di Elena Luraghi

@elenaluraghi

 

Qual è la prima cosa che vi colpisce in un albergo? La posizione (immersiva, scenografica, panoramica…), l’atmosfera familiare, la qualità del servizio, la raffinatezza del ristorante? A me, personalmente, tutte queste cose insieme. È come un puzzle dove ogni tassello è parte integrante di uno stesso ensemble: lo plasma elevandolo a categoria dello spirito in quel vasto mondo dell’ospitalità dove oggi, nell’era post Covid, la necessità primaria non è più quella di immergersi nel lusso (lo diamo per scontato), bensì di vivere un’esperienza.

 

Qui, dove il soggiorno è glamour

All’hotel Santa Caterina di Amalfi, l’esperienza del soggiorno si declina in un percorso sensoriale d’ampio respiro, dove il fascino della location (una villa tutta bianca al centro di un giardino terrazzato che accarezza la scogliera), va di pari passo con la qualità dei servizi. Attorno, il profumo dei fiori e dei limoni (Sfusato amalfitano, il migliore), davanti l’azzurro del mare all’imbocco del borgo eletto da oltre mezzo secolo a meta glamour di fama planetaria, quando qui arrivavano star internazionali e fioccavano storie d’amore che riempivano le pagine dei rotocalchi (una in particolare, quella fra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman). Oggi non è cambiato molto, a parte qualche piccolo lifting e l’inevitabile turnover generazionale. Il fascino, quello di sicuro è immutato.

 

Buen retiro esclusivo

«Siamo nate per accogliere. Da sempre, da quando eravamo piccole la nostra famiglia si occupa di ospitalità», raccontano con piglio le due sorelle Giusi e Ninni Gambardella, discendenti di quel Crescenzo Gambardella che nel 1904 ebbe l’intuito di trasformare in hotel la villa liberty di famiglia aggrappata alla scogliera. Allora erano solo sei camere, sufficienti per dettare le regole di un gioco fatto di passione e tanto impegno, che avrebbe trasformato il Santa Caterina (che di camere oggi ne conta 66) nel buen ritiro più esclusivo di Amalfi, set di molti film e affiliato The Leading Hotels of the World. Se sono in vena, le due sorelle vi racconteranno di quando Liz Taylor e Richard Burton passeggiavano nella limonaia, o di come proprio qui, nelle suite dell’hotel, è sbocciata la storia d’amore fra Brad Pitt e Angelina Jolie. Più decine di altri aneddoti di Vip e politici che al Santa Caterina forse non si sono innamorati, ma hanno dato prova di apprezzare con gusto scialatielli, cruditè di pesce e cremosi dessert al limone.

 

Cene stellate vista mare

Il consiglio? Gustatevi tutto, ogni singola proposta che vi faranno. Dal relax sulla spiaggia privata abbracciata dalla vegetazione, ai pasti – pizza napoletana e grigliate freschissime – sotto il pergolato del Beach Club, ai massaggi all’Oro di Amalfi (leggi, limone). Sublime la cena davanti alle vetrate vista-mare del ristorante stellato Glicine dove Giuseppe Stanzione, giovane chef campano cresciuto nelle grandi cucine del mondo (Cina, Thailandia, California, poi Il Convivio Troiani a Roma e la Locanda Solarola a Castel Guelfo), mette tutto il suo talento nella creazione di ricette magiche. Fra le proposte evergreen: cocktail di crostacei con pomodorini gialli del Vesuvio, tartara di manza podolica con crema di ricotta, nocciola di Giffoni e tartufo, riso di semola, aglio, olio e peperoncino con granchio reale e briciole di pane croccante, seguiti da rombo, acetosella e gelato ai ricci di mare. Post scriptum, ottime le varianti per vegani e celiaci: provate personalmente – un po’ per scherzo, un po’ per necessità – dalla sottoscritta.

 

Per altre informazioni: Doppia da 550 euro, www.hotelsantacaterina.it e https://it.lhw.com

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