12Gen 20
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Soffiano alle nostre porte gelidi venti di guerra e, una volta di più, la classe politica nostrana si rannicchia aspettando e sperando che la bufera passi in fretta. Intanto, al di fuori dei palazzi del potere, le contrapposte tifoserie si accendono, esasperando e volgarizzando ogni dibattito, ogni confronto, ogni ragionamento. Il nostro peso sugli eventi mondiali è nullo ma quasi nessuno sembra preoccuparsene. È il destino di un Paese a sovranità limitata che ha scelto un’eterna vacanza della Storia. Amen. Eppure vi fu un tempo in cui le élites misuravano con pragmatismo gli scenari globali e valutavano con ponderazione e […]
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09Dic 19
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Lo scorso ottobre il Moscow Times ha rivelato che almeno sette contractors russi erano morti in Mozambico dopo essere caduti in una serie d’imboscate effettuate ai miliziani jihadisti di al-Sunnah, una gemmazione africana dello Stato Islamico. La notizia ha acceso i riflettori sia sull’inquietante avanzata della guerriglia fondamentalista sunnita nell’Africa meridionale sia sulla presenza, sino allora discreta, dei “soldati di ventura” di Mosca nel Continente. I 160 uomini presenti nell’antica colonia portoghese a fianco dell’esercito regolare si sommano alle altre unità combattenti attive nella Repubblica Centroafricana, in Sudan e in Cirenaica con le truppe del generale Haftar. Un piccolo esercito […]
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12Nov 19
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La narrazione dominante ci presenta l’Africa come un immenso disastro, un continente stremato dai conflitti e dalle carestie, un “cuore di tenebra” che inghiotte ogni speranza. Ovviamente le colpe sono tutte e soltanto del rapace imperialismo europeo — e non importa che la parentesi coloniale sia durata appena 80 anni, dalla conferenza di Berlino del 1884 ai primi anni Sessanta del Novecento… — e le migrazioni sono la giusta, ineluttabile e inarrestabile punizione per “l’uomo bianco”. Dunque pentitevi e aprite subito porti e città. Una visione ideologica, semplicistica e sbagliata. L’Africa è plurale. Vi sono le Afriche, «una rete di […]
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09Nov 19
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Alle 18.57 del 9 novembre di 30 anni fa crollava il Muro di Berlino. All’improvviso. In una drammatica conferenza stampa l’imbarazzato Gunther Schabowski — membro del Politburo della SED, l’agonizzante partito comunista tedesco orientale — annunciava balbettando l’immediata apertura delle frontiere. Dopo pochi minuti una folla enorme di cittadini della Repubblica Democratica Tedesca iniziò a premere sulla barriera. Alle 23, in mancanza di direttive, il colonnello Harald Jager, uomo di buon senso, diede l’ordine alle guardie d’aprire il passaggio. Dall’Est una valanga umana si precipitò attraverso i varchi per abbracciare i cittadini dell’Ovest. Quella notte storica segnò il termine della […]
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19Ott 19
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Nel carnevale di premioni, premietti e premiolini letterari che affligge l’interno Stivale, Acqui Storia rappresentava una lodevole eccezione. Merito di Carlo Sburlati, intellettuale libero e anticonformista che in undici anni di direzione aveva trasformato la manifestazione, innalzandola da kermesse provinciale, con una ventina scarsa di titoli, a raffinata vetrina internazionale, con oltre duecento libri in concorso. Nel 2017 la magia si è interrotta. Passata ai Cinque Stelle l’amministrazione comunale, Sburlati è stato ruvidamente allontanato dalla direzione e le giurie — un tempo di qualità — sono state gradualmente “bonificate” nel segno del conformismo o/e della convenienza. Esageriamo? No. Oggi ad […]
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07Ott 19
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«Quanto costa la Groenlandia?». In molti, quest’estate, hanno pensato che fosse l’ennesimo scherzo di Donald Trump. Ma quella del presidente statunitense — personaggio stravagante ma di certo non uno stupido, anzi — era molto di più di una battuta. Quasi un programma… Nulla di nuovo, in verità. Ogni amministrazione di Washington ha sempre guardato con attenzione ai destini della più grande (e fredda) isola del mondo, mal sopportando — sempre alla luce della fatidica dottrina Monroe — l’autorità della Danimarca su un territorio geograficamente appartenente al continente americano. La proposta trumpiana, poi, non è una novità assoluta. Nel 1867 gli […]
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28Set 19
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Buone notizie dalla Sicilia. Grazie ad un Fondo speciale dell’assessorato ai Beni Culturali, tornano a vivere tre borghi rurali edificati circa 80 anni fa; un piccolo frammento dell’irrealizzato progetto di riforma agraria lanciato da Benito Mussolini il 20 luglio 1939 al fine scardinare il latifondismo (e il parellelo substrato mafioso) e creare un’inedita borghesia rurale e un nuovo sistema fondiario. Un piano decennale che prevedeva la valorizzazione di 500mila ettari con la costruzione di oltre 20.000 case e un centinaio di centri rurali; a causa del conflitto, “l’assalto al latifondo” rallentò ma si continuò a costruire e otto borghi (tutti […]
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01Lug 19
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«Siamo stati vinti, e questo non bisogna dimenticare; ma anche i vinti hanno una dignità da serbare, e anche i vinti hanno o trovano armi per difendersi specialmente nella molteplicità cozzante degli interessi del mondo; e operare per l’Italia e frenare anche il mal animo, la cupidità e la prepotenza inglese, si può, ma richiede uomini che abbiano occhio acuto e braccio fermo». Così, il 12 luglio 1944, scriveva sconsolato Benedetto Croce all’indomani delle sue dimissioni dal governo guidato dell’inetto Bonomi. Ma nel disastro epocale seguito al 25 luglio e all’8 settembre ‘43, uomini di tal fatta non c’erano; restava […]
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23Giu 19
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C’era una volta il gollismo, il rutilante totem francese eretto da Charles de Gaulle nel immediato dopoguerra sulle macerie della sconfitta del ’40 e le tante bugie sulla finta vittoria del ‘45. Un capolavoro politico degno di Macchiavelli. Per 70 e più anni la creatura dell’arcigno quanto geniale fondatore ha troneggiato e ingombrato la scena politica gallica. Con alterne fortune, certo. Nel 1947 la prima presidenza gollista fu soffocata nella culla dai maneggioni della Quarta repubblica, poi la fondazione del Rassemblement du Peuple Française e una sofferta “traversata nel deserto” conclusasi con il trionfale ritorno, nel maggio 1958, del generale […]
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29Apr 19
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I mass media nostrani strillano di trionfo dei socialisti spagnoli e tirano un sospiro di sollievo. Le cose però sono un po’ diverse. Come a malincuore ammette Aldo Cazzullo sul Corriere la «vittoria è più tecnica che numerica. Più nei seggi che nei voti. La somma dei tre partiti di destra — Pp, Ciudadanos e Vox — è molto vicina a quella dei socialisti e di Podemos. Ma il sistema elettorale punisce la frammentazione». Di certo la scena politica spagnola rimane in pieno movimento e difficilmente i risultati delle elezioni del 28 aprile potranno innescare una fase di stabilità. Troppi […]
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