Qualche tempo fa ascoltai il capo negoziatore di Donald Trump, Steve Witkoff, pronunciare la parola ‘Iran’ «EYE-RAN».

Un Americano che dice EYE-RAN, EYE-TALIAN (Italian), EY-RAAB (Arab), ha buone probabilità di essere una capra, e sembra inadatto a un ruolo tanto delicato.

Allo stesso modo, non credo che l’ultimo Conclave avrebbe mai eletto Robert Prevost, se fosse stato il tipico Americano con l’accento di Onlio. Nella parabola del vignaiolo che ha POTATO i tralci, è inconcepibile che un Papa pronunci «ha POTEITO i tralci». Il fattore “Onlio” si rivelerebbe un ostacolo acustico insormontabile, sia per i fedeli Italiani che per gli atei devoti.

Forse gli Iraniani hanno provato la stessa emozione negativa davanti all’insostenibile leggerezza di Steven Wiltkoff, ex immobiliarista elevato a diplomatico da un Presidente disturbato.

 

PS: ridere di Trump e di Witkoff per non piangere.

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