Il Mediterraneo non è più “mare nostrum”

                  Il Mediterraneo è stato un incantevole crocevia di identità. In questo spicchio di mondo che si concentra fra il sud dell’Europa, le coste settentrionali dell’Africa e lambito ad est dall’Asia abbiamo visto nascere e svilupparsi alcune delle più importanti civiltà con il correlativo incrocio delle tre grandi religioni monoteiste. E l’Italia, che di questo mare e di queste identità ne è intersezione perfetta, nonostante una contingenza attuale assai sfavorevole sia per demeriti endogeni che per fattori esterni, non può abdicare a questa storica vocazione. L’Europa stessa non dovrebbe abdicare alla sua […]

  

Scruton e l’esperienza della bellezza

                      Di seguito, il testo dell’intervista con Anna Tortora (Il Monito) sul volume collettaneo  Roger Scruton. Vita, opere e pensiero di un conservatore che ho curato insieme a Gennaro Malgieri. ***** Il conservatore si affida alla tradizione cui appartiene, ma può essere anche un riformista non rivoluzionario? L’idea del “conservare” è legata a qualcosa di profondo, oserei dire di genetico, che si associa alla natura umana. Non so se sia una dottrina pronta per l’uso, quindi capace di essere calata in ogni contesto sociale senza mai subire modifiche o variazioni. […]

  

Cos’è la destra?

        Chiedersi cosa sia la destra, due decenni dopo l’inizio del terzo millennio, può risultare esercizio sfiancante per gli analisti e soporifero anche per il lettore più diligente e appassionato. Il buon Prezzolini, mezzo secolo fa, tirò fuori con l’acume che gli era proprio una sintesi analitica perfetta che si fa fatica ancora oggi a confutare. A chi gli chiedeva quante fossero le destre, rispondeva laconico e irridente: «Sono tre, trentatré o trecentotrentatré»… e, in fondo, a restare su questi paradigmi, potremmo replicare ciò che si va dicendo da tempo immemore e che nella sua asciutta naturalità […]

  

Libertà e tradizione. La lezione di Burke

  L’opera di Edmund Burke, almeno nella primissima parte della sua vita, è andata incontro a classificazioni fin troppo inconsistenti. Qualcuno si era illuso che questo scrittore britannico di origine irlandese potesse essere identificato come un progressista, addirittura un radicale; per altri ancora, come l’esponente di spicco del “liberalismo utilitario”. A leggere la sua biografia intellettuale appare però un fronte sinuoso ma chiaro da cui non si è mai discostato in ogni fase della sua esistenza. Come ha scritto Robert Nisbet, i temi degli ultimi due secoli non sono altro che corollari agli enunciati di Burke: la condanna netta della […]

  

La fionda di Jünger

Ripropongo, di seguito, il mio articolo uscito qualche giorno fa sulla rivista Pangea   *** Ernst Jünger è sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Wilflingen. Durante la funzione con rito cattolico che si tenne nel febbraio del 1998, tra i vari cori anche due canti mariani; il primo, intonato dalla nipote Irina e l’altro, un canto collettivo con la confessione a Cristo («a Lui mi voglio dare; e là trapasso in pace»). Una sorpresa per molti. Al ricevimento che seguì la sepoltura fece da sottofondo uno strano bisbiglio su questa conversione. In realtà, il sacramento del battesimo lo aveva […]

  

La modernità secondo Elias de Tejada

Da qualche giorno è uscito Le radici della modernità di Francisco Elias de Tejada (Solfanelli editore, p.180), volume curato da Giovanni Turco che lo correda con un’ampia ed esauriente introduzione di cui riporto, qui di seguito, qualche brano *** Nell’analisi tejadiana le origini della modernità coincidono con quelle dell’Europa, modernamente assunta, pur esorbitandone quanto all’essenza, alle implicazioni ed all’estensione. L’Europa vi è intesa non quale erede della civiltà greco-romano-cristiana, ma come la realizzazione di “un’idea” (ovvero di una nozione che è al tempo stesso un progetto), ovvero di una Weltanschauung sostanzialmente alternativa a quella. Elias de Tejada individua una opposizione […]

  

Viaggio tra gli eremiti d’Italia

Di seguito, la mia recensione del volume Voci dal silenzio. Un viaggio tra gli eremiti d’Italia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, uscita qualche giorno fa sulla rivista Pangea                                              ***   È un viaggio singolare quello iniziato nel 2010 da Joshua Wahlen e Alessandro Seidita. L’intenzione dei due giovani registi era quella di portare a compimento un documentario con interviste agli eremiti d’Italia. Una sorta di ricerca etno-antropologica sulle tracce di «monaci, alchimisti, sufisti e curanderi» investigando su […]

  

Le radici nascoste della Costituzione

Da qualche giorno è in libreria il volume di Francesco Carlesi e Gianluca Passera, Le radici nascoste della Costituzione. La terza via, il corporativismo e la carta del 1948 (Eclettica edizioni, p.237, euro 16) con prefazione di Daniele Trabucco, introduzione di Gherardo Marenghi e mia postfazione.  Riporto, di seguito, un brano tratto dal primo capitolo.      *  *   *   La Costituzione italiana è stata spesso al centro di aspri dibattiti, ancor più oggi nell’epoca dell’emergenza pandemica. Molti l’hanno costantemente dipinta come la «più bella del mondo», per l’ampio spazio dato ai diritti politici e civili, altri l’hanno messa […]

  

Educazione civile e filosofia pratica in Giovanni Gentile

Giovanni Gentile impiegò due mesi per scrivere Genesi e struttura della società, il volume che insieme ne chiude traiettoria filosofica e vicenda umana. Presentiva la fine in quell’estate del ’43 e, a qualche amico antifascista col quale ancora manteneva contatti, aveva confessato: «I vostri amici possono uccidermi, se vogliono. Il mio lavoro nella vita è finito». Sette mesi dopo cadde sotto i colpi di un commando comunista e Genesi, pubblicato postumo nel 1946, ne divenne testamento spirituale con intenti chiari sin dall’esergo: «è stato scritto a sollievo dell’animo in giorni angosciosi e per adempiere un dovere civile in vista dell’Italia […]

  

Sulla tradizione filosofica italiana

                Esiste una riconoscibile filosofia italiana e ciò che viene internazionalmente definito come Italian Thought ? Ed esiste una continuità logica e strutturale che possa connettere le personalità di primo piano del nostro tempo a Dante, Vico, Machiavelli o Gramsci, o che innervi in un unico piano analitico gli interpreti più importanti del “pensiero italiano” del passato con pensatori quali Spaventa, Gentile, Garin o Esposito? Ed esiste – pur nelle evidente difformità di azioni e percorsi – un tratto distintivo comune, nazionale e non nazionalistico, internazionale e non globalista? Le risposte a simili […]

  

Il blog di Luigi Iannone © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>