26Mar 25
“Non umiliare. Non c’è giustificazione che tenga contro simile delitto eternamente impunito”. E’ l’undicesimo comandamento. Non lo si ritrova nelle tavole della Legge consegnate a Mosè sul monte Sinai. E non lo si ritrova nel catechismo. Ma gli anarchici illuminati lo insegnavano. Soprattutto ai loro figli. Lo seminavano nei terreni del loro futuro. Come ha fatto Giuseppe Manzini con la figlia Gianna. Scorrendo i motori di ricerca su internet si scopre che questa frase è la citazione più famosa e più ricorrente del celebre Ritratto in piedi, il penultimo titolo della scrittrice toscana (uscito nel 1971) che ora Mondadori ripubblica […]
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20Feb 25
La prima volta che ho letto Sulla strada di Jack Kerouac ero un adolescente sul quale faceva presa il mito della frontiera americana, del viaggio e dei primi hippies. In fondo erano gli anni Settanta e un simile “diario” agli occhi di uno sprovveduto adolescente poteva tranquillamente passare per romanzo di formazione (anche senza un lieto fine e una morale da sfoggiare). Di quella lettura ovviamente non mi è rimasto molto. Oltre alla voce narrante (Sal) e alla figura di Dean Moriarty, ricordo le lunghe strade americane e i passaggi raccattati al volo sul pianale di scassati furgoni, stretti a […]
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05Feb 25
I buoni libri sono come le ciliegie: uno tira l’altro. Ed è così che, dopo la lettura di Libera nos a Malo, ho iniziato quella de I piccoli maestri, altra opera di ispirazione autobiografica con la quale Luigi Meneghello ha dato testimonianza della sua militanza nelle milizie partigiane. Anche assaporare la seconda ciliegia ne è valsa la pena. Il racconto parte dall’8 settembre che sorprende il protagonista allievo ufficiale di stanza nel Viterbese. Da lì la risalita verso casa, in Veneto, a piedi o con mezzi di fortuna. Poi la presa di coscienza e l’adesione a una formazione partigiana di […]
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13Gen 25
Testo e contesto. Di solito, quando si fa l’analisi di un’opera letteraria non si esce mai dal campo magnetico creato da queste due forze. Senza il testo il contesto non si comprende, ma è vero anche il contrario. E molti teorici della letteratura sono inclini a pensare che senza quel contesto difficilmente si potrebbe realizzare quel testo. Questa piccola premessa mi serve per raccontare di un insolito incontro. Avvenuto nel bookshop dell’Hangar Pirelli alla Bicocca (Milano). Come si sa, è un luogo straordinario, non fosse altro per quel site-specific rappresentato dalle torri di Anselm Kiefer. Al termine della visita, come […]
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11Gen 25
Penso spesso al biennio 62-63 dell’altro secolo. Sono stati gli ultimi anni di crescita demografica. Gli anni più intensi del boom economico. E in quei due anni sono stati pubblicati libri fondamentali per la nostra storia letteraria. Soprattutto mi impressiona l’idea che nello stesso anno (in questo caso il ’63 siano usciti praticamente in contemporanea capolavori del calibro di La cognizione del dolore, Fratelli d’Italia, Centomila gavette di ghiaccio, Un amore, Lessico familiare e Il compagno don Camillo. Un’annata eccezionale (se si trattasse di vitigni). Al lungo elenco si potrebbero aggiungere uno Sciascia (Il consiglio d’Egitto) e un Calvino (La […]
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09Gen 25
È confortante, ma allo stesso tempo avvilente, prendere in mano un “classico” del Novecento italiano. È confortante perché – se di classico stiamo parlando – avrà una scrittura che colpisce, una voce ben distinta e soprattutto qualcosa di profondo da dire. Così profondo che la sua “attualità” si rinnovella ad ogni lettura. Leggere un simile classico, però, può anche essere sconfortante perché alla fine della rilettura si è tentati di credere che simili livelli non saranno più raggiunti. Qualcuno può dire che sono un passatista. Può essere. In molti casi quest’accusa sarà senz’altro fondata. Non però quando paragono gli esangui esperimenti […]
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04Gen 25
Un piccolo omaggio mi sembra più che necessario. E’ morto David Lodge. L’autore inglese si è spento il primo gennaio ma la notizia è trapelata soltanto oggi. Tra tre settimane circa avrebbe compiuto novant’anni. E’ stato un prezioso accademico di letteratura inglese. E’ stato anche un apprezzato scrittore. Tra i suoi tanti titoli mi piace ricordare la cosiddetta “trilogia del campus” che comprende appunto tre romanzi ambientati e dedicati al piccolo mondo universitario. Di questi vorrei ricordare soprattutto il primo a essere stato tradotto in italiano grazie anche a un endorsement prestigioso come quello di Umberto Eco. Era la fine […]
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22Nov 24
Tempo fa, frequentando le librerie, la mia attenzione più volte è stata attirata da una proposta commerciale a dir poco enigmatica. Uno scaffale promuoveva libri incartati come “regali al buio”. Un gioco divertente, mi ero trovato a pensare. Però niente più che una probabile perdita di denaro senza alcuna garanzia di ottenere il successo sperato. E se il libro in questione fosse un classico? Uno di quelli che non mancano mai nelle biblioteche domestiche? Sicuramente il rischio di regalare un “doppione” è alto. E se poi si tratta di una novità il rischio è un altro: non incontrare i gusti […]
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12Nov 24
Ho appena finito di leggere L’uomo senza qualità nella vecchia edizione Einaudi (con la splendida traduzione di Anita Rho). Era da tanto che mi ripromettevo di colmare questo gap. D’altronde il romanzo di Robert Musil è definito un classico del Novecento, una delle opere più importanti della letteratura mondiale, frutto del lavoro di un’intera vita proprio come lo sono stati l’Ulisse di Joyce e Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Mi limito qui a dire che questa lettura è stata un’impresa davvero faticosa. Ben più stancante dell’Ulisse e senz’altro meno seduttiva del romanzo di Proust. Qui manca l’irriverenza e […]
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31Ott 24
C’è una distanza siderale tra il Pablo della famosa canzone di Francesco De Gregori e il Pablo protagonista di una dei romanzi brevi che compongono il trittico Certe sere Pablo di Gabriele Pedullà (Einaudi). Eppure hanno raggiunto la propria “fama” negli stessi anni. Quegli anni Settanta legati ormai indissolubilmente alla militanza politica, al terrorismo e alla patina ideologica che tutto avvolgeva in un abbraccio spesso soffocante. Il primo, il Pablo del “Principe”, è una vittima. Un povero operaio emigrato, morto in un cantiere poco attrezzato. Il secondo è un capopopolo, un “primo della classe” che negli anni della “militanza obbligata” […]
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