VACANZE A MILANO
Le statue di Milano: un museo a cielo aperto
Di Stefano Passaquindici e Chiara Valcepina
Ah! Milanesi, milanesi, con quella vostra (o meglio nostra…) mania di camminare sempre frettolosi. Non sapete quanto vi perdiate. Cominciamo dai legittimi dubbi dei bambini, ai quali bisogna sempre cercare di dare una risposta: “Perché la statua di Giuseppe Verdi è in Piazza Buonarroti e quella di Garibaldi in Largo Cairoli? Perché quella di Leonardo da Vinci è in Piazza della Scala? Forse lì ci stava meglio Verdi…”.
Crisi. Siamo certi che i bambini avrebbero difficoltà ad accettare le risposte dei “grandi”. Meglio ricominciare dalle prime due righe.
Con questo affascinante pallino dei milanesi di essere sempre frettolosi, i cittadini del capoluogo lombardo si perdono alcune bellezze della città che costituiscono un vero e proprio patrimonio, un autentico museo a cielo aperto: le statue, testimoni muti della nostra storia.
Cominciamo col potere affermare con sicurezza (quindi anche ai bambini) che la statua del maestro Giuseppe Verdi (autore delle liriche: Nabucco, I Lombardi alla prima crociata, Rigoletto, La Traviata, Don Carlos, Aida, Otello e tante altre opere) si trova nel posto giusto. In Piazza Michelangelo Buonarroti sorge, infatti, la “Casa di riposo per musicisti – Fondazione Verdi” creata proprio dal maestro. Dopo il cortile si può scendere nella cripta che ospita le spoglie di Verdi e, accanto a lui, la moglie: Giuseppina Verdi Strepponi.
Oggi le visite alla casa e alla cripta sono sospese a data da destinarsi, ma noi, per ora possiamo, appunto, gustarci la statua.
Un giorno vi racconteremo un itinerario affascinante che partendo da Milano, dal museo del Teatro alla Scala, passando proprio da Piazza Buonarroti, e percorrendo, poi, un paio d’ore di auto, giunge a Roncole Verdi (PR), dove il maestro è nato e ancora, a Sant’Agata (MN), dove ha vissuto.
Ma torniamo alle statue di Milano.
In metropolitana (Linea 1) raggiungiamo Piazzale Lotto e da qui, a piedi, percorriamo Viale Caprilli, costeggiando il muro dell’ippodromo (del Galoppo) e guastandoci anche decine di murales. Alcuni sono davvero belli. Arriviamo così all’ingresso della struttura… L’ippodrono. Un’altra statua al posto giusto, una scultura di cavallo creata da un progetto di Leonardo da Vinci. C’è chi ha criticato che (considerando gli sforzi e gli studi per lo sviluppo di questo progetto) la collocazione fosse inadeguata, ma noi riteniamo, invece, che la cornice che avvolge l’opera sia perfetta.
Ahinoi! Siamo quasi nel bel mezzo di agosto, il cancello sarà aperto? Nessun problema, l’opera è talmente meravigliosa che si può gustare anche da fuori.
Com’era il titolo di quel bellissimo film dove Roberto Benigni e Massimo Troisi incontrano proprio Leonardo da Vinci e provano a insegnarli alcune invenzioni moderne? “Ricomincio da tre”… Ebbene, ricominciamo: terza statua, quella di Leonardo da Vinci, difronte al “Teatro alla Scala”. Ci arriviamo sempre con la Linea 1 della metropolitana, scendendo in Piazza del Duomo e attraversando la Galleria dedicata al primo Re d’Italia: Vittorio Emanuele II di Savoia. Va bene, siamo in Repubblica, ma il primo Re d’Italia, quello del Risorgimento, lo trascuriamo così? Prima di attraversare la Galleria, proprio davanti alla Cattedrale di Santa Maria Nascente (il Duomo), c’è una statua equestre del Re che incontrò Garibaldi a Teano.
Sulla cupola più alta del Duomo, naturalmente, la statua più celebre di Milano: la Madonnina.
In mezzo, tra Piazza del Duomo e Piazza della Scala, c’è un altro personaggio importante, in Piazza San Fedele, è quel Alessandro Manzoni che tutti abbiamo studiato a scuola, leggendo la sua opera insostituibile: “I promessi sposi”.
In Piazza Cordusio Giuseppe Parini e in Piazza Santo Stefano il poeta dialettale ambrosiano Carlo Porta.
Quando un milanese è triste, e tiene la testa bassa, qualcuno che conosce le tradizioni gli dice: “Te me parete el caval del Missori”… Modo di dire che si usa anche per qualcuno un po’ sfaticato. Nell’omonima piazza Missori, troviamo la statua equestre di Giuseppe Missori, il cui cavallo tiene la statua reclinata.
Chiudiamo ricordando la statua di Sant’Ambrogio, vicino all’Università Cattolica del Sacro Cuore, posta all’interno del Monumento ai Caduti della guerra.
L’itinerario per le strade e le piazze di Milano, in compagnia di questi importanti personaggi silenziosi è davvero “infinito”.
A proposito, ma perché la statua dell’“Eroe dei due Mondi”, Giuseppe Garibaldi, è in Largo Cairoli?