Ho sempre nutrito una grande passione per le acque termali e qui, in Valsugana, ne ho trovata uno tanto particolare da essere unica in Italia e molto preziosa a livello europeo. E’ conosciuta come Acqua Forte: solfato arsenicate ferruginosa e impiegata negli stabilimenti termali di Levico e Vetriolo, sgorga nel cuore della catena montuosa del Lagorai, a 1.600 m ed è stata molto apprezzata dalla famiglia degli Asburgo. Ricca di ferro, contiene numerosi altri minerali come magnesio, manganese, rame e calcio. Da 150 anni viene utilizzata per alleviare, prevenire e curare patologie dermatologiche con i bagni termali, problemi artro-reumatici con il prezioso fango termale e respiratori attraverso le inalazioni. Non solo: oltre alle cure in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (si paga solo il ticket), l’offerta include anche kinesiterapia, massaggio termale, antistress, drenante e innovativi trattamenti beauty, 100% naturali, che si avvalgono di una linea cosmetica esclusiva che abbina gli oligoelementi dell’acqua termale a estratti di piante e oli essenziali. In un ambiente molto piacevole: recentemente ristrutturati, gli stabilimenti termali di Levico e Vetriolo garantiscono ogni confort e attrezzature all’avanguardia.

TERME DI LEVICO TERME

Considerata la stazione termale più alta d’Europa, la sede di Vetriolo sorge a 1.600 m immersa nella natura incontaminata delle montagne del Lagorai e rimane aperta fino al 2 settembre. È particolarmente adatta per la cura delle malattie delle vie respiratorie, vista la totale mancanza dell’acaro della polvere nell’ambiente. Situato invece a pochi passi dal centro urbano e immerso in uno splendido giardino, il Palazzo delle Terme di Levico è aperto fino al 4 novembre. Non solo terme: la Valsugana è circondata dalle selvagge montagne del Lagorai ed è impreziosita dagli splendidi laghi di Levico e Caldonazzo, entrambi balneabili, dove sventola la Bandiera Blu d’Europa (importante riconoscimento internazionale per la salvaguardia dell’ambiente). Da notare: non possono circolare barche a motore sul lago di Levico, dove l’aperitivo a bordo del battello elettrico, con spumante della cantina Romanese affinato a 18 m di profondità sott’acqua, è una piacevolissima esperienza.

1 Lago di Caldonazzo sinistra e Lago di Levico destra - foto APT Valsugana copia

La Valsugana offre anche trekking, percorsi a due ruote, sport acquatici, pace e natura. Con chicche enogastronomiche, artigianato, appuntamenti con la tradizione, la storia e l’arte. Qui ho scoperto forme d’arte contemporanea allestite in spazi naturali unici e in location storiche suggestive.

In particolare c’è un luogo dove Arte e Natura si incontrano nel silenzio dei boschi: è Arte Sella, una straordinaria fabbrica d’arte a cielo aperto in cui decine di artisti internazionali hanno realizzato le loro opere utilizzando solo materiali naturali quali legno, foglie, pietre, rami e alberi. Un’esposizione permanente di Arte In Natura, mai uguale a se stessa, perché le opere nascono nel bosco e seguono il proprio ciclo vitale fino a morire, cambiando con le stagioni, come in inverno, quando la neve ne esalta le geometrie. Ad Arte Sella “La natura è il punto di partenza e di arrivo” spiega il direttore artistico Emanuele Montibeller, cofondatore di questo progetto 31 anni fa. “Ogni anno invitiamo e ospitiamo 4 o 5 artisti. Scelgono il luogo dove creare l’opera e la realizzano per quanto possibile con materiali affini al territorio” .

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copyright Arte Sella © Giacomo Bianchi

Il 30 aprile scorso è stata inaugurata Forest Byoubu, opera dell’architetto giapponese Atsushi Kitagawara, autore del padiglione del Giappone presso Expo 2015: un omaggio alla geometria e alla tecnica a puro incastro dell’antica tradizione nipponica. “Byoubu” è il tradizionale paravento che qui l’autore immagina come quinta geometrica nella foresta naturale: artificio e natura si uniscono, si fondono e il larice 12 x 12 cm, incastrato geometricamente come fosse un gioco tradizionale giapponese, trova posto nel bosco di larici e conifere in una sorta di ritorno che è anche incontro. Domenica 24 settembre è invece l’artista belga Arne Quinze a illustrare un’installazione monumentale realizzata nel corso dei mesi estivi nei pressi dell’area di Malga Costa. Due i percorsi facilmente accessibili da Borgo Valsugana: Arte Natura e area Malga Costa. Alberi secolari, profumi di muschio e la netta sensazione che queste opere abitino il bosco da sempre. Emoziona la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri con le sue 80 colonne, così come l’opera dell’americano Anthony Howe che vive con il vento. Attorno, in autunno, la natura dà spettacolo con un acceso foliage, e non manca la musica con gli appuntamenti delle Fucine di Arte Sella, dirette dal violoncellista Mario Brunello che ricorda come “Sia impossibile non dare qualcosa a questo luogo”.

La stagione delle Fucine, denominata “Il canto della Natura”, prende il via domenica 18 giugno con il “Sonnengesang” di Sofija Asgatovna Gubajdulina; giovedì 3 agosto celebra l’estate con il “Quartetto per la fine dei tempi” di Oliver Messiaen ed è poi la volta del festival VIVALDISella il 16 e il 17 settembre. Grande finale della stagione sabato 30 dicembre con il violoncello di Mario Brunello che dialoga con la voce di Cristina Zavalloni, il flauto di Andrea Oliva e il pianoforte di Andrea Rebaudengo su pezzi di George Crumb, Maurice Ravel, Claude Debussy. Spazio anche per la danza nelle serate del 18, 19 e 20 agosto con The Silence del coreografo spagnolo Iván Pérez e domenica 3 settembre con Cycling Dance lungo la ciclabile che congiunge Borgo Valsugana e Bassano del Grappa.

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copyright Arte Sella © Giacomo Bianchi

 

Un altro polo storico-artistico della Valsugana è il Castello di Pergine, maniero medievale che domina l’area a nord del lago di Caldonazzo dall’alto del colle del Tegazzo, dove fino a novembre è visitabile la mostra d’arte contemporanea “Sense of Belonging” dell’artista tedesco Roger Rigorth che raccoglie venti enormi installazioni in legno e altri materiali naturali. Il passato della Valsugana è testimoniato anche da un altro maniero, Castel Ivano, autentica residenza d’epoca, mentre sono numerosi i Forti austro-ungarici e altre testimonianze della Grande Guerra. In particolare, il Forte Colle delle Benne a Levico Terme, che può essere raggiunto con una passeggiata dal centro, propone visite guidate, mostre ed eventi, mentre il Forte sul Pizzo di Levico (1.907 m) è meta di piacevoli trekking con partenza dall’Altopiano di Vezzena e regala una spettacolare vista sui laghi di Levico e Caldonazzo. La valle è inoltre percorsa dalla Via Claudia Augusta che da Augsburg in Germania conduce fino ad Altino vicino a Venezia con interessanti testimonianze romane.

Da provare la pista ciclabile della Valsugana, già dichiarata tra le più belle ciclabili d’Europa, che collega il Lago di Caldonazzo con Bassano del Grappa: 80 km tra frutteti, campi di mais e argini, attrezzati con bicigrill e bike sharing per ritornare, se si preferisce,  in treno  (si possono noleggiare anche comodissime e-bike).

20 ciclabile della Valsugana sul Lago di Caldonazzo - foto StoryTravelers copia

Non mancano neppure i musei dedicati alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali tra i quali la Casa Museo Alcide De Gasperi a Pieve Tesino, il Museo delle Stampe che narra l’epopea dei tesini venditori ambulanti di stampe nel mondo, la Mostra Permanente della Grande Guerra e la Casa Museo degli Spaventapasseri.

Insomma un angolo d’Italia che vale davvero la pena di scoprire.

 

Elena Pizzetti

@ElenaEpizzet

 

 

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