Lublino, la città dell’ispirazione

In Polonia per visitare uno dei borghi medievali più belli d’Europa.
E nella regione Lubelskie
per scoprire la perla rinascimentale di Zamość,
la località di Kazimierz Dolny amata dagli artisti e tanti paradisi naturali

 

Di Marina Moioli 

 

 

 

 

 

Non è una delle destinazioni di solito scelte dai turisti italiani, ma chi ha la fortuna di visitare Lublino e la regione Lubelskie se ne innamora a prima vista e sogna di tornarci. Sarà per la sua affascinante storia, per la cultura che si respira a ogni passo, per le chiese, i castelli, i musei oppure per la natura, la vitalità e le belle sorprese che assolutamente non mancano. Fatto sta che “lasciarsi ispirare” (come recita lo slogan coniato dal locale ufficio del turismo) non sarà difficile in questa città polacca romantica e un po’ magica. Non a caso Isaac B. Singer, Nobel per la Letteratura nel 1978, le dedicò uno dei suoi capolavori: “Il mago di Lublino”. E al protagonista del libro si ispira il Carnaval Sztuk-Mistrzów, letteralmente “Carnevale dei maestri d’arte”: giocolieri, acrobati, prestigiatori, attori, musicisti e artisti di strada (sztukmistrze.eu). Quest’anno poi è anche Capitale europea dei giovani e il periodo migliore per andare a scoprirla è senz’altro l’ultima settimana di luglio quando sarà possibile partecipare a questo evento unico che regala una dimensione fiabesca e spensierata.

 

 

 

 

Città giovane, allegra e dinamica, Lublino ha un passato illustre. Dei tempi in cui era chiamata la piccola Gerusalemme dell’est, conosciuta come centro intellettuale e culturale di rinomanza internazionale e come esempio di tolleranza religiosa, dove convivevano pacificamente ebrei, protestanti e cattolici, custodisce gelosamente la sua Città Vecchia, uno dei borghi medievali meglio conservati d’Europa. Attraverso la porta di Cracovia (che risale al XIV secolo) si percorre in leggera salita la via Grodzka e si inizia un meraviglioso viaggio nel tempo lungo le strade ancora lastricate come tanti secoli fa, ammirando i bellissimi palazzi rinascimentali accanto a quelli ancora in ristrutturazione che hanno al posto delle finestre le gigantografie in bianco e nero dei vecchi abitanti. Al centro della Piazza del Mercato sorge il Vecchio Municipio in stile neoclassico, un tempo sede del Tribunale della Corona, attorniato da palazzi risalenti al XV secolo. Ciascuno di essi è un libro di storia scritto sui muri, sui portoni, sulle finestre, nei cortili e negli scantinati. Proprio al di sotto della Città Vecchia si snoda un interessante itinerario turistico sotterraneo. Si attraversano le cantine degli antichi magazzini mercantili e i depositi di vino dell’epoca e la visita si conclude con uno spettacolo multimediale che racconta la storia della città (teatrnn.pl/about-us/the-lublin-underground-trail).

     

 

 

Dopo una sosta al Café-Creperie Zadora (zadora-lublin.pl/en) o al delizioso bar libreria MiedzySlowami (Rybna 4/5), dove si ascolta anche musica dal vivo, l’esplorazione del centro città continua, non senza aver prima aver visitato in via Krakowskie Przedmieście 6 (il vero salotto della città, meta preferita degli incontri e del divertimento, piena di pasticcerie, caffè e ristoranti) il Centro informazioni turistiche e culturali di Lublino  per prenotare una visita guidata.

 

 

 

 

Prima tappa deve essere il Castello, che risale al XII secolo ma è stato ricostruito in stile neogotico nel 1828 e ospita il Museo di Lublino e la Cappella della Santa Trinità, è uno dei più celebri esempi di arte medievale in Europa, elegantemente affrescata con dipinti religiosi  bizantineggianti, integrati all’architettura gotica. Una sorta di Cappella degli Scrovegni polacca. Ma imperdibili sono anche la Cattedrale barocca e il suo Tesoro, la Basilica di San Stanislao con il monastero dei Domenicani o la salita alla torre della Trinità per la miglior foto panoramica.

 

 

La vicina piazza Litewski riassume la storia moderna e da quelle parti si trova l’avveniristico “portale” che collega in tempo reale la città polacca con Vilnius, grazie a uno schermo rotondo e tecnologico che mostra le immagini in diretta tra le due città che distano 600 km. Un omaggio all’Unione di Lublino, siglata il 4 luglio 1569 tra il Regno di Polonia e il Granducato di Lituania che creò la Confederazione polacco-lituana, all’epoca uno degli stati più grandi dell’Europa, considerata un antenato della nostra Unione Europea.

 

 

 

E come dimenticare l’immane tragedia dei 45mila ebrei lublinesi scomparsi durante il periodo nazista? Di quell’orrore resta oggi testimonianza nel campo di concentramento e sterminio nazista di Majdanek (www.majdanek.eu) costruito e gestito dalle SS alla periferia della città durante l’occupazione tedesca tre chilometri a est della città. Una visita da non perdere. Così come quella al museo Teatr-NN. All’interno, spazi, scale, stanze e corridoi sono dipinti di nero e solo alcuni faretti inquadrano piccole “finestrelle” che mostrano foto, documenti, filmati e testimonianze. Un archivio che rappresenta in modo rigoroso e commovente l’immane tragedia umana degli ebrei a Lublino.

 

 

 

 

Se Lublino offre tanti spunti interessanti anche i dintorni della città offrono mete affascinanti. Subito fuori città, ad esempio, c’è il Museo della Campagna, all’aperto, che custodisce ed espone storiche costruzioni in legno della Regione Lubelskie. Si possono ammirare dimore e intere masserie con i tetti di paglia, una corte nobiliare barocca, una taverna, una chiesetta di campagna, una chiesa greco – cattolica con il tetto di legno, un originale mulino “olandese”, tante botteghe rurali, un oleificio e una fucina da maniscalco.

 

Circondata dai due fiumi, la Vistola e il Bug, questa parte della Polonia orientale regala distese infinite di campi gialli coltivati con colza, natura incontaminata e tante occasioni di svago.

 

Prima tappa, a circa 90 chilometri, Zamość (www.turystyka.zamosc.pl/en), città ideale fondata da Jan Zamojski nel 1580 e costruita dall’architetto padovano Bernardo Morando. E dopo aver girovagato nella cittadina tra la fortezza e la sinagoga, la piazza del sale e la cattedrale, l’appuntamento è sotto la torre civica per ascoltare il trombettiere in costume d’epoca che suona ogni giorno alle 12 in punto. Per poi gustarsi una zuppa di ortiche e involtini di cavolo (in polacco “Gołąbki” con grano saraceno in salsa di funghi al ristorante Muzealna (www.restauracjamuzealna.pl/).

 

 

 

 

 

Alle famiglie con bambini piacerà senz’altro la gita ai Magical Gardens (magiczneogrody.com), un parco a tema pieno di attrazioni, mentre chi ama la natura apprezzerà il Roztocze National Park (roztoczanskipn.pl), una delle riserve della biosfera transfrontaliera Unesco. Per incontrare i Konik polacchi (pony semi selvaggi), fare un picnic agli Echo Ponds o provare le piste ciclabili che attraversano la zona.

 

 

Un’avventura adatta ai più sportivi è anche la gita in canoa sul fiume Wieprz che organizza il Gruppo di Azione Locale Green Ring nei pressi del villaggio di Kosmin o la visita all’area di Kazimierz Dolny, famosa per la più fitta rete di burroni del loess in Europa. Senza dimenticare il bellissimo villaggio sulle rive della Vistola, considerato uno dei borghi più suggestivi e vivaci della Polonia, meta estiva di scrittori, artisti e creativi.

 

 

 

Per soggiornare, due indirizzi utili a Lublino: il confortevole LubHotel (www.lubhotel.pl/en/) ben collegato al centro con il bus 156 o il cinque stelle Hotel Alter (www.hotelalter.pl/en/), ricavato in un palazzo del XVI secolo. La città si raggiunge direttamente con Ryanair (www.ryanair.com) in circa 2 ore da Milano/ Orio al Serio (lunedì, venerdì, domenica per la stagione estiva).

INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI: lublininfo.com/en (per la città) e lubelskietravel.pl/en (per la regione)

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