra, a (estrema) sinistra, con in mezzo una miriade di figure, o di casi umani, colpevoli di decine e decine di casi di aggressioni, violenze e schifezze variopinte.

Il grande inganno è terminato. È ora che anche le sinistre comincino a rispondere delle proprie responsabilità, smettendola di evidenziare solo le mancanze, le contraddizioni, le stranezze delle opposte fazioni.

Liquidi, sangue che sgorga, sputi. Così come a piazzale Loreto, quando tutto partì, tra l’odore dei cadaveri appesi, come dopo la calata dei Lanzichenecchi, il sangue e l’urina, così ieri. Nulla è cambiato. Una dissacrante carnalità. Unto, disgrazia. Inutilità. E in mezzo, però, i sacerdoti della buona italianità che insegnano alle classi di 5 elementare come la Costituzione benedica, oggi e sempre, la battaglia antifascista, la stessa che coinvolge i futuri italiani, e i rifiuti italiani. Quell’intellighenzia che vorrebbe rimoralizzare il Paese, vorrebbe insegnargli ad essere moderno, migliore e sempre giusto, schifando il fascismo. E tutte le attuali appendici. Anche quelle che lo hanno dimenticato da un pezzo. Insomma tutto ciò che sinistra non è.

E questa è un’imperdonabile contraddizione. Letteralmente: non mi puoi fare la morale assoluta ed imprescindibile, sommando l’antifascismo buono con quello cattivo, quello istituzionale, con quello bestiale, amplificando il primo, così forte, da coprire ed ignorare il secondo, colmando il vuoto lasciato dal silenzio di Stato puntando costantemente il dito verso le destre dalle tinte più forti che, intanto, hanno raccolto migliaia di firme per candidarsi democraticamente al Parlamento, hanno iniziato una propria campagna elettorale, hanno un’offerta alternativa da offrire al Paese, affrontano ogni sfida mediatica, dalla semplice intervista, ai trappoloni lanciati da presentatori televisivi, o chissà da chi, e soprattutto, fanno notare all’universo mondo, come nel caso di Casa Pound Italia, che il consenso nei suoi confronti aumenta e essi, in via ufficiale, dopo le sirene che li accostavano il clan Spada di Ostia, non c’entrano un bel niente con la mafia – : “La commissione parlamentare Antimafia si è riunita su richiesta di CPI e le più alte cariche dello Stato hanno confermato alla Presidente Rosy Bindi che non esiste alcun tipo di rapporto tra il nostro movimento e i clan malavitosi”, parola del segretario di CPI, Simone Di Stefano -.
E chissà, quelle destre che hanno molto lavorato su di esse, che magari hanno cazziato le teste calde, richiamandole all’ordine.

Ma il mondo intanto va (sempre nella stessa direzione).

Il gruppetto, in cui era contenuta quell’incredibile esemplare di eleganza nobile, con la pisciatina facile, ha “solo” attaccato un banchetto avversario lì per motivi elettorali; ma non ha ricevuto contrattacco, e quindi, per questo, un gesto così meschino e animalesco, non merita audience. Non merita un trafilo su Repubblica, non merita attenzione. Nel caso contrario, sarebbe stato un perfetto attacco dei fascisti (ancora…!? ) e quindi, velocemente, giù di calembour sulla cacca (o presunta tale) dei centri sociali.

Gli antifascisti sputano. Gli antifascisti hanno i rigurgiti. Gli antifascisti pisciano, o defecano. Frantumano, le palle e le vetrine. Animalesca rappresentazione di un benessere che gli permette tutto. Di un vigliacco allontanamento dalla lotta, per naturale non necessità economica e sociale, di un bivacco ideologico fuori tempo e fuori luogo.

Volete il sangue degli italiani, ne volete succhiare ogni succo, volete, da essi, il voto? Iniziate a spiegarli che anche su questo vi assumerete le vostre responsabilità, cari sinistri. Dopo aver debitamente illustrato come sia possibile, ovviamente, che Renzi voleva abolire il Senato ma poi è candidato al Senato, e la Boschi voleva disfarsi delle autonomie locali ma poi è candidata a Bolzano.

PS ovviamente non sono pervenute le ire delle femministe. Nessuna di esse si è sentita ferita nel profondo dai fascisti, in questo caso, ma neanche da quella poco simpatica esibizionista impressa in foto.

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