Un viale alberato, celato alla folla che passeggia tra le vie scintillanti di Montecarlo, introduce alla hall dell’hotel Metropole nel cuore del Carré d’or. Un profumo inebriante e un lussureggiante giardino botanico di piante e fiori, che scivola leggero dal soffitto, determinano la cifra stilistica della hall, il cui leitmotiv è creatività e incanto. Celebrazione del vivace periodo della Belle Epoque, la dimora è da sempre sinonimo di una vacanza raffinata, felice connubio di lusso e art de vivre, tanto da ispirare pure Edith Warton quando scrisse “La casa della gioia”.

hotel metropole montecarlo

Rinnovato dal celebre tocco di Jacques Garcia il palazzo, che conta 125 camere e suite, è oggi un inno al glamour e all’eleganza con, in sottofondo, note mediterranee. Dal carattere nobiliare, le suite, disegnate da una tavolozza di nuances accese e pregiati legni color miele, sono un invito al relax. Prestigiosa la suite Carré d’Or, interamente tratteggiata da Garcia che riveste le pareti con tessuti nei toni del rosa, azzurro, verde e lillà di Pierre Frey e mobili Louis XVI, mentre le grandi vetrate a tutta altezza introducono alla terrazza, progettata dal paesaggista Jacques Messin, che domina dall’alto il mar Mediterraneo ed è completa di zone pranzo e salotto. Ed è un’altra icona di stile che firma ODYSSEY, un ambiente haute couture, particolarmente ricercato durante le giornate estive. Karl Lagerfeld mette la firma su terrazza, ristorante e giardini in chiave contemporanea, con protagonista assoluta la piscina riscaldata di acqua di mare, impreziosita da un’installazione in vetro stile affresco che raffigura il lungo viaggio di Ulisse.

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Al piano inferiore, la Spa Métropole di Givenchy – solo 3 al mondo a firma Givenchy – progettata dall’interior designer Didier Gomez nei toni del bianco, oro e nero che riflettono i codici estetici del brand, conserva lo stesso spirito esclusivo in cui ogni rituale diventa una creazione “Haute couture” ed offre un’esperienza sensoriale unica. Qui è poi possibile testare fantastici trattamenti di pedicure, ideati da Bastien Gonzalez, podologo di fama internazionale. La giornata non può che culminare con un Negroni Oaked di Metropole, creato dai bartender dell’hotel e servito nel raffinato Lobby Bar o, meglio ancora, nei nuovi spazi che contemplano una biblioteca e un salotto dove ammirare un Picasso, l’ultimo acquisto della dimora. Ma il vero coup de foudre è, senza dubbio, il nuovo Les Ambassadeurs by Christophe Cussac, ristorante gourmet che rende omaggio a Les Ambassadeurs, già presente nell’hotel negli anni ’20.

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Con il tempo ho imparato a semplificare, ad andare dritto al punto, dice chef Christophe Cussac che stupisce i propri ospiti con piatti che rimangono nella memoria, come la sardina appena marinata con caviale e limone di Mentone o i cannelloni con tartare di orata e caviale. Indimenticabili, poi, i carrelli dei pani e dei dolci, un trionfo di golosità a cui è difficile rinunciare. Accompagna tale esperienza lo stile di Garcia che illumina la sala da pranzo con toni del bronzo, dell’avorio e dell’oro, ponendo in evidenza, ancora una volta, l’esprit caldo ed accogliente del Metropole. Impossibile lasciare l’hotel senza aver assaggiato la cucina di chef Takeo Yamazaki. Nel suo YOSHI, unico ristorante giapponese in Costa Azzurra a ricevere la stella Michelin dal 2010, brillano i piatti signature che rispettano la miglior tradizione giapponese. La stessa tradizione che si ritrova nel giardino d’ispirazione giapponese, progettato dall’architetto paesaggista Jacques Messin, che fa da sfondo alle decorazioni del ristorante a firma di Didier Gomez.

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di Elena Barassi

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