Lavoratori, schiavi del III millennio

Nella stessa giornata l’inventore di WhatsApp ci raccontava dei suoi inizi con soli 10euro e ci invitava ad essere dei self-made man, e i fattorini di Foodora che consegnano a domicilio pasti ordinati attraverso un app del telefonino si ribellavano pubblicamente per le condizioni di lavoro. Immagine tragica ma chiara del nostro tempo. Da una parte, chi vive ai piani alti ci invita ad essere imprenditori pronti a mettersi in gioco e dall’altra, ragazze e ragazzi, pagati poco, senza copertura per gli infortuni e obbligati a riparare a proprie spese pure la bici, fanno invece la loro piccola rivoluzione proletaria. […]

  

Dario Fo, giullare a corte

Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura. Già questo basta a segnare in profondità la fiacchezza di un tempo come il nostro; a definirlo fin nel suo più piccolo anfratto. Ero rimasto alla letteratura russa, ai Pirandello, agli Ungaretti e invece, in età matura, tocca sopportare lunghi peana nei confronti dei Camilleri e dei Dario Fo. Poi è arrivato anche il Nobel a Bob Dylan e la mazzata finale mi è stata servita direttamente sui denti. Eppure, se sappiamo ben interpretarli possiamo trarre giovamento da questi fatti. Sono segni della inutilità di certi idolatrati premi letterari. Servono a spegnere le […]

  

Sindacati, inutili catafalchi.

All’università fui costretto a fare la tesi di laurea sul movimento cooperativo cattolico. E il termine ‘costretto’ non è un eufemismo. I professori dilatavano i tempi di assegnazione e l’anno di militare era sempre più vicino. Avevo tutt’altre idee per la testa ma nel medio termine mi fu prospettata solo questa possibilità. Avessi insistito su temi a me cari, sarebbero passati almeno due anni. Dunque , partì male e finì peggio perché avendo molti pregiudizi sul sindacalismo non mi appassionava l’idea di stare chino sui libri. Avevo nella testa quello a me più prossimo, ideologizzato e fuori dal tempo; che […]

  

Nato da tre genitori. Povero Abrahim

Mai mettere limiti alla Tecnica, la dea del nostro tempo; quella con la ‘T’ maiuscola tanto bistrattata dai più strenui paladini del progresso. Essi infatti non credono al quadro deterministico che spesso la realtà impone ad ognuno. Sono convinti che l’uomo sia responsabile e capace di fermarsi un attimo prima di delegare definitivamente tutto alle ‘macchine’. Ne ho trattato ampiamente in un mio recente volume (Umanità al tramonto. Critica della ragion tecnica) e perciò non mi attardo sulle analisi filosofiche, etiche o teologiche, così come non mi soffermo sul fatto che la nostra tracotanza prima o poi sarà punita (i […]

  

I partigiani e Albertazzi

L’Associazione nazionale partigiani mena fendenti da tutte le parti pur di rendere manifesta la propria contrarietà alla cittadinanza onoraria a Giorgio Albertazzi da parte del comune di Volterra. Tale accanimento non sappiamo se definirlo liminare alla follia ideologica o alle pratiche di una dozzinale dialettica tutta italiana. Per Pia dè Tolomei di Lippa, vedova di Albertazzi, è una <<vergogna strumentale>>. Ma la signora si è contenuta mentre invece non bisogna lasciare la presa. Io parlerei invece di amenità allo stato puro. Di paranoia mista a manie di protagonismo con aggiunta, in qualche caso, di appannamento dato dall’età avanzata; anche se, […]

  

Caro Mentana, prima gli italiani.

Caro Direttore Mentana, hai parzialmente ragione. Un attimo dopo il boato terrificante di una terra che si squarcia e divora per sempre storie personali e collettive e mentre c’è chi scava i morti o tenta di salvare creature di pochi anni, è da sciacalli intorpidire le acque. C’è da fare una sola cosa: rimboccarsi le maniche ognuno a proprio modo; con donazioni, andando in quei luoghi, mettendosi a disposizione della Caritas e di altre associazioni sempre attive sul territorio. Però, come dicevo, hai parzialmente ragione. Conosciamo le manchevolezze del nostro Paese e delle istituzioni. Sappiamo cosa accade solitamente in ogni post-terremoto. […]

  

La figlia del ministro Padoan fa la barricadera

La figlia del ministro Padoan fa la barricadera. Sulla sostanza della lotta nulla da eccepire. Da quello che si è capito questi attivisti di cui fa parte Veronica Padoan, appartenenti alla rete «Campagna in lotta», monitorano vicende poco chiare legate a Rignano Garganico dove si troverebbe una baraccopoli con 2.000 lavoratori agricoli extracomunitari. Dunque, poco da dire sull’impegno politico che parrebbe dalle informazioni fin qui rese note dalla stampa anche condivisibile. Ma il fronte dialettico è un altro. Innanzitutto questi figli di lotta e di governo rappresentano una peculiarità antropologica. Un caso di studio per esperti del settore. Vorrei farli psicanalizzare. […]

  

Giornalisti che fanno cabaret.

Avevo abbandonato da tempo i talk show. Da almeno una decina d’anni. Mi davano una noia mortale e poi erano deleteri per il mio equilibrio psichico. Ho rinunciato alla loro visione ed anche agli approfondimenti del giorno dopo sui vari quotidiani. L’ho fatto essenzialmente perché il registro era sempre lo stesso. Gente che si azzuffava e che aveva come incombenza quella di interrompere l’avversario di turno; spesso con la reiterazione dello stesso termine o del medesimo concetto sovrapponendoli alla voce del contraddittore. Ma queste sono cose a voi note. Eppure, come un ebete, ho continuato a seguire le prestazioni oratorie […]

  

Muoio, facciamo festa.

Provoca un tumulto interiore, una esplosione di rabbia, pena e umano smarrimento la vicenda di Betsy Davis, 41enne californiana, malata terminale di Sla, la quale ha inviato a parenti ed amici questa mail: <<Siete invitati a una festa, che durerà due giorni. Non ci sono regole. Indossate ciò che volete, dite ciò che pensate, cantate, ballate, pregate, ma non piangete davanti a me. Ok, una regola c’è>>. Invito a prima vista senza senso; trattasi, al contrario, della organizzazione accurata e rigorosa della morte di una persona, la sua. Una convocazione dei più intimi pronti a dare sfogo a musiche e […]

  

Olimpiadi. Corpi nudi e sensuali.

Alle Olimpiadi è un ammiccamento continuo. Segno dei tempi. Tutti a farsi selfie e a strizzare l’occhio al fotografo di turno un attimo dopo il fine gara. Riviste cartacee e giornali on line ci stanno facendo strabuzzare gli occhi collocando in ogni perimetro di pagina atlete ed atleti di ogni parte del mondo in posizioni tipiche da starlette televisive e da calendario sexy. Addominali scolpiti e gambe sinuose si sprecano. Per carità, tutto lecito, soprattutto trattandosi di giovani donne e uomini nel pieno della loro esplosività e bellezza. Eppure c’è un effetto straniante; qualcosa che non torna. Quattro anni di […]

  

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