22Apr 22
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Pubblichiamo una nuova analisi dell’esperto di comunicazione Fabrizio Amadori sulla guerra tra Russia e Ucraina. «Oggi si vedono soprattutto due potenze darsi da fare per sostenere l’Ucraina. Una sono gli Stati Uniti e l’altra è il Regno Unito. Entrambe tali potenze hanno fornito armi di difesa a Kiev e sono pronte a spingersi oltre, a fornire anche armi di offesa, con buona pace di chi sostiene che dato che l’Ucraina è destinata a perdere tanto vale che lo faccia subito così da evitare ulteriori, inutilissimi spargimenti di sangue, anche se a dettare le condizioni di pace fossero gli invasori […]
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02Mar 22
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Pubblichiamo un’altra riflessione dell’esperto di comunicazione Fabrizio Amadori sul conflitto russo-ucraino «Da addetto stampa, ho seguito alcuni grandi dissidenti russi giunti a Milano a partire dal lontano 2007, compreso Boris Nemtsov di cui si è commemorata la morte il 27 febbraio. Nelle conversazioni con loro, come dai loro libri, era sempre emerso il tema del carattere del “dittatore” di Mosca, in quanto elemento importante per spiegare le sue scelte scellerate. Ovviamente, non solo numerosi politici digiuni di cultura internazionale, ma anche molti uomini di cultura italiani sono spesso sembrati lontani, per anni, dal comprendere quanto aspetti non solo razionali ma […]
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27Giu 16
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Dopo la Brexit, l’Italia ha buone probabilità di attrarre aziende ed istituzioni europee al momento basate a Londra, come ad esempio l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) che dovrà trovare una nuova sede in un Paese dell’Unione. Il forte tessuto industriale farmaceutico, secondo la società di consulenza Frost & Sullivan, mette l’Italia tra i Paesi meglio posizionati per offrire all’Ema un territorio ottimale dove poter collaborare con industria, ospedali d’eccellenza e start-up innovative. La presenza in Italia dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (l’Efsa che ha sede a Parma) potrebbe altresì aiutare ad attrarre l’Ema, dal momento che a livello globale emerge un chiaro […]
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08Mar 13
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[photopress:063_Campari_1922_Mochi.jpg,full,centered] Campari è una multinazionale e piace alla Borsa proprio per la sua capacità di rifornire i bar e le aristocratiche cave à liqueurs dei salotti buoni da New York a Mosca, da San Paolo a Sidney. Un vantaggio competitivo che le consente di ammortizzare la debolezza del mercato europeo. Ecco perché, malgrado i problemi delle vendite in Italia (tra recessione e stretta del nuovo impianto normativo), Citi consiglia ai propri clienti di investire su Campari giudicandola «one of the best midcaps in Italy»: il giudizio è buy (comprare) con un target price di 6,75 euro. Per gli esperti di Mediobanca la casa […]
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