Dopo un recente trasloco ho capito che molti libri sono sacrificabili. Per esigenze di spazio, innanzitutto, ma anche perché molti non resistono all’esame del tempo. Questo blog vuole parlare dei titoli che resistono e che possono essere passati dalle mani di un padre a quelle di un figlio. Gli editori li chiamano “libri di catalogo”, mentre i superficiali li bollano come “i soliti classici”. Il titolo del blog riprende una mia vecchia rubrica ospitata sulle pagine romane del Giornale in cui intervistavo gli scrittori a casa loro.