Mentecattocomunisti e genetisti contro il razzismo

Il razzismo è la sostanza contaminata con cui le canaglie avvelenano i pozzi delle persone dabbene. Chiunque non si dichiara d’accordo con il loro stolido apostolato, è marchiato come razzista. Ora, sull’organismo di un essere senziente questo veleno ha il blando effetto di uno sciroppo per il gargarozzo, solo più nauseante; eppure moltissimi ne sono ancora vittime. Ultimi in ordine di tempo i titolari di un circolo di Susa, che dopo aver esposto un messaggio digitale in cui dicevano di non voler ospitare nigeriani e senegalesi per rispetto verso la memoria di Desirée, si sono sentiti in dovere di rettificare […]

  

Boldrini, Lucarelli, Lerner e il grullismo ideologico

Il sinistro raglio del catechismo nonpensante è ineluttabilmente arrivato, come annunciato. La patetica goffaggine del rovesciamento ideologico della verità, della realtà, ha il suono somaro della dissonanza cognitiva e guizzo nemertino nei riflessi pavloviani della Boldrini, di Lerner, della Lucarelli, serpeggiando pestilenzialmente fra i nostri avamposti multimediali. «Anzichè trasformare il dolore per la povera Desirée in un set cinematografico in diretta Facebook, il Ministro Salvini lavori nel suo ufficio al Viminale e metta in campo misure concrete per la sicurezza di tutti e tutte. Io sto coi cittadini e le cittadine che non sopportano più degrado, incuria e violenza», scrive […]

  

Immigrati all’inferno

Una ragazzina romana di 16 anni, Desirée. Una ragazzina drogata, stuprata, assassinata da una masnada di clandestini che ci chiedono accoglienza per “motivi umanitari”. Mentre mi si stringe l’anima, raffreddo sentimenti e pensieri, ma non rendo giustizia al bene. Sentimenti e pensieri oggi devono bruciare. Devono incenerire il raglio che presto decollerà rasoterra dalle cavità del nonpensante: «Perché… noi italiani non stupriamo, non assassiniamo?». Ci saranno altre Pamela, avevo scritto con facile e prostrato presagio; perché quei nonpensanti sono i manutengoli del nuovo orrore. E degli orrori a venire. Tu, uomo dal cuore compassionevole e dal prudente discernimento, se sensibilizzerai […]

  

Beppe Sala e il mal d’Africa

Ricordo ancora il pranzo del 23 giugno. Eravamo in tanti, tantissimi, gioiosamente assiepati fra le meraviglie arbustive di Parco Sempione, con l’Arco della piazza a benedire la pace fra di noi, in una tavolata solidale per il pasto dei popoli. Il mio cuore batteva come un tamburo in orchestra, al ritmo dei percussionisti africani che accompagnavano una sfrenata danza di sapori etnici – dal delicatissimo Calulu al pepato Pollo Yassa – pronti a colonizzare il palato di noi ghiottoni, aperti alle esotiche delizie dell’accoglienza in un’inedita Ricetta Milano. E ricordo come fosse oggi le sapienti ed ecumeniche parole del primo […]

  

Sondaggio sui sondaggi

Chi di voi, affezionatissimi, è stato assoggettato a un sondaggio demoscopico? Vi hanno interpellato? 1. Sì, più volte 2. Sì, una volta 3. Mai 4. Non so, non ricordo 5. Salvini fomenta l’odio. Siete un campione affidabile, per numerosità e rappresentatività, perché fra di voi ci sono anche comunisti e interisti. Ve lo domando perché personalmente nessuno mi ha mai pungolato in 20anni abbondanti di comprendonio… eppure siamo sommersi da deliberazioni sondaggistiche, caratterizzate da un infaticabile zelo conoscitivo, calate dall’alto di avamposti accademici di inoppugnabile terzietà: Euromedia Research, diretta da Alessandra Ghisleri; l’onnipresente e vagamente iettatorio Nando Pagnoncelli di Ipsos […]

  

Ritratti: Beppe Severgnini

Del nostro zazzeruto amico vale ciò che Gadda diceva dei pechinesi: «La vitalità di questi mostriciattoli è una cosa incredibile. Verrebbe voglia di accarezzarli, poi di acciaccarli». Come sanno bene i più attenti lettori di questo blog, divido i giornalisti in colposi e dolosi. Severgnini temo sia un intermedio equivoco: da una parte, vittima incolpevole di un provincialismo ancestrale, è autenticamente infatuato delle coglionerie cosmopolite che uggiola agli italiani; dall’altra è un canuto paraculo, zelante secchione della cialtroneria multimediale. Quando ci racconta il mondo – perché lui è un ragazzo di mondo – quando ci parla dell’America – che lui […]

  

“Appenderli per i piedi”

«Sia chiara una cosa. Dobbiamo reagire, indignarci, batterci, denunciarli, resistere fino alle estreme conseguenze, e se sarà il caso appenderli per i piedi. Mai più fascisti». Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, via Twitter.

  

Ritratti: Diego Fusaro

Comunque agisca, l’intellettuale sbaglia. Esordisco assiomaticamente per introdurre una puntata della rubrica che sarà irritualmente un elogio della vittima. Motivato da un accanimento mediatico perseverante, immite, odioso e ingiusto, culminato il 10 ottobre scorso nella trasmissione televisiva Tagadà, condotta da Tiziana Panella, nel corso della quale il filosofo Diego Fusaro è stato annichilito. Ridotto al nulla dal nulla che lo circondava. Ora, l’osservatore avvertito che abbia anche solo intercettato il professore nella sue innumerevoli comparsate televisive, non può non percepire, con il radiorivelatore della ragione, le virtù che il nulla mediatico animalescamente nasa e aggredisce: pensiero, erudizione, educazione. Tre macchie […]

  

Repubblica cieca

«Caro Di Maio, non abbiamo paura: continueremo a raccontare la verità». Questo il titolo del poderoso editoriale firmato Mario Calabresi. La cui parafrasi è: «Detestato Di Maio, ci stiamo cacando in braca: continueremo a taroccare la verità». La letterina di richiamo del direttore di Repubblica al leader dei 5Stelle metterebbe tenerezza, non facesse ribrezzo. Il dettato è infallibilmente pedestre, la cifra stilistica malconcia, e quanto ai contenuti vale ciò che già avevamo segnalato in passato: un genuino compendio della depravazione intellettuale e morale dei galoppini di un regime boccheggiante, chiamati con una pernacchia a fottere l’opinione pubblica e oggi furenti, […]

  

Ritratti: Mario Monti

Il cappotto in Loden è un campione del classico internazionale virile, che emana dal tessuto – armatura e mano – dalle cromie originarie come dalla foggia… i suoi natali rustici, il quotidiano contatto con l’aria aperta e infine la confidenza con pratiche venatorie. Quando la borghesia urbana si impossessò dei capi di ispirazione campagnola o montana, li plasmò, li addomesticò, li snaturò, fino a farne indumenti da città. E da una mantella per contadini tirolesi e poi da nobili cacciatori austrungarici, arriviamo al capospalla degli austeri economisti della Luigi Bocconi. In questa transizione del vestire c’è il filo fantasma di […]

  

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