La Vigna di Leonardo

 

Di Stefano Passaquindici

e Chiara Valcepina

 

Poche città come Milano possiedono qualcosa di unico e meraviglioso vicino al centro della città. Abbiamo già accennato (nell’articolo sullo stadio di San Siro, pubblicato ad agosto) dell’anfiteatro che sorge nei sotterranei del Palazzo della Borsa (in Piazza Affari) e della Camera di Commercio (in Via Meravigli). Vi abbiamo anche promesso che ce ne occuperemo.

Siamo qui a cinque minuti a piedi da Piazza del Duomo.

 

In direzione opposta i minuti (sempre a piedi) sono circa 15, se, percorrendo Via Meravigli e, a seguire, corso Magenta, desideriamo arrivare alla Basilica di Santa Maria delle Grazie, una delle chiese più belle d’Italia, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Infinite le bellezze artistiche all’interno di questa basilica.

All’interno di quello che fu il Refettorio (l’accesso è accanto a quello della chiesa) si trova il dipinto più conosciuto di Leonardo da Vinci: “Il Cenacolo” (o: L’Ultima Cena). Fu Ludovico Maria Sforza, “il Moro”, Duca di Milano, a incaricare, nel 1495, Leonardo da Vinci di dipingere un’Ultima Cena nel refettorio dei frati Domenicani.

Poi, nel 1498, gli concederà la proprietà di una vigna di circa 16 pertiche, che, più o meno, corrispondono a circa un ettaro di terreno.

 

Avere una vigna così vicino al centro è un primato unico al mondo.

 

Siamo ora al di là della via (in Corso Magenta al civico 65) dove sorge la Casa degli Atellani, qui Leonardo giungeva dopo una faticosa giornata di lavoro e ce lo possiamo immaginare contemplare la sua vigna, prima del meritato riposo. In fondo al giardino, il grande maestro coltivava il vitigno “Malvasia di Candia aromatica”.

 

Oggi” grazie a un progetto scientifico della Facoltà di Scienze Agrarie di Milano, la vigna è rinata, proprio dove sorgeva quella di Leonardo. Alcuni esperti universitari (nel 2015) hanno provato a impiantare ancora le “barbatelle” di Malvasia e, stupore, ne sono nati i primi frutti dorati. Si era scavato nel sito (individuato da Luca Beltrami) dove sono stati ritrovati e riportati alla luce i filari ancora esistenti un secolo fa. Poi, sono seguite alcune “indagini” della genetista Serena Imazio, e dal professor Attilio Scienza, massimo esperto di DNA della vite. A questo punto è stato individuato quale fosse il vitigno coltivato nel Rinascimento.

 

Soltanto tre anni dopo, nel mese di settembre del 2018, la prima vendemmia: sono stati raccolti più di due quintali e mezzo di acini di Malvasia.

La fermentazione a buccia è avvenuta all’interno di un’antica anfora in terracotta secondo un processo tradizionale di vinificazione curato nella Lomellina (storica terra sforzesca).

 

A cinque secoli dalla sua morte vedranno così la luce le prime bottiglie del Vino di Leonardo, coltivato nell’amata vigna che il Moro regalò al più prezioso dei suoi cortigiani.

 

Davvero un bel regalo a Milano per  e degli attuali proprietari della Casa degli Atellani.merito della Fondazione Portaluppi

 

INFORMAZIONI SULLE VISITE DAL SITO UFFICIALE:

È possibile accedere alla Casa degli Atellani e alla Vigna di Leonardo con ingressi scaglionati a numero chiuso, della durata di circa 40 minuti. Ogni visitatore sarà accolto dal personale del museo e fornito di un’audioguida. Si tratta di un percorso in 8 tappe con l’ausilio di un’audioguida in 10 lingue (Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo, Portoghese, Russo, Mandarino, Giapponese, Milanese). Sono inoltre disponibili visite guidate di 45 minuti, in lingua Italiana, Inglese e Francese. Le visite si effettuano ad orari programmati in piccoli gruppi da massimo 15 persone, con sistema di microfonaggio. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 9:00 alle 18:00, ultimo ingresso alle ore 17:30. È consigliabile l’acquisto anticipato ONLINE, oppure, salvo disponibilità, direttamente alla BIGLIETTERIA del museo, in Corso Magenta 65.

 

Portatori di handicap con un accompagnatore.

Avviso: La casa-museo Casa degli Atellani e Vigna di Leonardo è lieta di accogliere i visitatori disabili offrendo loro e ad un accompagnatore l’ingresso gratuito. Dobbiamo però precisare che, trattandosi di un edificio rinascimentale, Casa degli Atellani presenta alcune barriere architettoniche che rendono difficoltoso l’accesso con sedia a rotelle.

 

 

La foto in apertura di servizio è di proprietà di: Casa degli Atellani / Vigna di Leonardo.

 

 

https://www.vignadileonardo.com/it/home

 

https://legraziemilano.it/

 

https://cenacolovinciano.org/

 

http://www.casadegliatellani.it/

 

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