L’onda turca. Il “grande gioco” geopolitico di Erdogan

«Non perdete mai di vista Cipro, perché per noi quell’isola è importante». Con queste parole negli anni Trenta del ‘900 Mustafa Kemal Ataturk indicava ai suoi soldati la direttrice di marcia della nuova Turchia laica e repubblicana. Per il Gazì il destino della Nazione era nel mare, anzi nei mari che oggi la circondano — Mediterraneo e Mar Nero — e in quelli che lambivano — Caspio, Mar Rosso, Golfo Persico, Oceano Indiano — il defunto impero ottomano. Apparentemente un paradosso per il leader che aveva spostato la capitale dal Bosforo all’arido centro dell’Anatolia preferendo alla cosmopolita (e balneare) Istanbul […]

  

Da schiavo ad ammiraglio. Uccialì il corsaro, una vita tra due mondi

All’indomani della conquista dell’Egitto (1517) gli ottomani, preoccupati come (e forse più) dei veneziani, dall’intrusione dei portoghesi nell’Oceano Indiano che infrangeva il monopolio sul commercio delle spezie, le preziose “scintille d’Oriente”, decisero di riaprire l’antico Traianos potamos, il passaggio tra il Mediterraneo e il Mar Rosso già operativo in epoca faraonica, romana e bizantina. Insomma, il “nonno” dell’attuale Canale di Suez. Come riportano nei loro diari i viaggiatori (o agenti segreti veneziani? Non lo sappiamo…), tra il Cinquecento e il Seicento, i sovrani di Costantinopoli cercarono a più riprese di ripristinare l’antica idrovia. Nel 1529 Alvise Roncignotto segnalò al governo […]

  

I turchi a Tripoli, a Mogadiscio, a Cipro

Piaccia o meno, la liberazione di Silvia Romano ha evidenziato una volta di più il ruolo della Turchia in un’area che, a torto o ragione, per decenni abbiamo considerato un’appendice periferica del nostro “cortile di casa”. La Somalia. Andiamo per ordine. Per riportare a casa la giovane cooperante milanese — un’altra vittima, come Giulio Regeni, di imbarazzanti superficialità o/e loschi intrighi — i nostri servizi hanno dovuto trattare e mediare con i terminali di Recep Tayyip Erdogan, il padre padrone della Turchia, e i suoi alleati qatarioti. Un gioco pericoloso e molto costoso. Non solo in termini economici immediati — […]

  

La Cina troppo vicina. Le ancore di Pechino nel Mediterraneo

Per la Cina il 2018 è stato un anno complicato ma fruttuoso. Sebbene il Pil sia cresciuto “solo” del 6,5 per cento — il dato più basso dal 2009 — la Repubblica popolare ha retto senza troppi danni (almeno apparentemente) l’offensiva di Trump e prosegue nella sua espansione economica, politica e militare. Ovunque e comunque. Con pragmatismo e spregiudicatezza, senza più alcun timore — come incita il presidente “eterno” Xi Jinping — di «osare, di avere grandi ambizioni». Una strategia di lungo periodo che gradualmente sta modificando gli assetti geopolitici e geoeconomici mondiali. L’obiettivo ormai esplicito è conquistare il primato […]

  

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