12Nov 14
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I consumatori finalmente «sanno e sono liberi di scegliere se comprare o meno un certo prodotto», ha sentenziato ieri la neopaladina delle oche Milena Gabanelli, dopo essersi presa sostanzialmente della scema dal papà di Prada, Patrizio Bertelli, per aver fatto apparire la Moncler una sorta di sadomasochista che spenna le sorelline di Paperina, affama i suoi fornitori e buggera la clientela con prezzi che sanno di rapina. Ora a lady Gabanelli dobbiamo diverse inchieste meritorie, ma questa volta ha sbagliato di grosso. Insomma, lasciateci dire che i radical chic delle piume ci hanno proprio rotto le scatole. Perdonate lo sfogo […]
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17Lug 13
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Il vicedirettore vicario del Giornale, Nicola Porro ha già cucinato in una delle sue «zuppe» i principi del Foro, che seguono gli affari della grande finanza italiana. Wall & Street si concentrano invece ora su Sergio Erede, l’avvocato che forse ha tratto dalla storica bellicosità della natale Firenze, quell’acribia che gli consente uno score di successi da far impallidire gran parte dei concorrenti. L’ultimo grattacapo di cui si è fatto carico Erede, a 73 primavere, è il ricorso presentato dal numero uno di Prada, Patrizio Bertelli, per strappare la storica confetteria milanese Cova dalle mani dei francesi di Lvmh, che aveva […]
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28Giu 13
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Ci risiamo! Ancora una volta occorre commentare il passaggio a un investitore estero di un’eccellenza del «made in Italy». Anche la mitica Pasticceria Cova di Milano, infatti, diventerà transalpina. La multinazionale Lvmh (quella di Louis Vuitton, per intenderci) ha acquistato la maggioranza dell’azienda meneghina. Nessun dettaglio è stato reso noto: quello che conta è che Cova entrerà nel portafoglio del gruppo guidato da Bernard Arnault dopo Bulgari, Fendi, Emilio Pucci e e Acqua di Parma. Le sorelle Paola e Daniela Faccioli, ex proprietarie della società, continueranno ad essere presenti non solo nel capitale, ma anche nel management. Vi risparmiamo la solita […]
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14Mag 13
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Nelle quotidiane diatribe politico-finanziarie c’è un aspetto che si dimentica molto facilmente. E non è secondario: tutta la nostra economia si regge sulla produzione. Di beni, non di servizi, giacché questi ultimi diventano fruibili solamente se il sistema economico è in grado di generare redditi. Ad esempio: i servizi di telefonia mobile hanno senso se e solo se c’è un’amplissima domanda che li giustifichi. Senza il commercio di beni prodotti dalle industrie, senza un tessuto industriale una società si riduce al solo soddisfacimento dei bisogni primari, come durante l’epoca feudale. Questa premessa è d’obbligo perché stiamo per parlare di un […]
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18Feb 13
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[photopress:TAX.jpg,full,centered] I tagli delle tasse promessi dai partiti italiani nei loro programmi elettorali ammontano a circa 150-225 miliardi di euro. Questo il calcolo di Mediobanca Securities. La dura realtà è che contrariamente alle promesse, Imu, Irpef, Iva e Tares sono destinate ad aumentare dal luglio 2013, a causa degli aumenti precedentemente concordati – sottolinea però lo studio – e questo certo non andrà a favore della fiducia dei consumatori e della crescita. L’Irap potrebbe essere invece ridotta (e sarebbe positiva per le banche), ma una sua abolizione è irrealistica, poichè i suoi introiti sono pari al 2,5% del pil. Tagliare le […]
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15Ott 12
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Dal panciotto di Enrico Cuccia alla doctor bag di Miuccia Prada: Mediobanca veste Prada ed espone in vetrina il cartello outperform, il gruppo della moda di Patrizio Bertelli si muoverà sul listino di Borsa meglio del resto del mercato. La previsione è contenuta nella tradizionale wake up call compilata dagli analisti di Piazzetta Cuccia, secondo cui il titolo potrebbe arrivare a quota 67,76 dollari di Hong Kong. Dal punto di vista del bilancio Prada dovrebbe chiudere l’anno con ricavi per 3,25 miliardi e un margine operativo lordo superiore al miliardo. Il gruppo conferma di voler inaugurare 80 punti vendita ogni anno così da arrivare a quota […]
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09Ott 12
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Lo sappiamo, le griffes sono una voce di spesa della quale non si vuole (o non si può) fare a meno. Sfoggiare un capo firmato o omaggiare la propria signora con una borsa all’ultimo grido fanno parte della grammatica quotidiana del nostro vivere. C’è la possibllità di cambiare: le marche di lusso possono anche darci del denaro e non solo alleggerirci il portafogli. Secondo Credit Suisse, il settore luxury è ancora al di sotto dei suoi massimi storici e il premio che il mercato riconosce a questi titoli rispetto a quelli più «tradizionali» è sostenibile. Cosa scegliere dunque dalla vetrina? Gli analisti svizzeri ricordano […]
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