In un blog che parla di classici non si può non segnalare un’iniziativa che mette insieme appunto un social network e un grande autore. Per celebrare la nascita di Boccaccio, avvenuta 700 anni fa, la Società Dante Alighieriha ideato insieme alla rivista Madrelingua  un concorso letterario. Fino ai primi di novembre novembre si può partecipare alla riscrittura del Decameron in 200 tweet ovvero in messaggi di 140 battute (due per ogni novella: uno narrativo e uno in metrica. I lettori di @la_dante possono partecipare inviando ogni giorno le loro versioni sintetiche via Twitter, ma anche via Facebook (www.facebook.com/sdaMadrelingua). I 10 migliori tweet proposti saranno premiati nel corso di un evento entro la fine dell’anno. Il presupposto dell’idea è che i social di nuova generazione che, come Twitter, si basano su formati estremamente sintetici, incoraggino la sintesi critica dei contenuti forse più di altri strumenti. La sintesi e il potenziale innovativo di un tweet hanno così suggerito un’idea tutto sommato semplice: riscrivere un’opera famosa e antica secondo un punto di vista solo in apparenza diverso da quelli del passato. D’altronde, hanno pensato i responsabili del progetto, non è forse una “rete sociale” quella formata da un gruppo di giovani riuniti a raccontare storie all’interno di una cornice vincolante? Dieci giornate, il tema fisso, ed ecco che il gruppo dei novellatori somiglia molto a una tweet-community. La vicinanza con le forme poetiche, che dal canto loro alimentano e “irrigano” la freschezza della lingua italiana (secondo una felice definizione di Massimo Arcangeli), eleva dunque il tweet al rango di “motore poetico” che fa marciare una comunità di follower in sensibile aumento. Solo nel mese di agosto, i profili Twitter collegati a quello della Dante Alighieri sono saliti a quasi 1800 (prima erano 1200); molti di loro contribuiscono attivamente all’hashtag #14000DB (l’etichetta del progetto), sia attraverso l’invio di contenuti, sia con attività spontanee di organizzazione e diffusione. Risulta così fondamentale il contributo dei partecipanti per la riuscita di una scommessa di scrittura collettiva che ha voluto puntare su un testo non facile, anche se fondamentale per la lingua italiana. Alla fine del periodo di raccolta dei tweet si potrà capire la portata del progetto e quanto effettivamente un social network può interagire con la lettura e la fruizione di classici come il Decameron di Boccaccio. In attesa di capire chi vincerà la sfida (e soprattutto come e con quali risultati “poetici”), ecco dove trovare le informazione del progetto: www.ladante.it/madrelettera/presentazione.pdf o possono essere richieste a v.noli@ladante.it

 

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