L’uomo che parla agli ulivi

Marino Magliani è l’uomo che parla agli ulivi. È così che lo ricordo in uno di quei pomeriggi d’agosto in una valle invisibile e verde e ocra e azzurra quando il resto dell’universo si gode la controra. E lui lì a chiederti il nome, non la specie, ma proprio il nome di battesimo, di questo o di quell’albero. Qualcuno potrebbe confonderlo con uno scrittore vagabondo, ma non è solo quello. È uno che per mestiere fa il cacciatore di storie, le sue, e quelle di chi incontra. Viene dalla Liguria aspra e con un ricordo di povertà, da quella Dolcedo […]

  

La maledizione di Guttmann ha la data di scadenza

Non fateli arrabbiare, non si sa mai. Ci sono tipi che senza neppure accorgersene sacramentano in un momento di rancore profondo e assoluto, e buttano una di quelle maledizioni vietate perfino nella saga di Harry Potter.  Se questo accade quando c’è di mezzo una palla quell’anatema non te le togli più di dosso. E dal destino. La maledizione del bambino durò 86 anni, dal 1918 al 2004. La conoscete. I Red Sox vendono Babe Ruth ai New York Yankess e su di loro cade il buio. Prima tante vittorie e cinque titoli mondiali, poi più nulla.  Bisogna aspettare il nuovo […]

  

Tom waits è una voce che qualcuno ha messo in giro

Questa è la storia dell’uomo che voleva essere Tom Waits, uno con lo sguardo accartocciato sul pianoforte e quell’aria da commesso viaggiatore che ha appena perso il lavoro e se ne va in giro di notte con una sigaretta a fargli luce e l’orecchio allenato a captare pezzi di vita, di conversazioni, segreti, dolori, speranze buttate all’alba in qualche cassonetto e amori sfasciati. Tutte quelle storie che la gente comune dimentica in fretta e lui raccoglie e racconta con una manciata di note e la sua voce. Quest’uomo hanno cercato di classificarlo in ogni modo, con l’idea di portarlo negli […]

  

Moresco prigioniero del caos

Non è un uomo da disincanto. Antonio Moresco ha la faccia sghemba, come i matti di paese, con il naso lungo e storto, gli occhi come acqua di pozzanghera. È il volto di uno che potrebbe ammazzarti o stupirti. Mantova in passato è stata la sua città. Qui è stato bambino. Conosce le strade dei Gonzaga e in fretta ha capito che sanno di sale. Ora ci cammina quasi come uno straniero, senza salutare nessuno, senza ricordare nessuno. Questa passeggiata di fine autunno è il suo ultimo sprazzo di libertà. Tra qualche giorno si chiuderà in casa per pagare un […]

  

Monsieur Arouet non abita più qui

Questa volta vi voglio parlare di un signore francese che si chiama François-Marie Arouet. E’ un filosofo, ma non di quelli specializzati che vanno tanto di moda. E’ anche drammaturgo, storico e perfino poeta.  E’ figlio di un ricco notaio giansenista. “Piuttosto fanatico”, sostiene lui. Arouet è un rompiscatole. Le sue idee sulla necessità di farla finita con tutte le superstizioni e credenze del vecchio secolo, quel suo insistere sulla ragione, sulla luce della modernità, gli hanno creato molti problemi con i sacerdoti delle vecchie ideologie e con i poteri forti. Arouet cerca di far capire a intellettuali e politici […]

  

La vita quotidiana della signora Robison

Le storie di Mary Robison vanno bene per i primi giorni di pioggia, quando l’autunno è già maturo. È come sedersi al tavolino di un bar, dopo le cinque, di sera. Fuori è buio. Sei solo, e leggi distratto un quotidiano. Qualche metro più in là ci sono due ragazze, ventotto, trent’anni, che si raccontano qualcosa. Forse sono sorelle, forse amiche. Non fa differenza. Non sei lì per ascoltare, ma è inevitabile, ti ritrovi a cogliere una mezza frase. Parlano magari di una madre che non vuole crescere o di un esame all’università, di una tinta di capelli sbagliata, di […]

  

Busi, la carne, il sesso e l’amore

Non vi siete accorti che vi sta solo prenden­do in giro? Perché è questo che lui fa. Vi offre il suo ego e vi guarda men­tre lo fate a brandelli, pezzo do­po pezzo, sacrificato, sbranato, strappato, lacerato. Occhi negli occhi. Carne compiaciuta lui, voi cani randagi. Questo pensie­ro ti arriva mentre state parlan­do, sotto i chiaroscuri di un hotel di via Veneto. «Non ne avete ab­bastanza di Aldo Busi? Non vi esce dalle orecchie?». No. O sì. Non im­porta. Conta inve­ce che fino a quan­do consumeran­no quel Busi, l’al­tro si salverà. E l’altro è il motivo per cui stai qui. […]

  

Alex Liddi, il diamante italiano

«Semplicemente la palla, uscendo dalla sua mazza, fa un rumore diverso». E’ una sera di settembre di sei mesi fa. Otto settembre. I Seattle Mariners stanno giocando a Cleveland per un recupero contro gli Indians. Il ragazzo con il numero 16 è in lineup per la seconda volta. Il giorno prima ha giocato contro i Texas Rangers. E’ il secondo inning e tocca a lui andare in battuta. David Huff, il lanciatore di Cleveland, prova tre veloci di fila. Il quarto lancio è una curva. Colpisce. In Italia sono le quattro e quarantadue. La maggior parte della gente dorme. La […]

  

Mary Robison, la scrittrice e il suo editor

 Le storie di Mary Robison vanno bene per i primi giorni di pioggia, quando l’autunno è già maturo. È come sedersi al tavolino di un bar, dopo le cinque, di sera. Fuori è buio. Sei solo, e leggi distratto un quotidiano. Qualche metro più in là ci sono due ragazze, ventotto, trent’anni, che si raccontano qualcosa. Forse sono sorelle, forse amiche. Non fa differenza. Non sei lì per ascoltare, ma è inevitabile, ti ritrovi a cogliere una mezza frase. Parlano magari di una madre che non vuole crescere o di un esame all’università, di una tinta di capelli sbagliata, di […]

  

Il giudice di Pamuk

“Signor giudice sono qui. Sono la vostra coscienza. Di cosa mi accusate?”. La casa resiste da più un secolo, una vecchia dimora, elegante, anche se un po’ decaduta. E’ stretta e alta, saranno tre o quattro piani. Di fronte c’è la moschea di Tesvikye. In basso si vede il palazzo imperiale di Dolmabahce e poi l’imbocco del Bosforo. Istanbul. Ma anche Bisanzio o Costantinopoli. Il quartiere si chiama Nisantasi, la Rocciadel Bersaglio. L’ultima volta che lo hai visto è stato tre anni fa. Ricordi la penombra, la sigaretta sul portacenere, l’odore di caffè, i libri, ovunque. La casa del silenzio, […]

  

Don De Lillo, c’era una volta nel Bronx

Al confine del rumore, proprio all’inizio della strada, c’è l’hotel. Dentro aspetta Don DeLillo. Dicono, ed è vero, che se vuoi ascoltare la voce del secolo americano devi leggere Underworld, o perlomeno Rumore Bianco, Libbra (ricostruzione tra storia e fantasia dell’assassinio di Kennedy, visto dalla parte di Oswald), Americana. È lui, l’ultimo patriarca del grande romanzo americano, anche se ha il cognome abruzzese, se è cresciuto nel Bronx di Jack La Motta, lì dove approdarono gli ultimi emigranti, dove ancora si parla italiano e le facce o i dialetti non hanno il tono da cartolina taroccata di Little Italy né […]

  

David Leavitt, un americano in Maremma

 È stato per anni nascosto su un colle della Maremma toscana, un borgo medioevale di mille persone, rimpolpato da un manipolo di inglesi e americani che come Machiavelli s’ingaglioffano con le carte e il vino. David Leavitt due anni fa viveva ancora a Semproniano, provincia di Grosseto, un piccolo pezzo di storia tra le colline e il mare. Se si viaggia per qualche chilometro, circa nove, verso sud s’incrociano le terme di Saturnia. Semproniano è un buon rifugio dell’anima. È qui che Mario Luzi passava le estati del primo Novecento,  a casa dei nonni. David Leavitt è arrivato qui per […]

  

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