05Feb 21
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Nella narrazione dominante l’Africa è un immenso disastro, un continente stremato dai conflitti e dalle carestie, un “cuore di tenebra” che inghiotte ogni speranza. Ovviamente le colpe sono tutte e soltanto del rapace imperialismo europeo — e non importa che la parentesi coloniale sia durata lungo appena 80 anni, dalla conferenza di Berlino del 1884 ai primi anni Sessanta del Novecento… — e le migrazioni sono la giusta, ineluttabile e inarrestabile punizione. Dunque pentitevi e aprite subito porti e città. Una visione ideologica, superficiale e sbagliata cui corrisponde una vulgata opposta e altrettanto errata quanto perdente: beatificare defunti passati imperiali, […]
Il blog di Marco Valle © 2024
25Dic 20
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Nella narrazione corrente il 1960 è ricordato, un po’ superficialmente, come l’anno delle indipendenze africane. Nell’arco di pochi mesi — dal primo gennaio al 28 novembre — la Francia gaullista liquidava gran parte del suo impero. Per il canuto generale, ansioso di chiudere la sanguinosa e costosissima partita algerina, i possedimenti africani erano ormai un peso politico ed economico insopportabile. Meglio andarsene alla svelta per poi, come sarà con la rete economica della “France-Afrique” e il franco CFA, tornare in altre forme. Più felpate e micidiali e decisamente più convenienti Tra le rare voci critiche, vi fu quella del dottor […]
Il blog di Marco Valle © 2024
14Apr 20
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Un piccolo angolo d’Africa molto affollato. È Gibuti, il micro Stato (circa 900mila abitanti su 23mila kmq) indipendente dalla Francia dal 1977. Decisamente un posto inospitale: sabbia, roccia lavica, caldo atroce e ancora molta miseria. Eppure l’ex “Territorio degli Afar e Issa”, già Somalia francese, interessa a molti. Merito della geografia che ha inchiodato la desolata repubblica proprio sullo stretto di Bab al Mandab, la “Porta delle lacrime” da cui transitano ogni anno circa 25mila navi e il 40 per cento delle forniture mondiali di petrolio. Per quasi un secolo la strategica posizione è stata controllata dall’antica potenza coloniale e […]
Il blog di Marco Valle © 2024
09Dic 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Lo scorso ottobre il Moscow Times ha rivelato che almeno sette contractors russi erano morti in Mozambico dopo essere caduti in una serie d’imboscate effettuate ai miliziani jihadisti di al-Sunnah, una gemmazione africana dello Stato Islamico. La notizia ha acceso i riflettori sia sull’inquietante avanzata della guerriglia fondamentalista sunnita nell’Africa meridionale sia sulla presenza, sino allora discreta, dei “soldati di ventura” di Mosca nel Continente. I 160 uomini presenti nell’antica colonia portoghese a fianco dell’esercito regolare si sommano alle altre unità combattenti attive nella Repubblica Centroafricana, in Sudan e in Cirenaica con le truppe del generale Haftar. Un piccolo esercito […]
Il blog di Marco Valle © 2024
12Nov 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
La narrazione dominante ci presenta l’Africa come un immenso disastro, un continente stremato dai conflitti e dalle carestie, un “cuore di tenebra” che inghiotte ogni speranza. Ovviamente le colpe sono tutte e soltanto del rapace imperialismo europeo — e non importa che la parentesi coloniale sia durata appena 80 anni, dalla conferenza di Berlino del 1884 ai primi anni Sessanta del Novecento… — e le migrazioni sono la giusta, ineluttabile e inarrestabile punizione per “l’uomo bianco”. Dunque pentitevi e aprite subito porti e città. Una visione ideologica, semplicistica e sbagliata. L’Africa è plurale. Vi sono le Afriche, «una rete di […]
Il blog di Marco Valle © 2024
09Feb 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Per la Cina il 2018 è stato un anno complicato ma fruttuoso. Sebbene il Pil sia cresciuto “solo” del 6,5 per cento — il dato più basso dal 2009 — la Repubblica popolare ha retto senza troppi danni (almeno apparentemente) l’offensiva di Trump e prosegue nella sua espansione economica, politica e militare. Ovunque e comunque. Con pragmatismo e spregiudicatezza, senza più alcun timore — come incita il presidente “eterno” Xi Jinping — di «osare, di avere grandi ambizioni». Una strategia di lungo periodo che gradualmente sta modificando gli assetti geopolitici e geoeconomici mondiali. L’obiettivo ormai esplicito è conquistare il primato […]
Il blog di Marco Valle © 2024
25Ott 18
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
C’era una volta l’Africa Orientale Italiana, l’AOI. Il piccolo impero dell’ultima delle grandi potenze d’Europa. Una costruzione effimera, fragile ma non indegna. Anzi. A differenza dei blocchi britannici e francesi e dei loro prolungamenti olandesi, belgi e portoghesi (i tedeschi furono eliminati nel 1918), l’esperienza italiana — dal 1869 sino al 1942 e, poi, nel decennio d’amministrazione fiduciaria della Somalia (1950-60) — ebbe una sua originalità e un successo limitato ma significativo. Ovviamente, vi furono luci e ombre, successi e fallimenti, efferatezze e progresso: un mescolone arci-italiano di sentimenti, progetti, velleità, opere. Al netto, l’AOI rimane uno dei pochi capitoli […]
Il blog di Marco Valle © 2024
01Set 18
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
In questa stramba estate trascorsa tra porti prima chiusi e poi aperti, ministri “cattivisti” ed ex ministri “buonisti”, politici guasconi e pessimi magistrati, rare sono state le voci ragionanti. Certo, gridare, rumoreggiare, insultare, semplificare piuttosto che riflettere e analizzare un fenomeno epocale come le migrazioni africane è sicuramente più facile e, sull’immediato, pagante. A destra come a sinistra. Da qui le strampalate kermesse sinistrose di Catania e Milano o le “grida” (ricordate Manzoni?) governative e le boutades “navaliste” di certi destrosi ignari di ogni nozione di Diritto del mare. Eppure in questo tsunami di sciocchezze e banalità si scorge anche […]
Il blog di Marco Valle © 2024
08Set 17
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
La crisi degli sbarchi, nonostante gli occhi spiritati di Gino Strada e l’ondata d’isteria dei vari “filantropi”, sembra essersi fermata. Grazie a Marco Minniti, un ministro di ferro in un governo di latta, l’invasione dei disperati è stata tamponata. Un dato positivo ma fragile e terribilmente provvisorio. Se in qualche modo oggi la Libia “tiene” e trattiene, i negrieri stanno dirottando il loro carico di dolente carne umana su altre strade: la Spagna, i Balcani, il Mar Nero. Non illudiamoci. Dall’Africa più disperata milioni di esseri umani pieni d’illusioni e rabbia premono sui nostri confini. Uno tsunami. Per fermarlo non […]
Il blog di Marco Valle © 2024